COSA INSEGNERAI A TUO FIGLIO?

 “Allora, questa estate come è andata a Dublino?”

“Benissimo, papà! Gli irlandesi sono simpatici assai. La capitale l’abbiamo girata tutta e abbiamo pure visto la scuola degli U2!”

“Giusto, adesso sono questi i monumenti che contano.”

“E poi un giorno che ero senza soldi, ad un incrocio ho fatto quello che mi hai insegnato tu.”

“Cioé?”

“Ho fatto il giocoliere con le tre palle e intanto raccoglievo i soldi!”

“Cosa cosa… io ti ho insegnato a chiedere l’elemosina? No scusa, fammi capire.”

“Ma sì, non ti ricordi? Da piccolino mi hai insegnato a volteggiare con le tre palle e dicevi ridendo che da grande mi sarebbe servito se ero in difficoltà.”

“Ah, ma io stavo sche...”

“Funzionava un casino, i bambini si fermavano e i grandi ci davano gli spicci. Nel giro di un’ora abbiamo sempre raccolto abbastanza soldi per andare al pub a berci la Guinness.”

“Abbiamo chi? Con chi eri?”

“Io e il mio amico Sandro. Mentre io facevo volteggiare le tre palle lui cantava O’ sole mio. Un successone! Ci chiedevano sempre il bis.”

“Ah, non è che avete fatto un video? Lodevole comunque lo spirito di iniziativa. Avete avuto grane?”

“Macché, i dubliners non ci sono abituati e noi ci siamo divertiti.”

“Ma tu pensa, uno si sforza di insegnare tante cose belle e poi alla fine cosa resta? Le tre palle. E' proprio vero che alla fine non decidiamo nulla.”

“E’ stato utilissimo, papà!”