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giovedì 20 gennaio 2022

A COSA SERVE IL FUNERALE

Oggi parlerò di un argomento triste, per motivi che spiegherò poi, chi vuole eviti.

E‘ noto che la cerimonia del FUNERALE assolve a vari compiti sociali. Senza entrare troppo nello specifico, col servizio funebre il morto dà l’addio alla comunità dei vivi e tutti ricordano la sua memoria. Dopo le esequie inizierà il periodo del lutto, tanto più intenso e prolungato quanto più forte era il legame con lo scomparso. Il “periodo di lutto” è importantissimo, parlo da psicologo ma lo si intuisce: i vivi affrontano il dolore della morte e, poco a poco, se la lasciano alle spalle e possono tornare a vivere tra i vivi. Ho semplificato un processo inevitabile e doloroso ma necessario, guai se non parte.

Un esempio del passato: affrontai lo stesso tema anni fa, da neolaureato in Psicologia, ai tempi dei DESAPARECIDOS argentini, giovani fatti “sparire” dai despoti Vileda e Pinochet per il Cile. Già le storie erano brutte, ma c’era un risvolto ancora più brutto. I parenti dei ragazzi, non sapendo bene se erano vivi o morti, passavano anni e anni (penso alle madri) in attesa nella vana speranza che tornassero. Era una tortura nella tortura. Il “lutto”, non essendoci stata una dichiarazione di morte ufficiale, non poteva iniziare e oscillavano per anni tra dolore e attesa. Terribile, uno strazio eterno.

Senza andare tanto lontano, anche in Italia con i casi di LUPARA BIANCA (gente fatta sparire e mai più ritrovata) tra i familiari si viveva uno stato di incertezza simile, sino a quando veniva pietosamente emessa, 10 o 20 anni dopo, una dichiarazione di morte presunta.

Un esempio di questi anni: non so altrove, ma qui a Milano non si incontrano più funerali per strada, da fermarsi e togliersi il cappello. E’ anni che non ne vedo uno, eppure la gente continua a morire, c’è quasi un TABU’ della morte. Una rapida cerimonia in chiesa e poi ci si incontra al cimitero per l’inumazione della salma. Tutto quasi di nascosto.

Un esempio del presente: quando giro sui vari SOCIAL di internet noto che ormai… ormai sono pieni di morti. Facebook è diventato un enorme cimitero. Vedo tanti nomi di amici e amiche ormai scomparsi, profili che brillano vivi e scintillanti ed è un dolore notarli ogni volta. Qualcuno è segnato a lutto ma tanti altri no. Sono morti, sono morti, perché ci ostiniamo a farli vivere? La inesorabile morte viene negata e a me, che li ho nel cuore, non rimane che piangerli di nascosto.



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