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lunedì 7 giugno 2021

CAMMINARE IN UN CIMITERO DI NOTTE

Quando ero all’Università c’era questa tipa stramba a cui piaceva organizzare feste e cene insolite. Quella in un cimitero di campagna, scelto probabilmente perché non custodito, fu tra le più bizzarre.

Ricordo che, camminando tra le lapidi quella sera, mi sentivo molto sacrilego. Non avrei dovuto essere lì. Non avevo paura, semmai volevo chiedere scusa ai morti cui disturbavo il riposo. Ma cosa non si fa da giovani per un brivido in più.

La ragazza ci aspettava davanti ad una delle tombe più grandi, circondata da tante candele e una zucca vuota. A me sembrava una stupidata “dark” ma taci, Luca, fai lo scemo e divertiti, è-un-ordine! Per inciso so che incontri di questo tipo si organizzano da sempre (anzi nei paesi nordici sono un must). Uniscono il brivido della trasgressione alla sicurezza, che volete di più.

Quella sera mi venne in mente un mio zio, che aveva comprato casa...vista cimitero! Certo conveniente ma non proprio il massimo, un po’ deprimente. A chi gli chiedeva però se in fondo non aveva paura a dormire vicino ad un cimitero, rispondeva con la solita frase: “non sono i morti che mi fanno paura, ma i vivi. -Stava zitto qualche secondo e poi aggiungeva- E se il destino è contro di noi… peggio per lui!”




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