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giovedì 3 giugno 2021

 A COSA E' SERVITO IL LOCKDOWN?

Una storia recente. A gennaio 2020 avevo ritrovato un mio raccontino scritto anni prima e dimenticato. Poche paginette ma rileggendolo pensai: “Ehy, sai che non è male? Magari potrei ampliarlo, forse potrebbe uscirne un libro vero, il romanzo che da tanto vorrei scrivere!”.
Era una delle tante idee che all’inizio ti sembrano grandiose. Scrissi pure qualche pagina, sì sì le potenzialità ci sono. Ma poi gli impegni, il lavoro, la vita… tempo ne avevo sempre meno e presto mi accorsi che il “libro” era finito nel cassetto come tanti altri progetti.
E poi… e poi successe il miracolo. Il mondo si fermò. Quasi da un giorno con l’altro venne stabilito un lockdown mondiale rigorosissimo. Nessun contatto, tutti i lavori bloccati, con gli amici non potevo più vedermi, neanche la fidanzata potevo incontrare, neanche al bar si poteva andare. Tutto chiuso. Bisognava restare segregati in casa almeno per qualche mese. DOVEVO restare chiuso in casa, se uscivo anche solo per prendere il sole erano multe. Mai successa una cosa così. E adesso cosa faccio?
Fu allora che pensai: “Luca, ora o mai più”. Ripresi in mano il progetto del libro, nessuno grazie al lockdown mi avrebbe disturbato. Scrissi, scrissi furiosamente. Nell’isolamento della mia stanzetta il raccontino cresceva, diventava una novella, un romanzo, un libro vero.
Non sarò prolifico come Stephen King, che scrive 2000 parole al giorno, ma alle mie 1000 parole ci arrivavo. E dopo averlo riscrito per la seconda stesura in estate eccolo, un libro di 100.000 parole scritto da me e figlio del lockdown. Un horror italiano che ho spedito a varie case editrici. Gli amici hanno avuto tutti parole entusiaste, vedremo cosa diranno gli editor. Per scaramanzia non aggiungo altro.
Nell’attesa fremo. Anzi, ne sto scrivendo un altro.



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