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mercoledì 30 giugno 2021

 IN EUROPA LE DONNE HANNO MAI INDOSSATO UN INDUMENTO CHE COPRISSE IL CAPO COME LO CHADOR O L'HIJAB?

Mia nonna metteva il fazzolettone in testa quando entrava in chiesa. So poi che le suore per tradizione non fanno vedere i capelli e indossano un copricapo che si chiama "velo" (indossare il velo è un modo per dire farsi suora).
Queste sono le uniche tradizioni comuni e relative ai capelli delle donne che conosco in Europa. Generalmente l'acconciatura è libera.
Che io sappia, il fazzoletto sulla testa in chiesa non si mette perché può provocare lussuria negli uomini ma per modestia e impedire sfoggi di vanità, così mi dissero. L'ostentazione dei fedeli in ambito religioso è malvista o per meglio dire è esclusiva degli officianti ma non certo delle suore.

(nella foto le suore dell'oratorio della Flue, buongiorno Sorelle!)


 COSA TI HA STUPITO OGGI?

“Ciao Luca, sono Fabrizio, ti ricordi? Scusa se ti scrivo ma non sapevo come altro contattarti.”
“Ah ehm Fabrizio chi? Rinfrescami per favore.”
“Ma sì, sono Fabrizio! Quello a cui nel 1980 davi lezioni gratis di chitarra. Che bei tempi.”
“Ah, son contento. Ma ancora non…”
“Sono quello che bazzicava in Oratorio! Tu mi davi lezione di chitarra a casa tua e mi regalasti anche la tua chitarra che aggiustai con i tuoi consigli con il vinavil.”
“Sei il Fabi? Quello che abitava vicino a Ponte Lambro? Adesso mi ricordo. Ma sì, il biondino!”
“Quanto ti facevo incazzare con i diesis e i bemolle che non mi entravano in testa.”
“Eh la musica, era tutto un gioco… ma come stai? Che fai adesso?”
“Siccome ho passato praticamente 14 mesi a casa a causa della pandemia, faccio il cuoco, ho potuto riprendere in mano lo strumento ma, soprattutto con il quaderno originale scritto di tuo pugno, che ovviamente ho conservato come una reliquia, come la tua chitarra che è ancora efficientissima.”
“Ah sì? Ma tu guarda, mi ero dimenticato che ti avevo fatto un quaderno.”
“Ti mando delle foto, eccole!”
“...Ma...ma è la mia scrittura! Incredibile, sono commosso. Scopro oggi che un semino piantato quarant’anni fa è fiorito.”
Per me sfogliarlo è come tornare indietro nel tempo. Grazie Luca!
“Che bel regalo. Queste cose… queste cose fanno bene al cuore. Snif!”




 "DEVO FARLO IL VACCINO?"

No, non devi. Nessuno ti obbliga, rimane una scelta.
Come tutte le scelte, implica un grado di responsabilità personale (con le sue conseguenze) sia da un lato che dall'altro.



 E' POSSIBILE PER UN UCCELLO VOLARE CON UN'ALA SOLA?

Ti rispondo da essere umano e trasformo la domanda così: è possibile camminare con una gamba sola?
Tu dirai di no ma senti la mia esperienza. Per una malattia la parte destra del mio corpo è andata e camminare normalmente ovvio sia diventato impossibile. Ma non demordo e appoggiandomi alla gruccia riesco ancora a fare qualche passetto. A fatica ma riesco a farli, lunedì ne ho fatti 24 prima di accasciarmi.
Con tanta ginnastica (che per noi malatini si chiama fisioterapia) per potenziare i pochi muscoletti rimasti riesco a fare anche qualche gradino. E' molto faticoso ma arrendersi è peggio.
Si può rispondere quindi alla domanda con: sì, si può ma non come prima. Solo per brevissimi tratti e se anche non puoi volare, con degli accorgimenti si potrebbe sempre imparare a planare.
"Blackbird singin' in the dead of night
take your broken wings and learn to fly
all your life you were only waiting
for this moment to arise"
Beatles - Blackbird
(Corvo che canti nel cuore della notte, prendi le tue ali spezzate e spicca il volo, per tutta la vita hai atteso questo momento per volare)


martedì 29 giugno 2021

 SIATE MALEDETTI

Uno ci mette una settimana a scaricare Harry Potter e poi scopre di avere scaricato un porno.
Io a quelli che rinominano i file li fucilerei. Due volte.



lunedì 28 giugno 2021

 CHE NE PENSI DEL CORANO?

Tornando da un paese mussulmano, decisi di leggermi il Corano, la loro Bibbia. Gli arabi hanno una vera e propria venerazione per questo libro che considerano la parola stessa di Dio, a tal punto da non vedere di buon occhio le traduzioni.
Il Corano è stato scritto (anzi dettato, visto che era analfabeta) da Maometto nel 600 DC, che durante le sue “visioni” in trance entrava in contatto con Allah che gli dettava il contenuto. Due parole su Maometto: qualsiasi cosa si pensi su di lui, per me era una persona eccezionale, ammirevole. Se io infatti parlassi con Dio (o fossi convinto di parlare con lui, in fondo la stessa cosa), mi ritirerei in una grotta della Maiella e mondo addio.
Maometto invece conduceva una vita normale, aveva una famiglia, dei figli, faceva affari etc. Passare dal divino all’umano con una tale quotidiana semplicità e conservando l’equilibrio mentale non è da tutti. Purtroppo per lui e per tutti non ebbe figli maschi e questo generò pasticci a non finire.
Lessi il Corano in versione integrale (in italiano, ovvio) e ne trassi delle considerazioni. Metto subito le mani avanti: è un campo proibito, nemmeno minato, non ci dovrei neanche passare. Però mi sembrava onesto riferire. E se qualcuno di una o dell’altra parte mi aspetta una sera all’angolo della strada per riempirmi di botte mi sta bene. Ma solo me, perché sono MIE PERSONALI CONSIDERAZIONI e nessun altro c’entra. Le esporrò nella maniera più obiettiva che posso.
Entrando nel merito, subito salta all’occhio un dettaglio: a differenza dei Vangeli, che sono quattro biografie di Gesù, le 600 pagine del Corano sono composte da 114 “Sure”, capitoli ordinati non in ordine cronologico ma di lunghezza, dalla più lunga alla più corta. Niente “storie” o “parabole” nel Corano, ma chi l’ha letto in lingua originale assicura che è molto molto poetico e bello nel senso più completo del termine.
Le Sure sono, essenzialmente parlando, dei sermoni in cui si parla un po’ di tutto, anche aspetti pratici. Gli argomenti sono tanti. Ma ci sono dei concetti ripetuti come un martello in ogni pagina. Elenco quelli che mi impressionarono di più.
1.MONOTEISMO ASSOLUTO: Dio è uno e Maometto è il suo profeta. E’ il concetto cardine del Corano in cui non sono ammesse eccezioni: immagini, santi, casta sacerdotale etc non devono esistere. Ognuno di noi ha un rapporto personale con l’unico Dio. La Trinità dei cristiani li rende per esempio politeisti e quindi infedeli. Da questo monoteismo assoluto, che Maometto acutamente fa risalire ad Abramo, discende a cascata tutto il resto.
2.PUREZZA MORALE E LETTURA LETTERALE DEL TESTO: dato che per i mussulmani il Corano è la superiore parola rivelata di Dio deve essere preso alla lettera. Nessuna interpretazione come spesso avviene per la Bibbia. Questo ha prodotto persone e generazioni molto “morali” (noi occidentali siamo visti in genere da loro come ipocriti e amorali). Ma se per esempio c’è scritto che bisogna tagliare la mano ai giovani ladri lo si fa senza rimorsi.
3.LOTTA AGLI INFEDELI: il Corano è pieno di incitazioni alla lotta santa contro gli infedeli per affermare la supremazia del Dio unico. Quasi ogni pagina gronda minacce. Spiace dirlo perché sembra ai limiti del pregiudizio ma è un libro molto guerriero e combattivo. Mi fanno sorridere da allora quelli che descrivono l’Islam come religione di pace. Certo sarai perdonato e vivrai in pace… ma solo se diventi mussulmano pure tu (nulla di nuovo, anche Carlo Magno ragionava così).
4.MASCHILISMO: la donna è vissuta solo come moglie, madre e riposo del guerriero. Certo, per i tempi di allora il Corano era avanti: la donna che accettasse questi ruoli è protetta ed è vietato l’infanticidio delle femmine. Oggi però, opinione personale, mostra tutti i suoi limiti. I Vangeli, scritti 600 anni prima, sono più avanti sotto questo lato ma non voglio far polemiche, giustificazioni per schiacciare la donna se ne sono sempre trovate.
5.SUICIDIO INTELLETTUALE. E’ forse l’aspetto che più mi aveva addolorato all’epoca. Il Corano si presenta come libro totale, omnicomprensivo. Anche se questo può avere una sua bellezza ha prodotto un effetto non bello. Il dubbio, l’ipotesi, l’esperimento etc vale a dire il metodo scientifico non può esistere nel mondo islamico. Il Corano basta a se stesso e il Califfo che bruciò una intera biblioteca dicendo “Se questi libri contengono le stesse cose del Corano sono inutili, se contengono cose diverse sono eretici” ragionava da vero seguace di Maometto.
Insomma, tirando le somme il Corano è un libro che mi fa paura. Dopo tanti anni non ho cambiato idea.

sabato 26 giugno 2021

 SEI MAI ENTRATO IN UNA MOSCHEA?

Tanti anni fa, visitando un paese mussulmano accompagnato da una guida locale, entrai per curiosità in una moschea al momento vuota. I sacerdoti, in tunica e baffoni, mi vennero subito incontro ma la mia guida li tranquillizzò spiegando che ero un innocuo turista con gli occhiali (non so perché questo dettaglio li rassicurò molto).
Io intanto mi guardavo in giro.

L’impressione era molto diversa dall’entrare in una delle nostre chiese. Era praticamente un grande spazio vuoto, ricoperto da tappeti. Non c’erano altari o panche e alle pareti non era appesa nessuna immagine ma pochi arabeschi su sfondo azzurro. Rimasi stupito da un ENORME lampadario sulla mia testa che illuminava discretamente il grande spazio rotondo.
L’impressione era… di serenità. Anche un estraneo come me capiva che quello era un posto diverso dagli altri e sacro (sacer in latino vuol dire appunto separato). Il silenzio, la mancanza di immagini e di addobbi conferivano una idea di essenzialità che a noi francamente manca.
Anche visitando un tempio buddista provai la stessa impressione. In una chiesa cattolica ovunque ti volti c’è qualcosa da guardare, spesso sofferente (il vincente cattivo gusto del cristianesimo è noto in tutto il mondo). Qui, il nulla.
In una nicchia intravidi un libro verde, il Corano. Lo presi e iniziai a sfogliarlo. Con la coda dell’occhio intravidi che i sacerdoti allarmati non perdevano ogni mio gesto. Ovviamente essendo in arabo non ci capivo niente e dopo qualche pagina feci per rimetterlo a posto ma un sacerdote mi fermò. Prese lui il libro, lo “spolverò” dicendogli sottovoce qualcosa e poi inchinandosi lo rimise lui a posto. Mi senti proprio un infedele che era entrato a contatto con qualcosa di più grande di lui.
Io e la guida uscimmo per tornare in albergo. Presi in silenzio una decisione, di leggermi tornato a casa il Corano. Avevo già letto i Vangeli e gran parte della Bibbia anni prima e vi ho raccontato come è andata a finire (male, persi la fede), magari stavolta trovavo qualcosa di diverso. Me ne procurai una copia in italiano, lo lessi da cima a fondo e fu una lettura sorprendente. Ma di questo ve ne parlerò un’altra volta.
Quel giorno la guida mi confessò una cosa. Era un ragazzo locale con cui parlavo un misto di franco-anglo-italiano-lingua dei gesti e ci capivamo, era un ragazzo intelligente e alla fine gli lasciai una bella mancia (che loro chiamano “zucchero”). Mi rivelò che si era stupito che mi avessero lasciato entrare, ai non mussulmani di solito l’entrata in una moschea è interdetto. “Beh -pensai-, meno male che le Crociate son finite, i tempi son cambiati”.
Era il 2003, chissà se ancora c’è la stessa tolleranza.



venerdì 25 giugno 2021

QUAL E' IL PIU' GRANDE MISTERO SCIENTIFICO NON ANCORA RISOLTO?

Un grandissimo mistero scientifico che solo adesso stanno lentissimamente iniziando a dipanare è come funziona il cervello umano. Anzi si può dire che secondo me è il mistero principale e insondato dell'universo e chiedo scusa ma tutto il resto passa per me in secondo piano.

Ogni specialista ha scoperto nel suo campo un pezzettino che difficilmente può collegare agli altri. Sogno che un domani una persona di grande esperienza, forse un team comprendente medico - psicoanalista - artista - educatore - politico - etologo - filosofo - inventore etc trovi una teoria unitaria e riesca a descriverne scientificamente il funzionamento. Si risponderebbe così a tante domande ancora oggi irrisolte.

Come funziona la memoria? Qual è il metodo migliore per educare un bambino e come svilupparne le potenzialità? Come organizzare una società? Come stimolare la felicità? Come affrontare le patologie mentali?

Il tema è talmente vasto, delicato e intricato che nessuno per ora se l'è sentita. Quei pochi che ci hanno provato dal loro punto di vista hanno dato risposte parziali, ovvio. Personalmente ho grande fiducia negli studi di neurologia ma anche loro dovranno integrarsi con altre discipline.

Per ora resta una mia pia speranza, chissà se lecita. Ma spero sempre che un giorno ci arriveremo.



FERITE DI GUERRA

“Cos’è quella?”

“Quella cosa?”

“La macchia rossa che hai sul ginocchio, che brutta sbucciatura.”

“Ah sì quella, non mi ricordo neanche quando me la son fatta. Forse un paio di giorni fa quando son caduto sul cemento. Bella botta.”

“Scusa Luca ma non è nemmeno l’unica. Sarà che è estate e hai i pantaloni corti ma vedo che hai le gambe piene di graffi e lividi.”

“Ah si vedono? Comunque sono le mie orgogliose ferite di guerra.”

“Contento tu. Quale guerra?”

“Una guerra personale, che combatto da tempo ogni giorno. Comunque l’importante con le ferite è conviverci.“

“Ma non ti fanno male?”

“Dopo un po’ ti assicuro che non ci fai nemmeno più caso. Si impara a sopravviverci, lo faresti anche tu. E comunque grazie a loro ho scoperto una cosa.”

“E cosa?”

“Le cicatrici di oggi indicano dove ti hanno colpito nella vita precedente. A me avevano tirato una bella sventagliata alle gambe!”



mercoledì 23 giugno 2021

 CHE NE PENSI DI JORGE AMADO?


Jorge Amado è uno scrittore brasiliano veramente molto ma molto bravo. E' uno Scrittore con la S maiuscola, di un altro livello. Leggere i suoi romanzi significa immergersi e innamorarsi del Brasile del secolo scorso.

Io lo amo perché, oltre a scrivere benissimo, ha una fantasia strepitosa. Non ha vinto il Nobel per la Letteratura perché si sa che a Stoccolma son razzisti (solo con Garcia Marquez si son decisi a premiare un sudamericano) e hanno le fette di salame sugli occhi. Ma chi lo ha letto e conosce la sua vita intensa non ha dimenticato.

L'ho apprezzato fin da primi romanzi giovanili a sfondo sociale ("Cacao") e a mio parere il culmine l'ha raggiunto con "Teresa Battista stanca di guerra", un romanzo veramente delizioso.

Se non lo conoscete iniziate dal suo libro più famoso, "Dona Flor e i suoi due amanti" (da cui hanno anche ricavato un film) ma leggete pure a casaccio. E' talmente bravo che ovunque pescate, pescate bene.


 UNA BRUTTA SENSAZIONE

L'isolamento obbligatorio dovuto al Covid ci aveva messo il carico pesante: meglio restare in casa e non uscire fuori. Già ero ai domiciliari, figurati se me lo facevo ripetere.
Ma adesso l'Italia è tornata zona bianca e gli amici telefonano per uscire e portarti fuori, una pizza un gelatino, poi c'è anche la bella stagione.
Sarà che sono invecchiato (male), che sono in sar e malato, che ho le mie abitudini ma ammetto che provo una strana sensazione: HO PAURA AD USCIRE DI CASA. E' indubbia, la sento che striscia in me. La gabbia è aperta, la porta spalancata, la sento.
Una volta non era così. "Questa casa non è un albergo" me la son sentita dire anch'io. Ero contento, non vedevo l'ora di andarmene.
Ma se poi mi viene un attacco di sonno? Se mi scappa di andare al gabinetto? Se mi stanco? Se mi lasciano solo? Se mi vergogno? Se non vedo l'ora di tornare a casa?
Lo so che è sbagliato tutto questo, non c'è neanche bisogno di dirmelo. Mi sono costruito la mia comoda Confort Zone e devo farmi forza per contrastarla. E' bello stare in casa, ma non è bello stare sempre in casa.
Però volevo dirlo almeno a voi.


martedì 22 giugno 2021

 UMBERTO ECO FACEVA GIOCARE SUO FIGLIO CON ARMI GIOCATTOLO PER EDUCARLO ALLA NON VIOLENZA, TU COSA NE PENSI.


Accanto alla mia scrivania di Psicologo tenevo un cestone pieno di giocattoli. Come tutti quelli che lavorano con i bambini, avevo imparato presto che con loro si "parla" molto poco. I bambini "fanno" più che parlare: disegnano (e ti va di lusso, perché poi li conservi), giocano con le macchine, le bambole, il pongo etc.

In questo grande cestone c'era di tutto: peluches, lego, palline, camioncini, marionette, tappi colorati etc. Giocattoli che avevo racimolato da ogni parte, senza una idea predefinita. Era sempre un piacere vedere un bambino "difficile" frugare nel cestone, alla ricerca del suo Santo Graal. Ci sono stati casi in cui addirittura se la voleva portare via. Ricordo una maschera di dinosauro molto ambita e uno zainetto alla Tomb Raider che piaceva tanto.

Orbene, in questo cestone c'era anche una mini pistola giocattolo, grande come un mignolo. Non so come facessero ma TUTTI i bambini, maschi e femmine, la trovavano SEMPRE e iniziavano a sparare in giro urlando, non facendo altro per tutto il tempo dell'incontro, nonostante i miei richiami. Ma proprio tutti. La loro rabbia distruttiva si manifestava così (sì, venivano da situazioni terribili, chissà quante ne avevano viste).

Non andava bene. Niente affatto bene. Così non li aiutavo. Consideratemi pure vecchio stampo ma "esprimersi" per me non vuol dire "scatenare le passioni" più arcaiche e ingestibili. La pistolina sparì. I ragazzi vedevo che la cercavano, non la trovavano e allora si dedicavano ad altro. Si giocava e parlava più serenamente.

Quando ho letto che Umberto Eco a suo figlio avrebbe comprato delle armi giocattolo per educarlo indirettamente alla non-violenza, pensavo che era fortunato. Suo figlio non aveva un trauma violento da compensare.

Comunque, nel dubbio meglio non dare armi ai bambini, nemmeno per finta. Se costruiscono un fucile con il ramo di un albero per giocare agli indiani va bene, ma almeno non istighiamoli.




lunedì 21 giugno 2021

 PERCHE' C'E' GENTE CHE VUOLE VIVERE SU UN VULCANO ATTIVO?

"Ma sono scemi?", pensai quando vidi quelle case. Le avevano costruite alle pendici del Vesuvio e si sa che ogni 60 anni quello erutta e l’ultima volta ormai risale al 1944. E’ solo questione di tempo, poi o’ vulcano sbotterà e ci saranno un miliardo di morti.
Senza contare poi i problemi tecnici legati a costruirle: il basalto, la roccia vulcanica, è nera e durissima. Scordiamoci fondamenta e tubature varie. Certo, il terreno sul Vesuvio costa niente ma un motivo c’è. Come milanese sono sconcertato, mi chiedo perché la giunta comunale non intervenga e non demolisca senza pietà. Aspettiamo che ci scappi la tragedia? Poi immagino le polemiche.
C'è un versante del vulcano che pullula di casette abusive. “Forse i napoletani sono fuori di testa, gli piace vivere pericolosamente”. Notavo però che molti partenopei non si facevano problemi, serpeggiava molto fatalismo. La filosofia era del tipo “tanto se deve succedere, succede”. Io mi ribellerei ma la vita è la loro.

In ogni caso vivere sotto un vulcano, dormire, studiare, amare deve essere una emozione fortissima. Tutto può cambiare da un giorno con l’altro e tutto puoi perdere. Allo stesso tempo terribile ma sublime. Napoli, insomma.



NELLA MIA LINGUA MADRE, "MARITO" SIGNIFICA "GIA' STATO UCCISO". C'E' QUALCHE ESPRESSIONE IN ITALIANO SIMILE?

Per rimanere allora in tema, "uxoricidio" in italiano significa "uccisione del coniuge".

Già. Peccato che in latino "uxor" voglia dire "moglie". La parola diventa un retaggio allora di tempi andati in cui chi soccombeva in una coppia era sempre la donna con il pater familias padre-padrone.

Poi i tempi si sono evoluti, i costumi cambiati e ora anche la donna può diventare un'assassina! Che bello il progresso!



domenica 20 giugno 2021

 E' FACILE LA GRAMMATICA ARABA?

Ho studiato l'arabo anni fa da principiante e alcune sue caratteristiche mi avevano molto stupito.
Per esempio, esistono solo tre tempi nei verbi, passato presente e imperativo. "E il futuro?", chiedono subito tutti. Come in italiano, lo esprimono usando il tempo presente e aggiungendo un avverbio ("domani vado a Roma").
In compenso esistono una marea di persone. Noi ne abbiamo solo 6 (io tu egli noi voi loro). Loro hanno io maschile, io femminile, tu maschile, tu femminile… noi due, noi, noi tanti noi due maschi, etc… un delirio, anche perché la desinenza del verbo cambiava giustamente ogni volta.
L'alfabeto ha sottigliezze nelle consonanti che io faticavo a cogliere anche stando attento (la D e T dura e la D e T dolce sono tutte lettere diverse), come pure per le vocali. In compenso gli arabi non capiscono la differenza tra la I e la E. Per loro "fiore" e "fiori" hanno lo stesso suono. Certe consonanti gutturali sono impronunciabili.
Ma il vero delirio a mio avviso lo raggiungono nella scrittura. Per loro la calligrafia è un'arte seria (ricordo che le immagini sono proibite), le parole sono scritte senza vocali e ogni lettera può essere scritta in tanti modi diversi.
E non è finita. Ogni anno scolastico cambiano le regole grammaticali e di pronuncia (per me questa è una follia) e il mio maestro Abdullah mi ripeteva spesso che l'arabo che mi insegnava era quello della prima elementare.
Questo ha una conseguenza pratica, solo sentendo come parla una persona gli arabi capiscono subito con precisione il livello di istruzione (per esempio Osama Bin Laden con una parola faceva capire l'educazione universitaria).
Insomma, non la definirei proprio una lingua semplice. Di quel tempo il ricordo che mi è rimasto è soprattutto… musicale! Gli arabi hanno splendide canzoni. Quando chiesi ad Abdullah come facessero a divertirsi nelle feste senza alcol rise e mi invitò, così vedevo. Oh, mi sono ricreduto. Chebba bint bilabi! (ragazza figlia della mia terra) che bello cantarla e ballarla tutti insieme.


 PERCHE' QUANDO LE PERSONE COMINCIANO A LITIGARE (SUI SOCIAL, PER STRADA...) TENDONO A DARSI DEL LEI?

Perché insultare con il "lei" è più offensivo. Se durante una discussione dico a uno "tu sei un imbecille!", quello mi manda a fankl ed è finita lì. Ma se invece dico (in pubblico, poi) "Lei è un imbecille!", non è perdonabile e finisce a duello all'ultimo sangue
PS: occhio a usar le parole.


SE CHIEDO EDUCATAMENTE AD UNA DONNA ATTRAENTE UN APPUNTAMENTO  E LEI RISPONDE CHE VORREBBE CHE FOSSI MORTO, SENZA MOTIVO, COSA DOVREI DIRE?

La ringrazio. Sarebbe bastato un semplice No, ma questa risposta così cattiva mi ha fatto capire quanto mi fossi sbagliato. Non la rimpiangerò.




sabato 19 giugno 2021

SE TUA FIGLIA VOLESSE SPOSARE UN UOMO DI COLORE, LE DARESTI IL PERMESSO?

Ah perché, tu pensi che se volesse fare una cosa del genere chiederebbe il permesso? Non siamo più ai tempi di "Indovina chi viene a cena?" che comunque non sarebbe male rivedere (soprattutto per il commovente discorso di Spencer Tracy nel finale), oggi i giovani fanno/sbagliano/vivono la loro vita in autonomia, come è giusto che sia.

Come padre, mi preoccuperei soprattutto che il futuro sposo fosse una brava persona e che amasse mia figlia e in questo il colore della pelle o la nazionalità non contano.




QUAL E' UNA COSA STRANA CHE TI E' SUCCESSA DOPO UN RAPPORTO SESSUALE

Anni, anni e anni fa (nello scorso millennio, per intenderci) mi capitò una cosa strana. Una ragazza dopo il rapporto sessuale… scoppiò a piangere! Strano, perché non avevo percepito nulla di insolito, anzi si era fatto secondo me del buon sesso.

La ragazza continuava a piangere senza che io capissi perché. Alla fine mi limitavo ad abbracciarla e consolarla. Può farvi ridere ma questa esperienza mi è servita anche dopo, nel mio lavoro di Psicologo Non sempre è proprio necessario capire tutto. A volte bisogna ascoltare e basta.



 UN ALTRO CIBO RIPUGNANTE

Un amico ingegnere era andato in un paese africano a costruire una scuola o un pozzo, non ricordo bene. Soddisfatto del lavoro, tutto il paese organizzò la sera prima che partisse una grande festa in suo onore.

Era l’unico bianco in un villaggio di neri, era nel posto d'onore, alla destra del capo villaggio. L’atmosfera era allegra e festosa. I piatti mi raccontò che erano foglie di banano, larghe e pulitissime.
Nel pieno del banchetto venne servita, in mezzo ad un tripudio di frutta esotica, la portata principale, una scimmia decapitata e arrostita.
Il mio amico si alzò urlando pieno di terrore e scappò via, con tutto il villaggio che lo guardava stranito. Poi ci spiegò: gli era sembrato di vedere un bambino arrosto, una visione scioccante. Per giorni non mangiò nulla.
Anche con tutta la buona volontà, non è sempre facile adattarsi agli usi locali.




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