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domenica 5 luglio 2020


POLLICE VERDE

“L’ho vinto! L’ho vinto! ...E adesso che me ne faccio?”
Avevo 15 anni, l’estate era caldissima e quella sera avevo appena vinto alla Festa dell’Unità di Monluè. Avete presente, uno di quegli stand dove ti facevano tirare tre palline da ping pong nelle bocce dei pesci.
Il mio agognato premio era una piantina di geranio dove svettava un bel fiore rosso. La portai a casa e la misi sul balcone. Ogni tanto bonario le davo l’acquetta canticchiando una canzone dei Pink Floyd. Avevo sentito che alle piante piace la buona musica, crescono meglio se la sentono.
Non ero certo come mia nonna che tutte le mattine puliva OGNI foglia delle sue piante con la spugnetta. Ci passava ore. “Che pazienza”, pensavo da bambino quando la vedevo. Il geranio ahimè quando arrivò l’inverno appassì e morì. “Poco male -disse mia madre-, l’anno prossimo ne prendiamo un altro”.
E così fu. Se in quegli anni in un balcone vedevi un geranio rosso, rossissimo era il mio balcone. Fu l’unica volta in vita mia in cui dimostrai una parvenza di pollice verde. Di solito da me le piante anche se mi impegno muoiono tutte, pure le piante grasse. “Ho il pollice nero”, conclusi mesto.
Ma ecco il punto interessante: dove andavamo a comprare il geranio? Dovete sapere che in Piazza Ovidio, vicino al Super, una volta c’era il cosiddetto “Mercato dei Fiori”. Vendevano piante smisurate e fiori coloratissimi.
Si teneva ogni sabato mi sembra. Ne ho un ricordo vago, in fondo ci andavo una volta l’anno e mi aggiravo tra i banchi riempiendomi gli occhi di colori. Chissà se c’è ancora.



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