POLLICE VERDE
“L’ho vinto!
L’ho vinto! ...E adesso che me ne faccio?”
Avevo 15 anni,
l’estate era caldissima e quella sera avevo appena vinto alla Festa
dell’Unità di Monluè. Avete presente, uno di quegli stand dove ti
facevano tirare tre palline da ping pong nelle bocce dei pesci.
Il mio agognato
premio era una piantina di geranio dove svettava un bel fiore rosso.
La portai a casa e la misi sul balcone. Ogni tanto bonario le davo
l’acquetta canticchiando una canzone dei Pink Floyd. Avevo sentito
che alle piante piace la buona musica, crescono meglio se la sentono.
Non ero certo come
mia nonna che tutte le mattine puliva OGNI foglia delle sue piante
con la spugnetta. Ci passava ore. “Che pazienza”, pensavo da
bambino quando la vedevo. Il geranio ahimè quando arrivò l’inverno
appassì e morì. “Poco male -disse mia madre-, l’anno prossimo
ne prendiamo un altro”.
E così fu. Se in
quegli anni in un balcone vedevi un geranio rosso, rossissimo era il
mio balcone. Fu l’unica volta in vita mia in cui dimostrai una
parvenza di pollice verde. Di solito da me le piante anche se mi
impegno muoiono tutte, pure le piante grasse. “Ho il pollice nero”,
conclusi mesto.
Ma ecco il punto
interessante: dove andavamo a comprare il geranio? Dovete sapere che
in Piazza Ovidio, vicino al Super, una volta c’era il cosiddetto
“Mercato dei Fiori”. Vendevano piante smisurate e fiori
coloratissimi.
Si teneva ogni
sabato mi sembra. Ne ho un ricordo vago, in fondo ci andavo una volta
l’anno e mi aggiravo tra i banchi riempiendomi gli occhi di colori.
Chissà se c’è ancora.
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