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lunedì 20 luglio 2020

PERCHE' IN ITALIA NON SI ATTUA UNA POLITICA CARCERARIA VOLTA AL REINTEGRO DEI CONDANNATI RECUPERABILI E ALL'ALLONTANAMENTO DEGLI IRRECUPERABILI?
Ho lavorato nel settore carcerario e il 27° Articolo della Costituzione Italiana è proprio dedicato a questi problemi.
"La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte."
Il punto che interessa qui è che la pena deve tendere alla "rieducazione del condannato", La faccio breve (se volete ci sono libroni alti così): non esistono per la Costituzione "soggetti irrecuperabili", tutti (tutti) hanno diritto al recupero. Potrà piacere o meno ma per la Legge così stanno le cose.
Se volete la pena di morte o condanne "esemplari" o di allontanamento definitivo dovete prima cambiare la Costituzione. Il discorso resta comunque infido, delicato e pieno di insidie: cosa si intende per rieducazione? E se uno non vuole redimersi e rifiuta le opportunità? E se ripete il reato? Chi decide se e come è recuperabile? etc.
Appunto per dare un senso alla Costituzione, nel 1986 è stata emanata la criticatissima e usatissima Legge Gozzini, in cui si parlava di misure alternative: liberazione anticipata, semilibertà, detenzione domiciliare, affidamento ai Servizi Sociali, permessi premio etc. Una legge che a mio parere funziona ancora bene, anzi lungo gli anni è stata ampliata, permettendo per esempio ai tossicodipendenti di scontare la loro pena in comunità di recupero.
"Eh no, i delinquenti devono stare in galera sino all'ultimo giorno, niente misure alternative!" Chi la pensa così per esempio sono gli americani ma a occhio non è che da loro si delinque di meno.
Quindi la risposta alla domanda iniziale è che già si fa il possibile per il "reintegro" (si accettano proposte, guardate che le risorse sono risicate) e che di base non ci sono detenuti "irrecuperabili". Queste cose costano? Certamente, ma costano anche rivolte quotidiane nelle carceri che una volta erano all'ordine del giorno (sparite dopo la Legge Gozzini, ora i detenuti avevano un valido motivo per comportarsi bene, ottenere un premio) e non provarci nemmeno a reintegrare le persone condannate.
Nella foto il carcere di Opera vicino a Milano, il più grande d'Italia.


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