Provate
a fare questa semplice domanda a vari genitori, otterrete risposte
diversissime:
1.
“Subito”. I genitori che la pensano così radicalmente non
vogliono essere ipocriti: viviamo in una società tecnologica e ci
vuole niente per restare indietro. Non si può fermare quest’onda,
meglio imparare a conviverci. Affianchiamoli, stiamogli sempre vicino
ma ci sono bambini che hanno imparato i numeri e a scrivere col
telefonino. Anzi, secondo alcuni studi a questo proposito è meglio
il tablet.
2.
”Quando lo chiede, no?” Già alle elementari, se non prima, vede
i suoi compagni di classe con l’infernale aggeggio e lo vuole anche
lui. Chi ha figli lo sa, diventano dei trapani. Massima libertà,
tanto se vogliono ti fregano malgrado tutta la vigilanza e i
“parental control” che escogiti.
3.
“Niente cellulare ai bambini”. A parte che non si è ancora
capito quanto fa male, ma vogliamo tirare su un alienato? Se proprio
vuole giocare gli do il mio, 20/30 minuti massimo e poi me lo
riprendo. Vietatissimo la sera
4.
“Penso verso i 12/3 anni, prima non ha la testa, è troppo
piccolo”. Volevo regalarlo a Natale con magna cerimonia e certo non
l’ultimo modello, peccato che quegli stronzi dei nonni come al
solito esagerano. Però esigo come responsabile genitore di conoscere
tutte le password. E ogni tanto do una controllatina a mio
insindacabile giudizio. E se vedo che ci sta troppo me lo riprendo.
5.
”Indispensabile per le ragazze”. Quando escono (soprattutto la
sera) devono essere reperibili in qualsiasi momento e se hanno
bisogno si viene informati subito. Resta inteso che se mi accorgo di
qualcosa di non bello viene requisito all’istante.
6.
”Mai”. Che se lo compri quando lavora e ha dei soldi, così
conosce il valore delle cose, questi ragazzini che spippolano con
telefonini da 1000 euro fanno solo incazzare. Oggi è fondamentale ma
“noi siamo venuti su senza e non è stato un brutto crescere”.
Insomma,
ognuno, anche pensando alla sua esperienza, dice la sua.
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