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domenica 11 giugno 2023

TROPPI AVVOCATI IN ITALIA

Ho letto tante opinioni relative a questioni simili e tutte tirano in ballo la pletora di leggi e leggine italiote, il prestigio della laurea in giurisprudenza, il fatto che era sin troppo facile l'esame per diventare avvocati etc. Tutto vero ma…

Io mi son sempre dato una risposta diversa. Ho lavorato infatti per 25 anni come psicologo nei vari tribunali di Milano e ho notato sempre una costante. Il popolo italiano è estremamente litigioso e risolve le innumerevoli questioni appellandosi sempre ad una entità superiore.

Faccio un paragone: è come se due fratelli bisticciassero sempre e poi, invece di menarsi, si rivolgessero a mamma e papà per sapere chi ha ragione.

Fuor di metafora questa litigiosità ha prodotto in passato un gran bisogno di avvocati con tutto ciò che ne consegue. E paradossalmente erano poi gli stessi avvocati che alimentavano tale litigiosità, un cane che si morde la coda. "Più pende, più rende".

Oggi però la misura è colma e non è raro che un giovane avvocato faccia la fame per anni fra stage tirocini apprendistato etc. "Ma come, dopo tanti studi e sacrifici mi tocca questa miseria?". Una costante questi discorsi nei giovani e meno giovani avvocati.

Per cui, se un giovane oggi mi chiedesse un parere, io gli sconsiglierei a meno di un talento eccezionale di intraprendere la carriera legale. Rischia di restare per anni nell'ombra, il campo è saturo.

La "litigiosità" poi grazie a Dio mi sembra in diminuzione e questo in futuro produrrà quantitativamente meno cause. Giovani, statevi accorti.



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