Visualizzazioni totali

martedì 27 giugno 2023

NON PENSARE

L'assistente aprì il portellone dell'elicottero e mi fece un gesto eloquente: toccava a me buttarmi col paracadute. C'era un fracasso infernale e sentivo un freddo assassino che entrava dal portellone aperto.

Quel giorno all'Areoporto di Bresso, periferia nord di Milano, c'era il "battesimo del volo" in cui i più incosc…. coraggiosi si buttavano per la prima volta col paracadute dall'elicottero.

E che, mi faccio scappare una occasione così? Lanciarsi col paracadute avendo un istruttore esperto alle spalle (tecnicamente "tandem") che controlla che tutto si verifichi in sicurezza. Dai Luca, vinci la paura.

Ritorniamo al portellone aperto, con l'assistente che fa cenno di buttarsi. Io mi affacciai e… vidi il nulla. Le nuvole erano sotto di noi. Ricordo che pensai "mica mi dovrò buttare?" e poi, forse spinto dall'istruttore alle spalle, mi buttai nel vuoto.

Io mi sono accorto più volte in vita mia che soffro della Malattia del Pensare. Io penso sempre, penso troppo, se c'è una bella giornata penso "oh che bella giornata!" invece di sdraiarmi sulla sabbia a prendere il sole. Niente da fare, io penso.

E invece quel giorno il mio cervello si è spento. Non saprei come altro spiegarlo. Dopo essermi buttato non pensai più a niente per un minuto. Ma proprio a niente. Vivevo l'aria che mi colpiva la faccia, sentivo che il mio corpo stava precipitando, il freddo intenso. Sentivo tutto e non pensavo a niente.

Dopo un minuto fu come se mi fossi svegliato. "Ah ma è vero, ho un istruttore alle spalle che aprirà il paracadute!" Poi in effetti lui aprì il paracadute e dopo pochi minuti scendemmo sulla terraferma. Fu tutto molto bello e istruttivo.

Tra le tante esperienze vissute quel giorno, il Non Pensare occupa un posto speciale nel mio cuore. Molte altre volte in vita mia mi sono imposto di "non pensare". Niente da fare, prima o poi un pensiero emergeva dal fondo della mente.

E invece quel giorno fu così facile.

Nessun commento:

Posta un commento