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sabato 29 maggio 2021

 INTERVISTATO DA UN OSS

Oggi un OSS mi ha intervistato per realizzare una tesina sulla Sclerosi Multipla da presentare ad un esame. Pronti! Prendi carta e penna che ti detto.

La Sclerosi Multipla è una malattia neurologica molto invalidante e abbastanza frequente. In Italia si stimano ci siano circa almeno 70.000 casi, 2000 nuovi ogni anno. L’origine di tale malattia è purtroppo ancora sconosciuta, anche se le ipotesi sono tantissime.
Questa malattia consiste in una degenerazione, lenta o imprevedibile a seconda delle varie forme, degli impulsi nervosi. I nervi a poco a poco “rallentano” e smettono di funzionare, per intendersi i due telefoni funzionano, ciò che non funziona è il cavo che li collega. Potremmo equiparare la malattia ad una sorta di invecchiamento precoce.
In moltissimi casi entro 20/25 anni i malati di S.M. possono finire sulla sedia a rotelle e perdere ogni capacità lavorativa. Pur non essendo una malattia mortale, la S.M. influenza pesantemente la qualità della vita: non è un caso che sia la malattia al mondo in cui è più alta l’incidenza di vissuti depressivi, ancor di più di cancro, infarti etc.
Non essendoci allo stato attuale cure risolutive, a parte farmaci sintomatici o il cortisone durante le crisi, i malati vedono ridurre lentamente la loro autonomia e necessitano prima o poi di assistenza adeguata durante la vita quotidiana e lo svolgimento anche di semplici operazioni. Dal punto di vista insomma pratico, quel che più interessa lavorativamente, ciò significa assistere i malati sotto tre diversi punti di vista:
1) ASSISTENZA DI BASE: vale a dire tutti quegli aspetti relativi alla cura del proprio corpo e della quotidianità (dal trasferimento dal letto alla sedia alla igiene personale, dal vestirsi al mangiare etc), magari con i vari ausili oggi a disposizione.
2) GINNASTICA: non essendoci allo stato attuale come detto cure risolutive, importantissima per i malati è rallentare la progressione della malattia tramite la fisioterapia. E’ necessario cioé che la persona malata segua un programma personalizzato di ginnastica sulle indicazioni del fisioterapista per mantenere il più possbile le sue autonomie residuali. In questo la presenza e l’aiuto di una persona è necessario per compiere gli esercizi quotidiani.
3) SOCIALIZZAZIONE: ultimi ma non ultimi gli aspetti relativi alla socializzazione del malato. Tra i vissuti depressivi e la limitata autonomia è quasi inevitabile che il malato di S.M. si confini nella sua abitazione. Sarà compito allora dell’operatore facilitare una ri-socializzazione con il suo ambiente, portandolo fuori di casa e aiutandolo.
Soddisfacendo bene questi tre aspetti l’operatore svolgerà insomma al meglio il suo lavoro.



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