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giovedì 27 maggio 2021

 CHI ERA CARLA FRACCI?

Andare al teatro della "Scala" è per un milanese un dovere e da bambino mi ci hanno portato parecchie volte. Francamente non mi divertivo molto, trovavo l'Opera classica e i balletti noiosi.
Vidi qualche volta ballare in tutù anche Carla Fracci, che invece era l'idolo di mia sorella. Anche qui mi ricordo ben poco, le ballerine erano tutte uguali (esili, vestito di tulle bianco, chignon nero) ed eseguivano volteggi e danze che a me non dicevano molto. Sorry ragazze, sono un grezzo.
Una cosa però ricordo bene. Dopo aver piroettato, volteggiato, danzato, volato alla fine la Fracci si rivolgeva al pubblico sorridendo con un lieve inchino e posa leggiadra. Applausoni e lancio di fiori sul palco.
Ecco, lì avevo notato che mentre le altre ballerine avevano il fiatone ed erano evidentemente stremate, per lei invece assumere quella posizione era qualcosa di naturale e spontaneo, di facile. Sembrava che ballare non le fosse costato fatica, aveva danzato per noi volentieri.
Ero solo un ragazzino, ma capii di avere davanti una vera professionista, che si allenava duramente tutti i giorni per ottenere quel "semplice" risultato. Una vera professionista, questo è il ricordo che ho di Carla Fracci.


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