COVIDAMORE
-sceneggiatura di Luca
Tartaro-
2021
PROTAGONISTI
5 attori, tutti sui 30-35 anni a parte il taxista:
Davide
(padrone di casa)
Beatrice
(amica di Davide)
Emanuele
(amico ritrovato di Davide)
Stefania
(vicina di casa di Davide)
Taxista
(govanile e di mezza età)
LUOGHI
4
Casa
di Davide (dove si svolge la maggior parte di Covidamore, scena 1, 3,
6, 7)
Interno
taxi (scena 2)
Anticamera
casa di Stefania (scena 4)
Portone
con citofono casa di Davide (scena 5)
1.interno
sera, appartamento di Davide
Punto
luce, la mdp allarga, è la serratura di una porta d’ingresso vista
dall’interno della stanza buia. Titoli. Rumori di chiavi nella
serratura, la porta si apre, entra un uomo in controluce. E’ un
uomo sui 35 anni ben vestito e pieno di pacchi e pacchetti, sulla
bocca una mascherina azzurra. Si leva trionfante la mascherina,
chiude la porta con l’anca
DAVIDE con tono allegro
“(levandosi la mascherina) Davide, finalmente Davide sei
libero! Via le catene! E adesso luce sia! (con un comando vocale
l’uomo accende la luce, mostrando una casa da single, e poi lancia
la mascherina verso una citola portachiavi)...volavolavola!”
La
mascherina vola in una ciotola.
“Perfetto! Bravo Davide! Bacino.” (si dà un bacio sulla
spalla)
Davide
dice ancora
DAVIDE
“...e dopo la luce...Musica!”
Parte
la musica (Start me up dei Rolling Stones o altro pezzo molto
ritmato)
DAVIDE appoggia i pacchetti su un mobile
“Uff, finalmente a casa! Casa mia casa mia per piccina che tu
sia...(si leva le chiavi dalla tasca e le appoggia nella ciotola
con la mascherina)...vai che stasera arriva gente!”
Si
guarda un attimo allo specchio, poi si leva il cappotto. Sotto è in
tenuta da ufficio (giacca, camicia e cravatta) e si allenta il nodo
alla cravatta. (La mdp lo segue) Davide riprende i pacchetti e
ballando a ritmo si reca in cucina me dopo un paio di giravolte
appoggia i pacchetti sul tavolo.
DAVIDE
“Ciao sala, ciao tavolo. Forza che qui stasera voglio il paradiso
terrestre”
Accenna
a due passi di danza e apre i pacchetti estasiato
DAVIDE chiudendo gli occhi
“Ohhhhh!!! L’apparition!”
Ne annusa uno ad occhi chiusi
DAVIDE
“Mmmm che buono questo sushi! Che colori. Stasera Beatrice
impazzisce.”
Impiatta
con cura il sushi in un grande vassoio ovale sempre a ritmo e
canticchiando. Apre il frigo e prende qualcosa. Torna al piatto e lo
decora .
DAVIDE
“Grani di pepe, fettine di limone e prezzemolo. E vualà, ma chi
sono? Guarda che colori, Caravaggio ma chi sei! Una presentazione
ar-ti-sti-ca!”
Poi
lo mette in frigo. Si inginocchia e prende dal ripiano in basso una
bottiglia di vino controllando l’etichetta. Intanto borbotta
DAVIDE
“Nel quinto giorno Dio ha creato il mare, l’acqua e il vino.
Bello che sei. (Si alza tenendo la bottiglia in mano e guardandola
controluce) Stasera questo Verdicchio andrà giù come l’acqua.
E adesso...”
Mette
la bottiglia di vino sul tavolo e la apre. Stap!
DAVIDE
“Ok, così lasciamolo respirare questo vino, a prendere aria!
(soffia sulla bottiglia poi annusa il tappo) mmmm ok, sì è
vino buono! (riflessivo mentre si allontana dal tavolo) La
vita è così, annusi il tappo, dici buono e ci speri veramente!”
Poi,
sempre a ritmo di musica e canticchiando “veramente, veramente...”,
si reca in sala dove con grandi gesti apparecchia per quattro, alla
fine a centrotavola vicino alla bottiglia aperta mette una fruttiera
ricolma di frutta e una candela spenta.
DAVIDE
“Questa la accendiamo dopo per l’atm...”
Dlin
dlon! Suona il campanello. Davide guarda rapidamente l’orologio
mentre abbassa la musica
DAVIDE
“Oh ma è presto! Devo ancora prepararmi. Chi sarà?”
Va
alla porta, apre e vede una bionda sui 30 anni frizzante in tubino
nero e spolverino bianco con in mano una scatola di pasticceria e
l’immancabile mascherina floreale. Gli occhi sorridono.
BEATRICE
“Eccomiiii! E’ qui la festa in maschera?”
DAVIDE
“Beatrice! Che sorpresa, sei già qui!”
Baci
e abbracci. Beatrice entra in casa e si leva la mascherina, che
appoggia nella solita ciotola sopra quella di Davide, e spolverino
che mette sull’attaccapanni. E’ sicura di sé nei movimenti.
BEATRICE
“Dov’è l’appendino? Eccolo qui. Mi sembra di essere già stata
in questa casa (Davide ride mentre Beatrice appende lo
spolverino) Bello, sempre al solito posto! (Si volta verso
Davide) Sono venuta prima così ti aiutavo. Intanto per stasera
ho preso la torta Sant’Honorè, so che te gusta.”
DAVIDE
“Sei una sicurezza Bea, tu mi stupisci sempre. E’ la mia
preferita, dammela dammela qua che la metto in freezer e la panna non
si scioglie (prende e mette in freezer la scatola). Ma a
proposito non dovevi portare la tua amica? Viene dopo?”
BEATRICE mentre si sistema tubino e capelli allo specchio
“Mi sa che mi ha tirato il pacco quella stronza. (guardandolo)
Dà, sei arrabbiato?”
DAVIDE
“Ahia, questo può essere un guaio...(abbracciandola da dietro e
baciandole il collo) Mi sei mancata, Beatrice. A me però… in
fondo non dispiace che non sia venuta.”
BEATRICE
“Mmm neanche... neanche a me, continua...mi piace. Come è andato
il lavoro oggi?”
DAVIDE
“Dopo (continua a baciare il collo), dopo ne parliamo, c’è
tutto il weekend davanti. Anzi, perché non lo passi da me? Senti
Beatrice io dovrei farmi una doccia rapida, abbiamo quasi un’ora di
tempo prima che arrivi il mio amico.”
BEATRICE (girandosi e abbracciandolo al collo)
“Che aspettiamo? Andiamo che così ti insapono la schiena, bello il
mio Davidone.”
Lo
prende per la cintura e vanno ridendo verso il bagno.
DAVIDE
“Piano! Piano!”
BEATRICE
“Vieni con me, bel paciarotto! So già dove ti devo portare! Non
dovevi far la doccia?”
Beatrice
apre la porta del bagno, lo tira dentro, Davide chiude la porta
davanti alla mdp. Si sentono le risate dei due all’interno. Mdp si
allontana e inquadra un quadretto con una strada.
2.Esterno
sera, taxi
Il
taxista guarda nello specchietto e osserva dietro il suo cliente, un
uomo sui 35 anni dall’aria swerena, vestito con giacca e lupetto
nero. Molto silenzioso (è Emanuele, l’amico aspettato da
Davide), guarda fuori dal finestrino. Il taxista rompe il
ghiaccio e gli rivolge la parola
TAXISTA
“Mi scusi se la disturbo, ma può tirarsi su la mascherina fino a
coprire il naso? Sa, rischio una multa di 300€.”
EMANUELE
“Ah sì, certo. Scusi non sono abituato.”
TAXISTA
“Non si preoccupi. E poi ci metteremo almeno mezzora. Siamo sotto
Natale e qua sono impazziti tutti.”
EMANUELE
“Sì, tanto sono in anticipo...(guardando dal finestrino) E’
da un po’ che manco da questa città, ma il traffico di Natale è
rimasto come lo ricordavo. Il Covid non ha cambiato nulla, c’è
sempre confusione.”
TAXISTA
“No le assicuro, la differenza con gli altri anni si sente, c’è
molto meno caos. Da quanto tempo lei manca dalla città?”
EMANUELE (sospirando)
“Dodici anni.”
TAXISTA (sinceramente stupito)
“Dodici anni? E dove è stato di b..? Ah mi scusi, non sono affari
miei...”
EMANUELE
“No, non si preoccupi. Sono stato in Umbria e poi in Toscana, ormai
mi sono stabilito da quelle parti.”
TAXISTA
“Belle regioni. Come mai è tornato qui dopo tanti anni? Sentiva la
nostalgia di questo casino?” (il taxista con la mano indica il
traffico)
EMANUELE
“Eh sì, tante cose son cambiate in questa città....son tornato
perché...mah, è una cosa lunga. Cerco un po’ di risposte. Questa
sera comunque rivedo un vecchio amico.”
In
quel momento si sente un rombo in cielo.
TAXISTA (guardando il cielo dal parabrezza)
“Ahi ahi mi sa che il tempo si sta guastando. Mio nonno diceva che
questo era il diavolo che gioca a bocce. (guardando Emanuele dallo
specchietto) Senta, mi tolga una curiosità.”
EMANUELE (cortese, per rispondere si abbassa la mascherina)
“Dica.”
TAXISTA
“Con questa professione ho caricato gente di tutti i tipi. Per
mestiere mi stampo subito in testa una fotografia dei clienti, anche
per evitare brutte sorprese. Non ci crederà ma con l’esperienza
ormai indovino sempre il loro lavoro. Eppure lei per me è
indecifrabile, sono sicuro che in una scommessa perderei. Senta, ma
lei che lavoro fa?”
EMANUELE (sorridendo leggermente e tirando su la mascherina)
“Se glielo dico non mi crede.”
TAXISTA sorridendo con gli occhi
“Ci provi!”
Inizia
a piovere. Il taxi va.
3.Interno
sera, Beatrice e Davide in camera da letto
Beatrice,
in calze autoreggenti e intimo, aiuta Davide a rivestirsi e gli
abbottona la camicia; Davide intanto si strofina i capelli con un
asciugamano e la guarda con tenerezza
DAVIDE (sottovoce)
“Mi sei molto cara, Bea, lo sai. Ma sei sempre così?”
BEATRICE
“Mi piace prendermi cura di un uomo anche dopo l’amore. Io lo
trovo molto bello.”
DAVIDE
“Sei una sorpresa. Perché non ci fidanziamo? Mi fai sentire come
il tuo coniglietto.”
BEATRICE sorridendo
“Il coniglietto birbantello. Sai perché mi comporto così? (Davide
scuote la testa mentre Beatrice gli fa il nodo alla cravatta).
Non mi è mai piaciuto il fatto che prima di far l’amore ci si
spoglia con foga a vicenda, quasi a morsi e dopo ognuno si riveste da
solo. Mi sembra così squallido. E’ bello invece anche dopo, non
trovi? (gli liscia la camicia con le mani)”
DAVIDE teneramente
“Bea, sei una ragazza da sposare.”
BEATRICE (sistemandogli la cintura)
“Te ne sei accorto solo adesso? Dai, non mi far piangere anche tu.
Divento malinconica, conosci la mia storia.”
DAVIDE
“Ti ricrederai.”
BEATRICE sospirando sedendosi su una sedia e squadrandolo
“Stai bene, hai una bella figura. Parlami del tuo amico che viene
stasera. Hai detto che si chiama Emanuele, no?”
DAVIDE controllandosi allo specchio vicino al letto
“Mmm ottimo! Questo mio amico Emanuele non lo vedo da dodici anni,
pensa. Da ragazzi eravamo amicissimi, quante ne abbiamo fatte, poi ci
siamo persi di vista. So che aveva cambiato città, era un ribelle.
Ho saputo dai suoi per caso che era tornato e l’ho chiamato subito.
E’ single, per questo ti ho detto di portare una amica.”
BEATRICE
“Ah capito, ma che tipo è?”
DAVIDE
“E’ uno a posto. O perlomeno lo era, un ragazzo rampante di
periferia, come me. Allora, adesso penso a te, posso provare a
vestirti io?”
BEATRICE (ridendo)
“Ah ma questa sera abbiamo iniziato dal dolce. Certo, stai attento
alle calze.”
DAVIDE (prendendo il tubino dal letto)
“Che bello questo vestitino, questo... tubino che nome buffo
(sorridono entrambi). E’ anche facile da mettere mi sembra…
BEATRICE
“Attento”
DAVIDE
“Qua dalle costole..” (lo infila a Beatrice che si è alzata e le
allaccia un paio di bottoni, poi la gira e le bacia la schiena)
BEATRICE
“Grazie, mio cavalier servente.”
DAVIDE
“E ora le scarpette di Cenerentola, siediti sul letto –lei si
siede sul letto mentre intanto lui si inginocchia davanti a lei, le
prende una scarpetta e la infila- vualà!”
BEATRICE
“Mmmmm, ero nuda e non lo sapevo, come una santa peccatrice. Senti,
voglio farti un regalo.”
DAVIDE in ginocchio la guarda
“A me?”
BEATRICE mentre lo accarezza sul volto
“Certo, so come la pensate voi maschietti. Tu vuoi sapere come sei
andato stasera, che voto darei alla tua prestazione.”
DAVIDE
“Ehrgh...mah...certo che con te non si può tenere un segreto...sì
in effetti, ci ho pensato... sarei curioso….”
BEATRICE
“Sei andato bene, tesoro. Bene bene. Quando ne parlerò con le mie
amiche saranno tutte invidiose.”
DAVIDE
“Ah grazie...grazie del complimento. Ho fatto tutto volentieri. “
(ridono entrambi)
DAVIDE (infilando la seconda scarpetta)
“Mmm… intrigante. Vualà. Ma tra voi amiche parlate di queste
cose?”
BEATRICE ridendo
“Ma non lo sai che quando incontri per la prima volta le amiche
loro sanno già tutto di te? Misure prestazioni fantasia
durata...tutto, caro paciarotto mio.”
DAVIDE mettendole a posto le calze
“Dovrò imparare a fare il disinvolto. A testa alta nella valle
della morte.”
BEATRICE ridendo
“Sarà meglio. Mi raccomando, hai una reputazione.”
DAVIDE con tono leggero e schiarendosi la voce
“Non temerò alcun male...Achr...Senti Bea, a proposito della tua
amica che non è arrivata, mi è venuta una idea per Emanuele.”
BEATRICE
“Dimmi tutto.”
DAVIDE alzandosi e prendendo una spazzola
“C’è una ragazza che sta al piano di sotto, non esce mai, si
chiama Stefania. Da quando l’anno scorso sua madre è morta per
Covid…. “
BEATRCE
“...Mi dispiace...”
DAVIDE
“Sono stati brutti momenti...adesso esce poco, sempre chiusa in
casa da sola.”
BEATRICE
“E perché? Ha qualche problema?”
DAVIDE (spazzolandole piano i capelli)
“Non mi sembra ma non ho mai capito veramente il perché. A volte
la incontro in ascensore, infagottata in abiti orientali... indiani
non me ne intendo. Comunque molto colorati. E’ cortese, ma sempre
nel suo mondo. Tra cappello mascherina e occhiali sembra un agente
segreto. E poi non ti guarda mai.”
BEATRICE
“Ho capito, una gatta morta.”
DAVIDE
“No no, è proprio fissata con l’Oriente. Chissà cosa pensa.
Scendo e la invito per stasera; anzi scendiamo giù insieme,
accompagnami, così non si spaventa.”
BEATRICE
“E vabbè, andiamo da questa monacella. Almeno è carina? Sarà
mica rapata a zero?”
DAVIDE
“Ma va, ha i capelli lunghi, secondo me non è male. Si sistemasse
un po’ meglio sarebbe anche bellina. Bea, confido nella tua arte,
so che riesci a tirare fuori il meglio dalle persone. (Serissimo)
L’ho visto prima”
BEATRICE (maliziosa)
“Come so tirare fuori io nessuna mi batte!”
DAVIDE
“Infagottiamoci con guanti e mascherina, mi raccomando non la
spaventiamo. Hai dei guanti di plastica?”
BEATRICE
“Addirittura? Sì sì in borsetta.”
Vanno
braccetto alla porta, Beatrice e Davide prendono le mascherine, le
indossano e poi si infilano i guanti.
BEATRICE sistemando con uno schiocco i guanti
“Prrrrrronta!”
4.interno
sera, Davide e Beatrice davanti alla porta di Stefania
Plin
plon! Davide suona alla porta
(voce di Stefania aldilà della porta) STEFANIA
“Chi è?”
DAVIDE
“Ciao Stefania, sono il tuo vicino, Davide!”
STEFANIA (aprendo timidamente di poco la porta, vestita con
vestagliona, guanti e larga mascherina)
“Ah è lei, sì la riconosco. Buonasera…(vede che c’è anche
Beatrice) …buonasera. Cosa c’è?”
DAVIDE
“Buonasera Stefania, sto preparando una cena al piano di sopra e
volevo avvisarti di non preoccuparti se senti rumori, siamo noi.”
STEFANIA (che rassicurata apre di più la porta)
“Ah sì sì, non vi preoccupate, fate pure, non mi disturbate.”
DAVIDE
“Anzi, la mia amica Beatrice –la indica- ha avuto una idea,
perché non vieni anche tu?”
BEATRICE
“Dai Stefania, vieni anche tu, siamo tutti vaccinati! Lo vuoi
vedere il tesserino? Davide mi ha parlato bene di te, così ci
conosciamo meglio!”
STEFANIA
“Io? No no grazie, stavo per fare i miei esercizi di meditazione e
poi andavo a letto.”
BEATRICE
“Ma va bene, li fai dopo. Adesso ti prego stai un poco con noi.
Abbiamo bisogno di te.”
STEFANIA
“Di me? Vi ringrazio ma non penso…e poi oggi vado a letto presto,
è venerdì, domani ho il corso di shiatzu.”
BEATRICE
“Che bello! Dai che mi racconti di cosa si tratta, volevo farlo
pure io. E’ un’occasione per conoscersi no?”
DAVIDE
“Ho pure del sushi che ci aspetta, freschissimo, ti piace?”
STEFANIA pensierosa
“Certo...Il mio maestro zen esorta sempre a cogliere le
coincidenze, ogni incontro è bello. Però…. io non faccio vita
mondana. … non saprei cosa mettermi. Vi ringrazio ma lasciamo
perdere.”
BEATRICE subito
“Per l’abito non ti preoccupare, ci penso io, ho lavorato in una
sartoria e ti do una mano. Posso entrare? –Beatrice senza aspettare
risposta entra decisa- . Allora, andiamo a vedere l’armadio,
qualcosa si troverà.”
STEFANIA (confusa)
“No Sì sì ma va bene non so”
BEATRICE (si sente solo la voce dal di dentro)
“Davide, entra! Guarda che meraviglia!”
DAVIDE entra in casa di Stefania titubante (la mdp lo segue)
“Permesso...”
la mdp inquadra il volto di BEATRICE
“Che meraviglia! E che buon profumo!”
STEFANIA
“Camminate con gentilezza per favore.”
Davide e Beatrice si guardano intorno. La sala è in penombra,
arredamento minimale, con un grande materasso per terra. In una
parete, illuminato da fioche candele, un sereno ritratto di Buddha
guarda i visitatori.
STEFANIA
“Quelle accese vicino al mio angolo di meditazione (indica un
tavolino sotto il ritratto del Buddha con sopra delle candele accese)
sono candele all’incenso speciali del Kashmir (la mdp indugia su di
loro), le prendo in un negozietto del centro.”
BEATRICE indicando un attestato appeso sulla parete
“Quante cose che avrai da raccontare. E quello? Dove l’hai
preso?”
STEFANIA
“E’ il diploma che ho conseguito a Tokio due anni fa, sto
seguendo un corso di perfezionamento buddista, un giorno diventerò
una monaca laica...”
BEATRICE
“Noooo….Veramente? Una monaca buddista? Laica? Voglio sapere
tutto!”
DAVIDE avviandosi verso l’uscita
“Beh, mentre parlate io intanto vado su a sistemare. Allora io vi
aspetto tra una mezzoretta, ok?...(guardando rapidamente i libri
in una piccola libreria vicino alla porta)...Il fiore di loto….Il
libro dei mutamenti...La via del Tao….(ci sono anche un paio di
libri scritti in cinese)...ma tu guarda”
BEATRICE (chiudendo la porta alle sue spalle)
“Vai vai Davide, ci pensiamo noi adesso, a dopo!”
La
porta si chiude, Davide da solo sul pianerottolo si volta vero la
mdp, fa uno sguardo malandrino e ok col pollice, poi torna su
5.esterno
notte, Emanuele
Emanuele
è arrivato a casa di Davide, scende e saluta il taxista.
EMANUELE al taxista
“Buona serata.”
Il
taxi se ne va. Emanuele guarda il cielo, poi si volta verso il
palazzo, fa gli scalini guarda il citofono, scorre i nomi.
EMANUELE sottovoce
“Eccolo. Dai, facciamoci coraggio. In alto i cuori. (suona)”
Voce di DAVIDE al citofono
“Chi è?”
EMANUELE tirandosi giù la mascherina
“Sono Emanuele, sono arrivato! A che piano?”
Voce di DAVIDE
“Eccolo il redivivo! Vieni vieni. Quarto piano, l’ascensore
quando entri è sulla sinistra. E prega funzioni altrimenti ti fai le
scale, stairway to heaven!”
EMANUELE
“Ok e speriamo funzioni, arrivo”
Bzzzz!
Il portone si apre ed Emanuele entra.
6.interno
casa di Davide, Emanuele e Davide
Sulla
soglia della porta rimasta aperta si vedono Emanuele e Davide
abbracciati in silenzio e con gli occhi chiusi, con ancora su la
masfcheriina.
DAVIDE
“Fatti abbracciare, brutto frocio che non sei altro.”
EMANUELE (discostandosi e guardandolo)
“Hai gli stessi occhi di una volta, Davide.”
DAVIDE
“Mi sei mancato. Da quanti cazzo di anni è che non ci vedevamo?
Quanto tempo è passato?”
EMANUELE
“Tanti anni. Frse trooppi. Ma il grano non muore.”
DAVIDE
“Nemmeno le erbacce. (lo scruta) Però ti vedo bene sai? (si
staccano) Sei in forma, bello magro, sarà questo vestito nero che ti
snellisce. Tu come mi trovi?”
EMANUELE (mettendogli una mano sulla spalla)
“Ti ho lasciato ragazzo, uno di quelli terribili, e ti ritrovo
uomo, ecco cosa vedo. Ti sei sposato?”
DAVIDE (ride)
“No, ma ci sono andato vicino. Poi ti racconto. Tu?”
EMANUELE
“No, ho preso altre strade.”
DAVIDE
“Seee…fai il finto tonto. Raccontale ad un altro. Siamo due
scapoloni insomma. Dai vieni che ti faccio vedere la casa. Ah a
proposito... Ho saputo di tuo fratello, mi spiace.”
EMANUELE (mentre iniziano a girar la casa)
“Sì, è stato un duro colpo. Ai tempi avevo pensato di…. Uè
(indicando un poster degli U2), ce l’hai ancora.”
DAVIDE
“Eh certo. Grande concerto. Le cose buone si ricordano. Vieni di
qua.”
EMANUELE
“Arrivo. Ma…toglimi una curiosità (indicando la tavola
apparecchiata), stasera siamo in quattro? Non dovevamo essere
solo noi due?”
DAVIDE (malizioso)
“Mi hai sgamato. Doveva essere una sorpresa ma vengono due amiche.”
EMANUELE (assorto, appoggiandosi al muro)
“Ah. E’ vero che sei in festaiolo, me l’ero dimenticato. Me lo
dicevi portavo qualcosa.”
DAVIDE (facendo gesti con la mano)
“Tu stai bono che stasera sei l’ospite d’onore. Figurati.”
EMANUELE
“Dai non mi mettere in imbarazzo!”
DAVIDE (fintamente scandalizzato)
“Oè arrivano due gnocche stasera, non avrai mica cambiato sponda?”
EMANUELE (grattandosi la testa)
“No no…è che…tu mi credi se ti dico che in questi anni ho
fatto ben poco sesso?”
DAVIDE (sistemando la tavola)
“No, non ti credo, sei un bel ragazzo e le occasioni non ti sono
mancate. Adesso però non ci pensiamo, relax! Ha organizzato tutto il
vecchio Davide. Vedrai che ci divertiremo.”
EMANUELE
“Speriamo, se lo dici tu. E’ da un bel po’ che non faccio feste
a sorpresa.”
DAVIDE
“Mica salta fuori la bionda dalla torta, Manu. A proposito di torta
ho una idea (va verso il frigo). Visto che adesso sei
diventato così delicatino (lo apre), te la faccio passare io
la timidezza, dov’è? Eccola (tira fuori la torta). Mi aveva
detto che è una torta Sant’Honorè (la appoggia sul tavolo, la
scarta). Siii è una Sant’Honorè!!!”
Primo
piano sulla torta.
EMANUELE
“E allora?”
DAVIDE (che intanto scruta la torta)
“Facciamo così…”
EMANUELE sospettoso
“Che intendi combinare? Dai, son finiti quei tempi.”
DAVIDE
“E’ la serata giusta, viene su una bonazza tutta per te. Ti
ricordi quanto ci divertivamo quando facevi il prete, ti ricordi? ”
EMANUELE
“E chissà perché lo facevo sempre io.”
DAVIDE
“Perché ti veniva benissimo. Adesso bono, lasciati servire. Dopo
arriva Beatrice, una bionda con cui ho una bella situa, e porterà
una vicina intrippata con le filosofie orientali... e se le facessimo
uno scherzo? Dai, dimmi che in questo non sei cambiato. L’occasione
è perfetta.”
EMANUELE
“Oddio, l’avevo finita con gli scherzi. Sempre idee del cavolo.
Lascia stare i santi, David. Che hai in testa?”
Davide
armeggia sulla torta e con cura toglie il bordo di cartone e lo
ripulisce.
DAVIDE
“Piano...piano...occhio a non rovinarla...eeeeeccola! -alza
l’anello di cartone bianco della torta-. Dai Emanuele mettila
intorno al collo!”
EMANUELE
“Cooosa?”
DAVIDE
“Dai dai, così che esce dal tuo maglioncino con discrezione sotto
la mascherina sembrerai un prete! (sistemandogli il collare bianco
sul collo che spunta dal maglioncino nero) Fai finta di essere un
prete come ai vecchi tempi! Sarai irresistibile, ci divertiremo un
sacco.”
EMANUELE (sconcertato)
“No, non mi piace......”
DAVIDE
“Eddai, che ti costa?...fammi ‘sto favore, fai finta che sei
appena tornato dall’Amazz... (Plin! Plon! Suona il campanello)
Sono loro! Mi raccomando, reggimi il gioco e tieni la mascherina! Ho
detto che eri una persona importante. Vado ad aprire!”
Davide si infila la mascherina e va alla porta. Mdp su un imbarazzato
Emanuele che sente Davide aprire la porta ed esclamare “Ragazze! Vi
aspettavamo, entrate!”.
7.interno
casa, tutti e 4: Davide Emanuele Beatrice e Stefania
Mdp
su Beatrice e Stefania sulla soglia della porta, entrambe con la
mascherina. Ma Beatrice è frizzante nel suo tubino nero con la
borsetta, Stefania invece è timida, con mascherina e guanti, in
minigonna, camicia colorata e un fiore di loto in mano.
BEATRICE
“Eccoci qua! Guarda cosa ti ho portato.”
Fa
un gesto e indica Stefania. Mdp squadra Stefania ben truccata e in
tacchi a spillo, che con una mano tiene il loto e con l’altra cerca
imbarazzata di tirarsi giù la minigonna.
DAVIDE
“Beatrice! Stefania! Entrate! Faccio io gli onori di casa.
Mettetevi comode, dai che vi presento il mio amico….ma.. (stupito)
Stefania! Ma che bella che sei! Non ti riconoscevo!”
STEFANIA timidamente unisce le mani per il saluto orientale.
”Namastè. Buonasera. Questo fiore di loto è per il padrone di
casa. Pace.”
DAVIDE lo prende e guarda Emanuele
indicando Stefania
“Oh ehm grazie. Emanuele, guarda che capolavoro! Sembra la Madonna
di Okinawa! (si volta verso Beatrice) Bea, ma come hai fatto?”
BEATRICE la prende sotto il braccio ed entrano entrambe in casa
“Vieni Stefania! Ragazzi guai a chi me la tocca! Stefania l’ho
truccata io! Voi non lo sapete, ma le ho messo pure il rossetto.
Questa ragazza mi apre il cuore! Mi ha raccontato dei suoi interessi
e sono straordinari.”
DAVIDE
“Entrate entrate. Vi presento il mio amico Emanuele, è appena
arrivato dall’Amazzonia in Brasile! Salutatelo, occhio che è
importante.”
BEATRICE dandogli la mano
“Buonasera Emanuele! Finalmente ci incontriamo, Davide mi racconta
sempre di quanto eravate amici.”
STEFANIA stupita intravedendo il collare bianco
“Ohhhh...ma lei...che...!”
EMANUELE cerca di schernirsi. Davide e lui si guardano, Davide lo
ammonisce sbarrando gli occhi aperti
“Ma ...buonasera a tutte. Sia lodato Gesù Cristo.”
BEATRICE guarda Davide e mentre attacca la borsetta all’attaccapanni
gli sussurra sottovoce “Ma è un prete?”, Davide sorride
sornione. Intanto Stefania ed Emanuele si guardano. A Stefania trema
la mascherina dall’emozione
STEFANIA
“Reverendo (si inchina)! Non mi avevano detto... oh mi perdoni se
mi presento così...non volevo mancare di rispetto...”
EMANUELE bonario
“No no comoda. Non si preoccupi. E’ una festa, stasera celebriamo
tutti in letizia. Ho sentito che lei è interessata all’oriente. Le
nostre spiritualità possono avere questo in comune, un grande
rispetto.”
STEFANIA sorridendo con gli occhi
“Giusto. Io rispetto lei (indica Emanuele) e lei rispetta me
(indica se stessa). Mi sembra un’ottima partenza.”
EMANUELE rispondendo al sorriso
“Sono parole meravigliose. Esiste qualcosa di migliore del rispetto
la prima volta?”
STEFANIA che segue con lo sguardo Emanuele e si illumina
“Che meraviglia, che meraviglia.”
La
mdp si sposta su volto di Davide che sorride, Beatrice lo guarda.
Davide le dice sottovoce.
DAVIDE
“E’ tutto un teatro, non è un prete”
BEATRICE sottovoce
“ma perché? Stronzo!”
DAVIDE se la ride cercando di non farsi vedere e dice sottovoce
“Dopo ti spiego.”
Poi ad alta voce
“Forza ragazzi, tutti in salotto!”
Mentre
vanno tutti in salotto, Beatrice intravede la torta sul tavolo.
BEATRICE
“Ma qui manca….”
Guarda
il collo di Emanuele, circondato dal cartone bianco, e poi Davide che
fa finta di niente e dice ancora ad alta voce:
DAVIDE
“Ragazzi, voi due mettetevi comodi sul divano e chiacchierate, che
io e Beatrice intanto finiamo di preparare il sushi. Stefania dai,
siediti e fai compagnia a Emanuele. Chiedigli dell’Amazzonia! (mdp
sul volto di Emanuele che alza gli occhi al cielo, poi sul volto di
Davide rivolto a Beatrice) Dammi una mano, biondassa mia.”
Intanto
Stefania ed Emanuele si sono seduti sul divano in salotto e si sono
messi a chiacchierare.
STEFANIA cerca di nascondere la sua emozione parlando con un tono
alto e gesticolando troppo
“Don Emanuele, sa che durante i nostri incontri buddisti a volte
leggiamo parti del Vangelo?”
EMANUELE
“Veramente? Forse mi sbaglio ma… Avevo sentito dire che nel
buddismo Dio non c’è.”
STEFANIA
“Ma no, semplicemente Buddha non prese in considerazione il
problema. In realtà i nostri percorsi spirituali sono molto
compatibili, sa?”
EMANUELE con fare bonario
“Brava brava, me ne rallegro, ma questa me la deve spiegare.”
STEFANIA
“Noi vorremmo unire le fedi di tutto il mondo. Durante questo tempo
di pandemia per esempio abbiamo pregato perché si ristabilisca al
più presto la serenità in tutto, ma proprio in tutto il mondo.”
EMANUELE
“Mi sembra un’ottima cosa questa fede profonda.”
STEFANIA
“Dobbiamo averla! Perché ci sia un nuovo patto fraterno tra gli
esseri umano, un mondo di pace e giustizia. La felicità è il nostro
obiettivo come seguaci di Buddha. Tutto quello che rende felice il
mondo.”
EMANUELE
“Felicità per tutti. Molto molto bello ma non è un po’ troppo
ambizioso?”
STEFANIA unendo le mani
“E questo nel rispetto di tutte le fedi, glielo posso assicurare
reverendo. Sopra il mio letto per esempio ho appeso la immagine della
Madonna Nera di Loreto, è per me la più vera. Ne tengo sempre una
copia con me. (mostra immaginetta)”
EMANUELE
“Ah la Madonna Nera...Brava Stefania, ma non c’è bisogno di
dimostrarmi nulla. Si vede subito che lei è una donna attenta agli
aspetti spirituali della vita.”
Stefania sorride timidamente con gli occhi, toccandosi la mascherina
e abbassando lievemente la testa
La mdp si sposta su Davide e Beatrice che finiscono di apparecchiare
poco distanti e parlottano sottovoce.
DAVIDE
“Allora. Che ne dici?”
BEATRICE
“Che sei cattivo, quella ragazza è timidissima. Vestirla così è
stata una fatica e tu me l’hai messa subito in imbarazzo. Mi
raccomando, teniamo su la mascherina, ha il terrore di essere
contagiata dopo quello che è successo a sua madre.”
DAVIDE accendendo una candela
“Ma no, prima non mi hai capito. E’ che voglio darle una scossa,
sta troppo in casa.”
BEATRICE
“Così? Non so se è il modo giusto. Appoggiala lì la candela. Ma
lo sai che quella minigonna l’ho cucita io? Manco un vestito
decente aveva. E non ti dico per trovare le scarpe col tacco, non le
indossava da anni. Tacco 5, ti rendi conto?”
DAVIDE
“Ma dai? Allora avevo indovinato, è tutta casa e preghiera! Non so
perché ma penso che vadano benissimo insieme. Comunque non sapevo ce
ne fossero ancora.”
BEATRICE
“Uff non hai idea, è pieno. Solo nel mio ufficio piccolino ce n’è
una. Aspetta che accendo altre candele, qui per l’atmosfera ce ne
vogliono altre.”
DAVIDE
“Sono sul ripiano. E io son contento che tra noi due almeno tu hai
buon gusto.”
BEATRICE prende altre candele, le accende e le mette in tavola, dice
sempre sottovoce
“Eccole qua. Stefania mi ha raccontato che da quando è mortia sua
madre sta sempre chiusa in casa, a parte dei corsi che frequenta. E
il lockdown maledetto l’ha isolata ancora di più.”
DAVIDE
“E’ un bel problema. Dai, dai Beatrice, che stiamo facendo
un’opera buona. Anche Emanuele è single.”
BEATRICE
“Veramente? Un così bel ragazzo? Strano. Però l’hai bruciato
vestendolo da prete.”
DAVIDE
“Questo lo dici tu. Guardali (la mdp inquadra i due che parlano
fittamente sorridendosi sul divano), non ti sembrano una coppia
perfetta? Guarda come si parlano bene.”
BEATRICE
“Mi sembrano molto simili.”
DAVIDE
“E’ quello che intendevo! Dai cerchiamo di coinvolgerli un po’,
di smuoverli, scommettiamo che prima di finire la serata...?”
(Davide unisce pollice e indice)
BEATRICE
“Volentieri. Sfida accettata.”
Davide
si dirige verso l’armadio dove c’è lo stereo. Armeggia un po’
poi si rivolge ad alta voce ad Emanuele
DAVIDE
“Beccati questa Manu, tre la ricordi? Intanto che aspettiamo le
patatine in forno io e Beatrice balliamo un po’. Dopo però dovete
venire anche voi!”
Parte “Oh oh oh!” di Faust’o e Davide si mette a ballare
sul tappeto.
Mdp su Beatrice che prende una mela dalla fruttiera in centrotavola e
raggiunge ondeggiando Davide in mezzo al salotto che le fa segno con
le dita di avvicinarsi. Entrambi hanno tenuto la mascherina.
Mdp su Davide e Beatrice fanno gli scemi con la mela, lei la struscia
sul corpo, fa finta di morderla, lei e Davide se la dividono nello
stesso momento tenendola con le mascherine. Si divertono.
DAVIDE rivolto a Stefania ed Emanuele
“Dai, venite a ballare. Emanuele, cerca di convincerla!”
EMANUELE rivolto a Stefania con tono dolce
“Andiamo, anche nostro signore Gesù Cristo partecipava alle feste.
E’ lecito divertirsi, non c’è nulla di male, anzi.”
STEFANIA
“Ma io non so ballare...”
EMANUELE
“Senza paura Stefania, senza paura….”
La
prende per mano, si alzano dal divano, Stefania lo segue docile sul
tappeto, dove intanto Davide e Beatrice ballano sempre divertiti.
La
musica continua. Stefania ed Emanuele ballano senza toccarsi e
intanto si guardano. Emanuele sorride, Stefania lo guarda con occhi
sgranati. La mdp ruota intorno a loro.
(sottotitoli)
Noi due
in vista di un week-end
Senza
sorriso assomigli un po’ a me
Dio
mio con te a vedere un film
vorrei
venire ma non riderei mai
Emanuele
e Stefania timidi si guardano negli occhi. Sono visibilmente attratti
l’uno dell’altro.
Mdp
su Davide che li nota e vorrebbe intervenire ma Beatrice lo ferma.
BEATRICE sottovoce
“Zitto. Non rovinare. Non vedi che si stanno innamorando?”
La
musica continua, Emanuele e Stefania continuano a guardarsi. Ad un
certo punto Stefania inciampa sul tappeto che si arrotola come un
serpente, un tacco le si rompe e lei oscilla e fa per cadere per
terra.
STEFANIA
“Ahh!”
Emanuele
si protende verso di lei
EMANUELE
“Stefania!”
STEFANIA
“La caviglia!”
Emanuele
riesce ad afferrarla prima che cada, la prende tra le braccia e la
porta sul divano. Lei ha gli occhi chiusi.
BEATRICE si avvicina mentre Davide va a spegnere la musica.
“Stefania, che è successo?”
STEFANIA
“Che male, che male...”
EMANUELE
“Ha inciampato, il tappeto si è arrotolato come un serpente, il
tacco si è rotto e si è fatta male alla caviglia.”
Emanuele
distende Stefania sul divano, gentilmente le mette un cuscino sotto
la testa e le prende la mano sedendosi accanto a lei.
Mdp
su Davide che si china a raccogliere il tacco rotto per terra e lo fa
vedere.
BEATRICE apprensiva, si tira giù la mascherina
“Si è slogata la caviglia? La portiamo al Pronto Soccorso?”
EMANUELE
“No (tocca la caviglia, Stefania geme), non è slogata, solo una
distorsione. Però le farà male per qualche tempo. Domani andiamo
dal medico per fasciarla. Probabile dovrà stare a riposo.”
BEATRICE
“Davide, spegni le luci per favore. Poi vai a prendere una coperta,
hai un antidolorifico?”
DAVIDE
“Subito. Adesso vedo per la pasticca, ne ho qualcuna in bagno.
Lascio le candele accese.”
La mdp inquadra le candele sul tavolo, quando si spengono le luci
artificiali rimane solo la loro luce tremolante in penombra. La mdp
poi inquadra Davide che prima di uscire dalla stanza dice
DAVIDE
“Vado a prendere il tutto.”
EMANUELE
“Grazie”
BEATRICE
“Tutto bene Stefania?”
Torna
Davide portando coperta e pasticca, Beatrice fa segno di dargliele
DAVIDE
“La pasticca è una di quelle forti. Toglie il dolore, ma le darà
sonnolenza.”
BEATRICE
“Sì sì ok, prendi un bicchier d’acqua, per favore.”
Intanto
Beatrice appoggia la coperta su Stefania e le toglie entrambe le
scarpe.
BEATRICE
“Tutto bene Stefania? Ti fa tanto male?”
Stefania
fa sì con la testa ad occhi chiusi. Intanto Davide è tornato con
l’acqua, Beatrice prende il bicchiere e si rivolge a Stefania
togliendole la mascherina
BEATRICE
“Su Stefania, bevi, solo un sorso per la medicina.”
Stefania
alza la testa e prende la pasticca, con qualche smorfia la ingoia.
STEFANIA
“Come è amara”
Beatrice
la guarda, poi si alza e si rivolge a Davide.
BEATRICE
“Davide, andiamo di là adesso. Lasciamola riposare. (a Stefania)
Ti lasciamo tranquilla con Emanuele, dopo torniamo.”
Mdp
su Beatrice e Davide se ne vanno.
Mdp
su Stefania che nella penombra si copre gli occhi con la mano.
L’altra gliela tiene Emanuele, seduto ai bordi del divano.
STEFANIA
“Che vergogna.”
EMANUELE
“Ma no, e di che? L’importante è che adesso stai bene.”
STEFANIA
“Sono imbarazzatissima, ero così goffa. Vorrei essere morta.
Perché non sono morta?”
EMANUELE
“Per così poco? Che esagerata. E poi questo non si dice, Stefania.
Solo Dio può disporre della nostra vita.”
STEFANIA
“Di solito sono forte ma da quando è morta mia madre non me ne va
bene una. Ho fatto una vita da reclusa, altro che isolamento. E’ la
prima festa dopo...dopo tanto tempo e ho rovinato tutto. Tutto. Non
dovevo...”
EMANUELE
“Non dovevi cosa?”
STEFANIA
“Venire qui. Lo sapevo che per il mio karma mi succedeva qualcosa,
me lo sentivo che dovevo restare a casa.”
EMANUELE
“Avresti fatto male. E poi io non ti avrei conosciuta.”
STEFANIA aprendo gli occhi e guardandolo
“Sì?”
EMANUELE tranquillo
“Sì, c’è un tempo per tutto, anche per l’allegria. Il primo
miracolo Gesù lo ha compiuto durante una festa di nozze,
trasformando l’acqua in vino. Lui voleva che l’allegria andasse
avanti, che si continuasse a ridere e scherzare.”
STEFANIA
“Non ho mai visto Gesù ridere, è sempre sofferente.”
EMANUELE
“Lui ci vuole felici, Stefania. Basta tormentarsi, Stefania.”
STEFANIA
“Oh Don...”
EMANUELE
“Emanuele. (stringendole più forte la mano) E adesso riposati, non
è niente di preoccupante, starò qui vicino a te. Non ti succederà
più nulla, nulla.”
STEFANIA chiudendo gli occhi
“Grazie, ho molto sonno. Di solito vado a dormire presto. Adesso
dormirò un po’.”
mormorando qualcosa Stefania si assopisce
Mdp
su Beatrice e Davide che li guardano affacciati dalla porta del
salotto.
Mdp
su Stefania che ormai si è addormentata serena, mentre Emanuele le
tiene la mano.
Mdp
su Davide che fa dei gesti interrogativi a Emanuele. Con le bocca
senza emettere suoni chiede “Si è addormentata?”
Mdp
su Emanuele che annuisce e sistema la mano di Stefania baciandola, le
sistema bene la coperta e poi si alza dal divano dirigendosi verso
Davide e Bestrice. Tutti e tre senza fare rumore si siedono a tavola
per chiacchierare sottovoce, nessuno ha più la mascherina. Penombra,
l’unica luce che brilla sono le candele. C’è ancora la torta e
il vino sul tavolo.
DAVIDE sottovoce, tutti parlano sottovoce
“Come sta adesso?”
EMANUELE
“Bene, dopo la caduta si sta riposando, era solo un po’
emozionata. Adesso dorme come una bambina. Questa ragazza ha una
visione del mondo tutta sua.”
DAVIDE
“Però deve smuoversi da quella casa.”
BEATRICE
“Sai che di questi tempi non è facile. Questo virus ha
scombussolato tutto. Se non usciva di casa prima figurati adesso.”
DAVIDE
”Porco Covid. Non si possono più fare programmi, magari tra una
settimana cambia tutto. Ma che sta succedendo, che cazzo di colpa
abbiamo?”
EMANUELE
“L’essere umano ha distrutto la natura, era naturale che prima o
poi restituisse qualcosa. Ho l’impressione che ci stia punendo per
la nostra avidità e che non finirà tanto presto.”
DAVIDE
“Io sono molto incazzato. Pensavo che con l’estate sparisse e
invece quello stronzo ha fatto il giro del mondo e si è ripresentato
alla porta. Voi siete tutti vaccinasti?”
EMANUELE e BEATRICE
“Sì”
BEATRICE
“E meno male che comunque c’è il vaccino.”
DAVIDE
“Non sono mica tanto sicuro, sai? Ho sentito brutte storie sulle
varianti. Tu Emanuele che ne pensi?”
EMANUELE
“Te l’ho detto prima. Forse Dio ci sta punendo per come abbiamo
trattato il mondo. Per tanti anni ho abitato in un paesino e anche da
lì notavo come il mondo stesse andando veloce, sempre più veloce.
Era solo questione di tempo. Questa pandemia, rallentando tutto,
forse ci ha offerto una seconda possibilità per riflettere e
cambiare.”
DAVIDE
“Ma a che prezzo. Sta andando tutto in malora.”
BEATRICE
“In questo ha ragione Davide. Sul lavoro stanno arrivando tempi
durissimi, non so se ce la faremo.”
EMANUELE
“Pensate al lato positivo.”
DAVIDE
“Ah, c’è?”
EMANUELE
“Bisogna vederlo. Questo virus è il segnale che bisogna cambiare
qualcosa e che non è troppo tardi. Vivere più in armonia. In fondo
è quello a cui aspira anche lei.” (guarda Stefania addormentata)
BEATRICE seria
“Avete esagerato con quella ragazza.”
DAVIDE versandosi del Verdicchio e bevendolo
“Dai Beatrice, non è più una bambina. Buono (riferito al vino).”
BEATRICE rivolta a Emanuele
“Senti Emanuele, Davide prima mi ha raccontato tutto. Tu….tu non
sei un prete (gli sfila il collarino di cartone)”
EMANUELE tranquillo la lascia fare
“Grazie, mi stava stretto. E’ vero, l’abito non fa il monaco ma
Dio segue strade misteriose.”
BEATRICE e DAVIDE perplessi
“Ma.. in che senso?”
EMANUELE
“Non sarei così sicuro che non sono un sacerdote (da un taschino
interno estrae il vero colletto bianco che si mette, insieme alla
spillina di un piccolo crocefisso sul maglione nero). Ho preso i voti
due anni fa in Umbria, adesso reggo una piccola diocesi in Toscana.”
DAVIDE stupito
“Cosa? Perché non mi hai detto niente?”
BEATRICE sottovoce
“Che figlio di buona donna...”
EMANUELE
“Aspettate, le cose non sono così semplici. In realtà qualche
mese fa sono stato sospeso at divinis.”
DAVIDE
“E che vuol dire?”
BEATRICE
“Che ha combinato qualche casino.”
EMANUELE
“...Con una parrocchiana sposata. (chiudendo gli occhi, palmo
sulla fronte, abbassa il capo, qualche attimo di silenzio) Che
Dio mi perdoni. Ho ceduto alla tentazione. Sono un peccatore, sono
solo un peccatore (riaprendoli, Davide e Beatrice lo guardano
muti). E’ scoppiato uno scandalo che è arrivato alle orecchie
del Vescovo. Prima di spedirmi lontano, sono ritornato dai miei per
un po’. L’amore...la lussuria è amica del Demonio”
BEATRICE
“Guarda Emanuele che l’amore non è mai un errore, lo è
innamorarsi delle persone sbagliate.”
DAVIDE
“E’ vero. Beatrice ha ragione, io ti conosco Emanuele, tu sei
sempre stato un tipo sin troppo onesto. Erano ...le circostanze ad
essere sbagliate, non l’amore.”
EMANUELE che ha rialzato la testa e guarda lontano
“Ho peccato, devo espiare. Voi non capite. Non sum dignus.”
BEATRICE
“Questa volta sei tu che dici sciocchezze: sei una bella persona
Emanuele, è facile innamorarsi di te. Pensa a Stefania, lei ti vuole
già bene, fidati del mio istinto di donna. Vi ho guardato prima
mentre ballavate, tu puoi essere l’uomo per lei. E lei diventare la
donna per te.”
EMANUELE meditabondo
“La donna per me...Amor omnia vincit, l’amore vince tutto…
Strano però, non mi aspettavo certo questo venendo qui.”
DAVIDE
“La vita è pienadi sorprese, eh?”
EMANUELE
“Stasera, mentre ballavo con lei, ho capito un lato importante di
me.”
DAVIDE taglia la torta
“E noi vogliamo sentirlo. Intanto prendo anche una fettina di
torta. Tu spara.”
EMANUELE
“Voglio amare...e se è destino voglio amare questa donna, voglio
amarla veramente. Soprattutto di questi tempi, in cui il futuro è
così incerto.”
BEATRICE
“Dovrai
ricominciare da zero.”
DAVIDE
“Bel
casino, amico. Però ti invidio, è bellissimo ricominciare.”
EMANUELE
guarda il piccolo crocefisso, alza la testa e sorride
“Non
importa, non si può essere puniti per una cosa così bella.”
DAVIDE
“Ma,
aspetta un attimo, se i tuoi capi ti dicessero “Va bene, stai pure
con una donna, basta che non te ne vai”, tu che faresti?”
(intanto Beatrice con un cucchiaino gli prende un pezzetto della sua
torta)
EMANUELE
alzando la mano
“Uh!
Me l’hanno già fatto questo discorso. Non sai quante volte. Basta
nascondersi! Voglio amare alla luce del sole.”
DAVIDE
mettendo una mano sulla spalla di Emanuele
“Questo!
E’ questo l’Emanuele che conoscevo! Bea, che ne pensi?”
BEATRICE
portandosi il cucchiaino alle labbra
“Che
Emanuele preferisce l’amore di una donna a quello di Dio. Come
donna io ne sarei molto lusingata.”
EMANUELE
riflettendo guardando la luce di una candela
“Come
Adamo.
Invece di Dio, ha preferito amare una donna, la sua Eva. In fondo è
questo il peccato originale. Adamo
ha scelto lei. E io adesso mi sento così, come lui non tornerò
indietro nel Paradiso. Sarà quel che sarà. Grazie, dovevo venire
qui per scoprirlo. (Apre
lo sguardo, guarda Davide e Beatrice)
E a voi due voglio dire una cosa.”
DAVIDE
“Dicci.”
EMANUELE
“Voi
è tutta la sera che osservate me e Stefania, è inutile che dite di
no. Ma io ho osservato voi. E voi due vi amate veramente, è
innegabile. C’è tanta complicità tra voi. Avete la stessa fiamma
negli occhi. Questa sera l’amore è sceso anche per voi, questa
casa è un covo d’amore.”
Davide
e Beatrice si guardano e si stringono la mano sotto il tavolo.
EMANUELE
“Davide,
questa donna ti ama intensamente, non fartela scappare. E sposatevi
presto.”
DAVIDE
“Faremo
il possibile. (si
volta verso Beatrice che si sta commuovendo)”
Beatrice
lo guarda in silenzio e gli dà una carezza, mentre con l’altra
mano si asciuga gli occhi. Poi lo prende per la nuca e lo spinge
verso le sue labbra. Mentre Davide e Beatrice si baciano, intanto
Emanuele si alza e va verso Stefania che riposa sul divano.
Mdp
su Emanuele, che si siede accanto a lei, piano per non disturbarne il
sonno, le stringe la mano e parla dolcemente.
EMANUELE
“Stefania,
tesoro. Mi sento appena nato, come se avessi appena aperto gli occhi.
Come è bello il mondo. Staremo insieme per sempre. Sei tu il mio per
sempre.”
Stefania
sorride nel sonno.
(Pretenders
- Forever young)
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