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lunedì 31 maggio 2021

 I RISULTATI DEL SONDAGGINO SUL FINE PASTO!

Circa due settimane fa, dopo un pranzo in compagnia di amici, arrivò il tempo della frivolezza. Lasciamo perdere i massimi sistemi, gente, stiamo terra terra: in Italia qual è il modo migliore per terminare un lauto pasto?

Dato che ognuno diceva la sua, decisi di tagliare la testa al toro lanciando un sondaggino sui vari social (tra cui Quora: "Come preferite personalmente concludere un pasto? Con un frutto, un caffè, un dolce, una sigaretta, un mentino, un liquorino, altro? Scusate la domanda frivola, stiamo facendo un sondaggino")

Hanno risposto in più di 80, che è un buon numero vi assicuro, già consente di ottenere delle indicazioni di massima. Io pensavo che tutti avrebbe risposto “caffè”, al massimo se viziosi l’amaro o la sigaretta. E invece… grande è stata la varietà nelle risposte. La creatività in campo alimentare da noi regna, in tantissimi hanno poi dato risposte multiple. Ed ecco i risultati.

Al primo posto, come prevedibile, il pasto finisce sempre con un buon CAFFE’. La sacra tazzina è bramata dal 66% dei partecipanti. Una conquista relativamente recente, cento anni fa il caffè lo bevevano solo i “sciuri”, poi ha dilagato. Il caffè è un piacere, “se non è bono che piacere è?” (indimenticabile Nino).

Ma ecco che arriva la sorpresa. Il 50% delle persone vuole terminare il pasto con un DOLCE. Se la vita è spesso amara voglio affrontarla con un sapore dolce in bocca. Biscotti, tiramisù, mon cherì, gelato, liquerizia e altri, tutto va bene. Menzione particolare va al CIOCCOLATO: a quanto pare un italiano su dieci ama concludere un degno pasto con pezzetto di fondente. Buono a sapersi: la prossima volta che organizzo un pranzone alla fine metterò una ciotola di quadretti in mezzo. Vuoi vedere che vanno via tutti.

Ed ecco arrivare i viveur. SIGARETTA e LIQUORI sono obbligatori per il 33% degli italiani. E se alla sigaretta molti ho notato ci rinunciano con malinconia per moti salutistici, pochi rinunciano al “bicchierino”: non solo i classici amari ma pure limoncello, grappino, mirto, sambuca, vodka, passito, whisky etc. Che fantasia. E vai!

Un po’ in ribasso terminare con la FRUTTA, solo lo zoccolo duro del 25% preferisce concludere con mela, arancia, uva, fragole etc. Ma la fantasia italica non si è fermata qua: hanno ottenuto voti anche il pane, l’acqua, il vino, lo spinello il formaggio, la trombata e il rutto!

Come si suol dire, la scelta è ampia.



domenica 30 maggio 2021

 UN UOMO PUO' ESSERE FEMMINISTA?

A mio parere, un uomo che affermi di essere “femminista” sfiora il ridicolo. Basterebbe rispettare la persona, qualunque sesso, età o nazionalità abbia (chissà se basta). Però… però c’è stato un caso in Tribunale in cui mi sono trovato ad essere più “femminista” della donna che avevo davanti e che mi ha messo molto in imbarazzo. Adesso ve lo racconto, così mi date un parere.
Questa donna aveva partorito un figlio da un tunisino (capita). Non si era convertita ma stava facendo comunque il passaporto per andare a vivere nella famiglia di lui in Tunisia. Infatti l’uomo in patria aveva già tre mogli, lei sarebbe stata la quarta, nessuna sorpresa.
Quando mi raccontò la storia ebbi un sussulto. Orbene, mi ritengo un tipo tollerante ma questo ai miei occhi era un filino troppo. Chiedo subito scusa se il dialogo che segue offenderà qualcuno.
“Ehmm signora, ne è sicura?”
“Sicurissima. Io amo il mio uomo.”
“Di questo sono certo ma sappiamo entrambi che provenite da culture diverse. Lei si ritroverebbe a vivere in una… famiglia allargata in cui non godrà degli stessi diritti che ha in Italia.”
“Lo so. Sono pronta.”
“Lei sa che poi sarà difficile tornare indietro. Rischia molto.”
“Ho fatto la mia scelta. Mi ha del resto già fatto capire che non sarò certo la prima moglie.”
“Pure. Signora, ammetto che sono di sasso. Che una persona rinunci ai suoi diritti in nome dell’amore mi suona sbagliato. Ma non voglio iniziare a fare terrorismo psicologico (avrò scelto bene?). Lei come si sente dentro, perdoni la domanda?”
“Oh Dottore, è questo che non capiscono tutti. Io sono felice! Non vedo l’ora di riunirmi al mio uomo.”
“Lei sa bene che non lo avrà in esclusiva. Ma non sia mai che impediamo la felicità. Auguri, signora.”

Come diceva già la buonanima di Darwin, il vero razzismo è quello sessuale. Ma come è dura quando uno se lo ritrova davanti.


 COS'E' IL RISPETTO

(tratto da una storia vera)

“I miei omaggi, Generale Pausania!”
“Oh mio caro Lampo, figlio dell’amico Pitea, grazie per essere venuto da me. Come stai?”
“Sono onoratissimo di essere stato ammesso al tuo cospetto. Hai compiuto una impresa straordinaria per grandezza e bellezza, Generale. Sconfiggendo le armate di Serse in battaglia non solo hai vendicato tuo zio Leonida ma hai salvato tutta la Grecia e il mondo civile.”
“Non è stato facile, caro Lampo. Noi eravamo certo agguerriti e preparati nella pianura di Platea, ma in numero inferiore ai barbari. Gli Dei hanno guardato a noi con benevolenza.”
“Salvando la Grecia avrai la gloria più alta tra tutti gli uomini. Ma tu compi l’opera in modo da aver fama ancora più grande, così che in futuro ogni barbaro si guardi bene dal perpetrare atrocità contro i greci. Ho una proposta.”
“Sentiamo.”
“Quando tuo zio Leonida cadde alle Termopili, sai che il re Serse ordinò di tagliargli la testa e crocifiggere il suo cadavere.”
“Ricordo, caro Lampo. Per fortuna la morte lo difendeva. Fu doloroso venire a sapere di tale scempio.”
“Tu ora rendigli il contraccambio! Sarai lodato innanzitutto da tutti gli spartani e poi anche dagli altri greci. Impalando i cadaveri dei suoi generali avrai degnamente vendicato tuo zio!”
“Caro Lampo, ammiro la tua previdenza. E’ segno che ci hai pensato molto. Ma non mi fai una buona proposta. Dopo avere esaltato me, la mia patria e la mia impresa mi hai avvilito e annientato.”
“Ma Generale, io non...”
“Mi consigli di fare onta ad un morto pensando di accrescere la mia fama, ma questo modo di fare è più tipico di un barbaro, mentre invece spero che noi spartani ubbidiamo a leggi più civili e onorevoli.
“Ma dobbiamo vendicare Leonida e gli altri morti delle Termopili!”
“La vendetta è già stata pienamente compiuta, sconfiggendo i barbari abbiamo loro reso onore e impara, Lampo, una legge divina.”
“Dimmi Generale.”
Questa è la differenza tra un barbaro e un uomo civile, il rispetto per chi non si può più difendere. E non esaltarti troppo per la vittoria. Ora non avvicinarti più a me per altri consigli. Allontanati e siimi grato di rimanere impunito.”

Dal passato una lezione per noi moderni. Il rispetto che si prova per i vinti è qualcosa che distingue noi esseri umani civili. Non bisogna umiliare il nemico. Facile vincere e stravincere, perdendo la pietà. Difficile ma necessario conservare la propria umanità nella vittoria. 






sabato 29 maggio 2021

 INTERVISTATO DA UN OSS

Oggi un OSS mi ha intervistato per realizzare una tesina sulla Sclerosi Multipla da presentare ad un esame. Pronti! Prendi carta e penna che ti detto.

La Sclerosi Multipla è una malattia neurologica molto invalidante e abbastanza frequente. In Italia si stimano ci siano circa almeno 70.000 casi, 2000 nuovi ogni anno. L’origine di tale malattia è purtroppo ancora sconosciuta, anche se le ipotesi sono tantissime.
Questa malattia consiste in una degenerazione, lenta o imprevedibile a seconda delle varie forme, degli impulsi nervosi. I nervi a poco a poco “rallentano” e smettono di funzionare, per intendersi i due telefoni funzionano, ciò che non funziona è il cavo che li collega. Potremmo equiparare la malattia ad una sorta di invecchiamento precoce.
In moltissimi casi entro 20/25 anni i malati di S.M. possono finire sulla sedia a rotelle e perdere ogni capacità lavorativa. Pur non essendo una malattia mortale, la S.M. influenza pesantemente la qualità della vita: non è un caso che sia la malattia al mondo in cui è più alta l’incidenza di vissuti depressivi, ancor di più di cancro, infarti etc.
Non essendoci allo stato attuale cure risolutive, a parte farmaci sintomatici o il cortisone durante le crisi, i malati vedono ridurre lentamente la loro autonomia e necessitano prima o poi di assistenza adeguata durante la vita quotidiana e lo svolgimento anche di semplici operazioni. Dal punto di vista insomma pratico, quel che più interessa lavorativamente, ciò significa assistere i malati sotto tre diversi punti di vista:
1) ASSISTENZA DI BASE: vale a dire tutti quegli aspetti relativi alla cura del proprio corpo e della quotidianità (dal trasferimento dal letto alla sedia alla igiene personale, dal vestirsi al mangiare etc), magari con i vari ausili oggi a disposizione.
2) GINNASTICA: non essendoci allo stato attuale come detto cure risolutive, importantissima per i malati è rallentare la progressione della malattia tramite la fisioterapia. E’ necessario cioé che la persona malata segua un programma personalizzato di ginnastica sulle indicazioni del fisioterapista per mantenere il più possbile le sue autonomie residuali. In questo la presenza e l’aiuto di una persona è necessario per compiere gli esercizi quotidiani.
3) SOCIALIZZAZIONE: ultimi ma non ultimi gli aspetti relativi alla socializzazione del malato. Tra i vissuti depressivi e la limitata autonomia è quasi inevitabile che il malato di S.M. si confini nella sua abitazione. Sarà compito allora dell’operatore facilitare una ri-socializzazione con il suo ambiente, portandolo fuori di casa e aiutandolo.
Soddisfacendo bene questi tre aspetti l’operatore svolgerà insomma al meglio il suo lavoro.



COS'E' IL DIVORZIO?

Una giovane giudice al 7° piano del Tribunale che, dopo aver scritto gli accordi cui eravamo arrivati, chiuse il fascicolo, ci guardò e disse "bene, da questo momento siete autorizzati a vivere separati".

Respirai piano col naso. Era tutto finito.

giovedì 27 maggio 2021

 CHI ERA CARLA FRACCI?

Andare al teatro della "Scala" è per un milanese un dovere e da bambino mi ci hanno portato parecchie volte. Francamente non mi divertivo molto, trovavo l'Opera classica e i balletti noiosi.
Vidi qualche volta ballare in tutù anche Carla Fracci, che invece era l'idolo di mia sorella. Anche qui mi ricordo ben poco, le ballerine erano tutte uguali (esili, vestito di tulle bianco, chignon nero) ed eseguivano volteggi e danze che a me non dicevano molto. Sorry ragazze, sono un grezzo.
Una cosa però ricordo bene. Dopo aver piroettato, volteggiato, danzato, volato alla fine la Fracci si rivolgeva al pubblico sorridendo con un lieve inchino e posa leggiadra. Applausoni e lancio di fiori sul palco.
Ecco, lì avevo notato che mentre le altre ballerine avevano il fiatone ed erano evidentemente stremate, per lei invece assumere quella posizione era qualcosa di naturale e spontaneo, di facile. Sembrava che ballare non le fosse costato fatica, aveva danzato per noi volentieri.
Ero solo un ragazzino, ma capii di avere davanti una vera professionista, che si allenava duramente tutti i giorni per ottenere quel "semplice" risultato. Una vera professionista, questo è il ricordo che ho di Carla Fracci.


 LA PAZIENZA

La pazienza è una di quelle virtù che andando avanti con l’età bisogna sviluppare. Quando poi si è malatini come il sottoscritto BISOGNA coltivarla, altrimenti non vivi più.

La pazienza, per intendersi, è continuare a lavorare e parlare dolcemente quando gli altri vedi che gettano la spugna o prendono strade palesemente sbagliate, che per esperienza sai che non porteranno a nulla.

Tu invece continui nel tuo lavoro, mattoncino dopo mattoncino, perché sai che un “buon lavoro” è cosa ben diversa da un lavoro fatto alla svelta. Spesso basta un poco di costanza per ottenere risultati eccezionali.

Mi rendo conto che, per come la intendo io, la pazienza sembra molto simile alla determinazione, ma con qualcosa in più: la calma, la serenità interiore, la coscienza di star facendo “la cosa giusta” anche se il mondo grida che non ha tempo. Ma per te non ha importanza quanto tempo ci metti, l’importante è il risultato.

Ho detto prima che, invecchiando, è una virtù da sviluppare contro la frenesia degli anni giovanili, che vogliono tutto e subito. Oddio, si rischia di diventare uno di quei vecchi cocciuti. Sempre meglio lasciare aperta una possibilità al furore, hai visto mai.

Non tutti però la pensano come ho detto. Anzi, ho notato che esistono persone che invecchiando tendono al contrario, a non avere pazienza. Scattano subito al grido di “non ho tempo da perdere!”.

Come volete, l’importante per me è il risultato.





 COME RIUSCI' L'ANTICA GRECIA A PROGREDIRE COSI' TANTO MALGRADO UN TERRITORIO COSI' POVERO E INOSPITALE?

In effetti sarebbe un mistero ma ha la sua ragione logica e che tira in ballo la geografia.
Me la spiegò un giovane marinaio greco tanti anni fa, mentre una estate stavamo navigando tra le Cicladi, le tante isolette greche che costellano il suo mare.
Le Cicladi hanno delle caratteristiche peculiari. Sono tante e si vedono l'una dall'altra ma non sono abbastanza vicine da essere raggiunte a nuoto. Bisogna studiare, aguzzare l'ingegno e il pensiero. E così gli antichi greci hanno fatto, sviluppando per primi la tecnologia. Il marinaio Ulisse ne è solo l'esempio più famoso.
La flotta ateniese fu per secoli la migliore del Mediterraneo e insieme agli alleati sconfisse in una grande battaglia navale quella ben più grande di Serse che voleva invadere la Grecia.
"Vedere qualcosa vuol dire desiderarla" (Hannibal Lecter) Spesso è qualcosa di apparentemente irraggiungibile a determinare il nostro destino.


mercoledì 26 maggio 2021

 











COVIDAMORE




-sceneggiatura di Luca Tartaro-


2021











PROTAGONISTI 5 attori, tutti sui 30-35 anni a parte il taxista:

Davide (padrone di casa)

Beatrice (amica di Davide)

Emanuele (amico ritrovato di Davide)

Stefania (vicina di casa di Davide)

Taxista (govanile e di mezza età)


LUOGHI 4

Casa di Davide (dove si svolge la maggior parte di Covidamore, scena 1, 3, 6, 7)

Interno taxi (scena 2)

Anticamera casa di Stefania (scena 4)

Portone con citofono casa di Davide (scena 5)




1.interno sera, appartamento di Davide


Punto luce, la mdp allarga, è la serratura di una porta d’ingresso vista dall’interno della stanza buia. Titoli. Rumori di chiavi nella serratura, la porta si apre, entra un uomo in controluce. E’ un uomo sui 35 anni ben vestito e pieno di pacchi e pacchetti, sulla bocca una mascherina azzurra. Si leva trionfante la mascherina, chiude la porta con l’anca


DAVIDE con tono allegro

“(levandosi la mascherina) Davide, finalmente Davide sei libero! Via le catene! E adesso luce sia! (con un comando vocale l’uomo accende la luce, mostrando una casa da single, e poi lancia la mascherina verso una citola portachiavi)...volavolavola!”


La mascherina vola in una ciotola.


“Perfetto! Bravo Davide! Bacino.” (si dà un bacio sulla spalla)


Davide dice ancora


DAVIDE

“...e dopo la luce...Musica!”


Parte la musica (Start me up dei Rolling Stones o altro pezzo molto ritmato)


DAVIDE appoggia i pacchetti su un mobile

“Uff, finalmente a casa! Casa mia casa mia per piccina che tu sia...(si leva le chiavi dalla tasca e le appoggia nella ciotola con la mascherina)...vai che stasera arriva gente!”


Si guarda un attimo allo specchio, poi si leva il cappotto. Sotto è in tenuta da ufficio (giacca, camicia e cravatta) e si allenta il nodo alla cravatta. (La mdp lo segue) Davide riprende i pacchetti e ballando a ritmo si reca in cucina me dopo un paio di giravolte appoggia i pacchetti sul tavolo.


DAVIDE

“Ciao sala, ciao tavolo. Forza che qui stasera voglio il paradiso terrestre”


Accenna a due passi di danza e apre i pacchetti estasiato


DAVIDE chiudendo gli occhi

“Ohhhhh!!! L’apparition!”


Ne annusa uno ad occhi chiusi


DAVIDE

“Mmmm che buono questo sushi! Che colori. Stasera Beatrice impazzisce.”


Impiatta con cura il sushi in un grande vassoio ovale sempre a ritmo e canticchiando. Apre il frigo e prende qualcosa. Torna al piatto e lo decora .


DAVIDE

“Grani di pepe, fettine di limone e prezzemolo. E vualà, ma chi sono? Guarda che colori, Caravaggio ma chi sei! Una presentazione ar-ti-sti-ca!”


Poi lo mette in frigo. Si inginocchia e prende dal ripiano in basso una bottiglia di vino controllando l’etichetta. Intanto borbotta


DAVIDE

“Nel quinto giorno Dio ha creato il mare, l’acqua e il vino. Bello che sei. (Si alza tenendo la bottiglia in mano e guardandola controluce) Stasera questo Verdicchio andrà giù come l’acqua. E adesso...”


Mette la bottiglia di vino sul tavolo e la apre. Stap!


DAVIDE

“Ok, così lasciamolo respirare questo vino, a prendere aria! (soffia sulla bottiglia poi annusa il tappo) mmmm ok, sì è vino buono! (riflessivo mentre si allontana dal tavolo) La vita è così, annusi il tappo, dici buono e ci speri veramente!”


Poi, sempre a ritmo di musica e canticchiando “veramente, veramente...”, si reca in sala dove con grandi gesti apparecchia per quattro, alla fine a centrotavola vicino alla bottiglia aperta mette una fruttiera ricolma di frutta e una candela spenta.


DAVIDE

“Questa la accendiamo dopo per l’atm...”


Dlin dlon! Suona il campanello. Davide guarda rapidamente l’orologio mentre abbassa la musica


DAVIDE

“Oh ma è presto! Devo ancora prepararmi. Chi sarà?”


Va alla porta, apre e vede una bionda sui 30 anni frizzante in tubino nero e spolverino bianco con in mano una scatola di pasticceria e l’immancabile mascherina floreale. Gli occhi sorridono.


BEATRICE

“Eccomiiii! E’ qui la festa in maschera?”


DAVIDE

“Beatrice! Che sorpresa, sei già qui!”


Baci e abbracci. Beatrice entra in casa e si leva la mascherina, che appoggia nella solita ciotola sopra quella di Davide, e spolverino che mette sull’attaccapanni. E’ sicura di sé nei movimenti.


BEATRICE

“Dov’è l’appendino? Eccolo qui. Mi sembra di essere già stata in questa casa (Davide ride mentre Beatrice appende lo spolverino) Bello, sempre al solito posto! (Si volta verso Davide) Sono venuta prima così ti aiutavo. Intanto per stasera ho preso la torta Sant’Honorè, so che te gusta.”


DAVIDE

“Sei una sicurezza Bea, tu mi stupisci sempre. E’ la mia preferita, dammela dammela qua che la metto in freezer e la panna non si scioglie (prende e mette in freezer la scatola). Ma a proposito non dovevi portare la tua amica? Viene dopo?”


BEATRICE mentre si sistema tubino e capelli allo specchio

“Mi sa che mi ha tirato il pacco quella stronza. (guardandolo) Dà, sei arrabbiato?”


DAVIDE

“Ahia, questo può essere un guaio...(abbracciandola da dietro e baciandole il collo) Mi sei mancata, Beatrice. A me però… in fondo non dispiace che non sia venuta.”


BEATRICE

“Mmm neanche... neanche a me, continua...mi piace. Come è andato il lavoro oggi?”


DAVIDE

“Dopo (continua a baciare il collo), dopo ne parliamo, c’è tutto il weekend davanti. Anzi, perché non lo passi da me? Senti Beatrice io dovrei farmi una doccia rapida, abbiamo quasi un’ora di tempo prima che arrivi il mio amico.”


BEATRICE (girandosi e abbracciandolo al collo)

“Che aspettiamo? Andiamo che così ti insapono la schiena, bello il mio Davidone.”


Lo prende per la cintura e vanno ridendo verso il bagno.


DAVIDE

“Piano! Piano!”


BEATRICE

“Vieni con me, bel paciarotto! So già dove ti devo portare! Non dovevi far la doccia?”


Beatrice apre la porta del bagno, lo tira dentro, Davide chiude la porta davanti alla mdp. Si sentono le risate dei due all’interno. Mdp si allontana e inquadra un quadretto con una strada.



2.Esterno sera, taxi


Il taxista guarda nello specchietto e osserva dietro il suo cliente, un uomo sui 35 anni dall’aria swerena, vestito con giacca e lupetto nero. Molto silenzioso (è Emanuele, l’amico aspettato da Davide), guarda fuori dal finestrino. Il taxista rompe il ghiaccio e gli rivolge la parola


TAXISTA

“Mi scusi se la disturbo, ma può tirarsi su la mascherina fino a coprire il naso? Sa, rischio una multa di 300€.”


EMANUELE

“Ah sì, certo. Scusi non sono abituato.”


TAXISTA

“Non si preoccupi. E poi ci metteremo almeno mezzora. Siamo sotto Natale e qua sono impazziti tutti.”


EMANUELE

“Sì, tanto sono in anticipo...(guardando dal finestrino) E’ da un po’ che manco da questa città, ma il traffico di Natale è rimasto come lo ricordavo. Il Covid non ha cambiato nulla, c’è sempre confusione.”


TAXISTA

“No le assicuro, la differenza con gli altri anni si sente, c’è molto meno caos. Da quanto tempo lei manca dalla città?”


EMANUELE (sospirando)

“Dodici anni.”


TAXISTA (sinceramente stupito)

“Dodici anni? E dove è stato di b..? Ah mi scusi, non sono affari miei...”


EMANUELE

“No, non si preoccupi. Sono stato in Umbria e poi in Toscana, ormai mi sono stabilito da quelle parti.”


TAXISTA

“Belle regioni. Come mai è tornato qui dopo tanti anni? Sentiva la nostalgia di questo casino?” (il taxista con la mano indica il traffico)


EMANUELE

“Eh sì, tante cose son cambiate in questa città....son tornato perché...mah, è una cosa lunga. Cerco un po’ di risposte. Questa sera comunque rivedo un vecchio amico.”


In quel momento si sente un rombo in cielo.


TAXISTA (guardando il cielo dal parabrezza)

“Ahi ahi mi sa che il tempo si sta guastando. Mio nonno diceva che questo era il diavolo che gioca a bocce. (guardando Emanuele dallo specchietto) Senta, mi tolga una curiosità.”


EMANUELE (cortese, per rispondere si abbassa la mascherina)

“Dica.”


TAXISTA

“Con questa professione ho caricato gente di tutti i tipi. Per mestiere mi stampo subito in testa una fotografia dei clienti, anche per evitare brutte sorprese. Non ci crederà ma con l’esperienza ormai indovino sempre il loro lavoro. Eppure lei per me è indecifrabile, sono sicuro che in una scommessa perderei. Senta, ma lei che lavoro fa?”


EMANUELE (sorridendo leggermente e tirando su la mascherina)

“Se glielo dico non mi crede.”


TAXISTA sorridendo con gli occhi

“Ci provi!”


Inizia a piovere. Il taxi va.



3.Interno sera, Beatrice e Davide in camera da letto


Beatrice, in calze autoreggenti e intimo, aiuta Davide a rivestirsi e gli abbottona la camicia; Davide intanto si strofina i capelli con un asciugamano e la guarda con tenerezza


DAVIDE (sottovoce)

“Mi sei molto cara, Bea, lo sai. Ma sei sempre così?”


BEATRICE

“Mi piace prendermi cura di un uomo anche dopo l’amore. Io lo trovo molto bello.”


DAVIDE

“Sei una sorpresa. Perché non ci fidanziamo? Mi fai sentire come il tuo coniglietto.”


BEATRICE sorridendo

“Il coniglietto birbantello. Sai perché mi comporto così? (Davide scuote la testa mentre Beatrice gli fa il nodo alla cravatta). Non mi è mai piaciuto il fatto che prima di far l’amore ci si spoglia con foga a vicenda, quasi a morsi e dopo ognuno si riveste da solo. Mi sembra così squallido. E’ bello invece anche dopo, non trovi? (gli liscia la camicia con le mani)”


DAVIDE teneramente

“Bea, sei una ragazza da sposare.”


BEATRICE (sistemandogli la cintura)

“Te ne sei accorto solo adesso? Dai, non mi far piangere anche tu. Divento malinconica, conosci la mia storia.”


DAVIDE

“Ti ricrederai.”


BEATRICE sospirando sedendosi su una sedia e squadrandolo

“Stai bene, hai una bella figura. Parlami del tuo amico che viene stasera. Hai detto che si chiama Emanuele, no?”


DAVIDE controllandosi allo specchio vicino al letto

“Mmm ottimo! Questo mio amico Emanuele non lo vedo da dodici anni, pensa. Da ragazzi eravamo amicissimi, quante ne abbiamo fatte, poi ci siamo persi di vista. So che aveva cambiato città, era un ribelle. Ho saputo dai suoi per caso che era tornato e l’ho chiamato subito. E’ single, per questo ti ho detto di portare una amica.”


BEATRICE

“Ah capito, ma che tipo è?”


DAVIDE

“E’ uno a posto. O perlomeno lo era, un ragazzo rampante di periferia, come me. Allora, adesso penso a te, posso provare a vestirti io?”


BEATRICE (ridendo)

“Ah ma questa sera abbiamo iniziato dal dolce. Certo, stai attento alle calze.”


DAVIDE (prendendo il tubino dal letto)

“Che bello questo vestitino, questo... tubino che nome buffo (sorridono entrambi). E’ anche facile da mettere mi sembra…


BEATRICE

“Attento”


DAVIDE

“Qua dalle costole..” (lo infila a Beatrice che si è alzata e le allaccia un paio di bottoni, poi la gira e le bacia la schiena)


BEATRICE

“Grazie, mio cavalier servente.”


DAVIDE

“E ora le scarpette di Cenerentola, siediti sul letto –lei si siede sul letto mentre intanto lui si inginocchia davanti a lei, le prende una scarpetta e la infila- vualà!”


BEATRICE

“Mmmmm, ero nuda e non lo sapevo, come una santa peccatrice. Senti, voglio farti un regalo.”


DAVIDE in ginocchio la guarda

“A me?”


BEATRICE mentre lo accarezza sul volto

“Certo, so come la pensate voi maschietti. Tu vuoi sapere come sei andato stasera, che voto darei alla tua prestazione.”


DAVIDE

“Ehrgh...mah...certo che con te non si può tenere un segreto...sì in effetti, ci ho pensato... sarei curioso….”


BEATRICE

“Sei andato bene, tesoro. Bene bene. Quando ne parlerò con le mie amiche saranno tutte invidiose.”


DAVIDE

“Ah grazie...grazie del complimento. Ho fatto tutto volentieri. “


(ridono entrambi)


DAVIDE (infilando la seconda scarpetta)

“Mmm… intrigante. Vualà. Ma tra voi amiche parlate di queste cose?”


BEATRICE ridendo

“Ma non lo sai che quando incontri per la prima volta le amiche loro sanno già tutto di te? Misure prestazioni fantasia durata...tutto, caro paciarotto mio.”


DAVIDE mettendole a posto le calze

“Dovrò imparare a fare il disinvolto. A testa alta nella valle della morte.”


BEATRICE ridendo

“Sarà meglio. Mi raccomando, hai una reputazione.”


DAVIDE con tono leggero e schiarendosi la voce

“Non temerò alcun male...Achr...Senti Bea, a proposito della tua amica che non è arrivata, mi è venuta una idea per Emanuele.”


BEATRICE

“Dimmi tutto.”


DAVIDE alzandosi e prendendo una spazzola

“C’è una ragazza che sta al piano di sotto, non esce mai, si chiama Stefania. Da quando l’anno scorso sua madre è morta per Covid…. “


BEATRCE

“...Mi dispiace...”


DAVIDE

“Sono stati brutti momenti...adesso esce poco, sempre chiusa in casa da sola.”


BEATRICE

“E perché? Ha qualche problema?”


DAVIDE (spazzolandole piano i capelli)

“Non mi sembra ma non ho mai capito veramente il perché. A volte la incontro in ascensore, infagottata in abiti orientali... indiani non me ne intendo. Comunque molto colorati. E’ cortese, ma sempre nel suo mondo. Tra cappello mascherina e occhiali sembra un agente segreto. E poi non ti guarda mai.”


BEATRICE

“Ho capito, una gatta morta.”


DAVIDE

“No no, è proprio fissata con l’Oriente. Chissà cosa pensa. Scendo e la invito per stasera; anzi scendiamo giù insieme, accompagnami, così non si spaventa.”


BEATRICE

“E vabbè, andiamo da questa monacella. Almeno è carina? Sarà mica rapata a zero?”


DAVIDE

“Ma va, ha i capelli lunghi, secondo me non è male. Si sistemasse un po’ meglio sarebbe anche bellina. Bea, confido nella tua arte, so che riesci a tirare fuori il meglio dalle persone. (Serissimo) L’ho visto prima”


BEATRICE (maliziosa)

“Come so tirare fuori io nessuna mi batte!”


DAVIDE

“Infagottiamoci con guanti e mascherina, mi raccomando non la spaventiamo. Hai dei guanti di plastica?”


BEATRICE

“Addirittura? Sì sì in borsetta.”


Vanno braccetto alla porta, Beatrice e Davide prendono le mascherine, le indossano e poi si infilano i guanti.


BEATRICE sistemando con uno schiocco i guanti

“Prrrrrronta!”



4.interno sera, Davide e Beatrice davanti alla porta di Stefania


Plin plon! Davide suona alla porta


(voce di Stefania aldilà della porta) STEFANIA

“Chi è?”


DAVIDE

“Ciao Stefania, sono il tuo vicino, Davide!”


STEFANIA (aprendo timidamente di poco la porta, vestita con vestagliona, guanti e larga mascherina)

“Ah è lei, sì la riconosco. Buonasera…(vede che c’è anche Beatrice) …buonasera. Cosa c’è?”


DAVIDE

“Buonasera Stefania, sto preparando una cena al piano di sopra e volevo avvisarti di non preoccuparti se senti rumori, siamo noi.”


STEFANIA (che rassicurata apre di più la porta)

“Ah sì sì, non vi preoccupate, fate pure, non mi disturbate.”


DAVIDE

“Anzi, la mia amica Beatrice –la indica- ha avuto una idea, perché non vieni anche tu?”


BEATRICE

“Dai Stefania, vieni anche tu, siamo tutti vaccinati! Lo vuoi vedere il tesserino? Davide mi ha parlato bene di te, così ci conosciamo meglio!”


STEFANIA

“Io? No no grazie, stavo per fare i miei esercizi di meditazione e poi andavo a letto.”


BEATRICE

“Ma va bene, li fai dopo. Adesso ti prego stai un poco con noi. Abbiamo bisogno di te.”


STEFANIA

“Di me? Vi ringrazio ma non penso…e poi oggi vado a letto presto, è venerdì, domani ho il corso di shiatzu.”


BEATRICE

“Che bello! Dai che mi racconti di cosa si tratta, volevo farlo pure io. E’ un’occasione per conoscersi no?”


DAVIDE

“Ho pure del sushi che ci aspetta, freschissimo, ti piace?”


STEFANIA pensierosa

“Certo...Il mio maestro zen esorta sempre a cogliere le coincidenze, ogni incontro è bello. Però…. io non faccio vita mondana. … non saprei cosa mettermi. Vi ringrazio ma lasciamo perdere.”


BEATRICE subito

“Per l’abito non ti preoccupare, ci penso io, ho lavorato in una sartoria e ti do una mano. Posso entrare? –Beatrice senza aspettare risposta entra decisa- . Allora, andiamo a vedere l’armadio, qualcosa si troverà.”


STEFANIA (confusa)

“No Sì sì ma va bene non so”


BEATRICE (si sente solo la voce dal di dentro)

“Davide, entra! Guarda che meraviglia!”


DAVIDE entra in casa di Stefania titubante (la mdp lo segue)

“Permesso...”


la mdp inquadra il volto di BEATRICE

“Che meraviglia! E che buon profumo!”


STEFANIA

“Camminate con gentilezza per favore.”


Davide e Beatrice si guardano intorno. La sala è in penombra, arredamento minimale, con un grande materasso per terra. In una parete, illuminato da fioche candele, un sereno ritratto di Buddha guarda i visitatori.















STEFANIA

“Quelle accese vicino al mio angolo di meditazione (indica un tavolino sotto il ritratto del Buddha con sopra delle candele accese) sono candele all’incenso speciali del Kashmir (la mdp indugia su di loro), le prendo in un negozietto del centro.”


BEATRICE indicando un attestato appeso sulla parete

“Quante cose che avrai da raccontare. E quello? Dove l’hai preso?”


STEFANIA

“E’ il diploma che ho conseguito a Tokio due anni fa, sto seguendo un corso di perfezionamento buddista, un giorno diventerò una monaca laica...”


BEATRICE

“Noooo….Veramente? Una monaca buddista? Laica? Voglio sapere tutto!”


DAVIDE avviandosi verso l’uscita

“Beh, mentre parlate io intanto vado su a sistemare. Allora io vi aspetto tra una mezzoretta, ok?...(guardando rapidamente i libri in una piccola libreria vicino alla porta)...Il fiore di loto….Il libro dei mutamenti...La via del Tao….(ci sono anche un paio di libri scritti in cinese)...ma tu guarda”


BEATRICE (chiudendo la porta alle sue spalle)

“Vai vai Davide, ci pensiamo noi adesso, a dopo!”


La porta si chiude, Davide da solo sul pianerottolo si volta vero la mdp, fa uno sguardo malandrino e ok col pollice, poi torna su



5.esterno notte, Emanuele


Emanuele è arrivato a casa di Davide, scende e saluta il taxista.


EMANUELE al taxista

“Buona serata.”


Il taxi se ne va. Emanuele guarda il cielo, poi si volta verso il palazzo, fa gli scalini guarda il citofono, scorre i nomi.


EMANUELE sottovoce

“Eccolo. Dai, facciamoci coraggio. In alto i cuori. (suona)”


Voce di DAVIDE al citofono

“Chi è?”


EMANUELE tirandosi giù la mascherina

“Sono Emanuele, sono arrivato! A che piano?”


Voce di DAVIDE

“Eccolo il redivivo! Vieni vieni. Quarto piano, l’ascensore quando entri è sulla sinistra. E prega funzioni altrimenti ti fai le scale, stairway to heaven!”


EMANUELE

“Ok e speriamo funzioni, arrivo”


Bzzzz! Il portone si apre ed Emanuele entra.



6.interno casa di Davide, Emanuele e Davide


Sulla soglia della porta rimasta aperta si vedono Emanuele e Davide abbracciati in silenzio e con gli occhi chiusi, con ancora su la masfcheriina.


DAVIDE

“Fatti abbracciare, brutto frocio che non sei altro.”


EMANUELE (discostandosi e guardandolo)

“Hai gli stessi occhi di una volta, Davide.”


DAVIDE

“Mi sei mancato. Da quanti cazzo di anni è che non ci vedevamo? Quanto tempo è passato?”


EMANUELE

“Tanti anni. Frse trooppi. Ma il grano non muore.”


DAVIDE

“Nemmeno le erbacce. (lo scruta) Però ti vedo bene sai? (si staccano) Sei in forma, bello magro, sarà questo vestito nero che ti snellisce. Tu come mi trovi?”


EMANUELE (mettendogli una mano sulla spalla)

“Ti ho lasciato ragazzo, uno di quelli terribili, e ti ritrovo uomo, ecco cosa vedo. Ti sei sposato?”


DAVIDE (ride)

“No, ma ci sono andato vicino. Poi ti racconto. Tu?”


EMANUELE

“No, ho preso altre strade.”


DAVIDE

“Seee…fai il finto tonto. Raccontale ad un altro. Siamo due scapoloni insomma. Dai vieni che ti faccio vedere la casa. Ah a proposito... Ho saputo di tuo fratello, mi spiace.”


EMANUELE (mentre iniziano a girar la casa)

“Sì, è stato un duro colpo. Ai tempi avevo pensato di…. Uè (indicando un poster degli U2), ce l’hai ancora.”


DAVIDE

“Eh certo. Grande concerto. Le cose buone si ricordano. Vieni di qua.”


EMANUELE

“Arrivo. Ma…toglimi una curiosità (indicando la tavola apparecchiata), stasera siamo in quattro? Non dovevamo essere solo noi due?”


DAVIDE (malizioso)

“Mi hai sgamato. Doveva essere una sorpresa ma vengono due amiche.”


EMANUELE (assorto, appoggiandosi al muro)

“Ah. E’ vero che sei in festaiolo, me l’ero dimenticato. Me lo dicevi portavo qualcosa.”


DAVIDE (facendo gesti con la mano)

“Tu stai bono che stasera sei l’ospite d’onore. Figurati.”


EMANUELE

“Dai non mi mettere in imbarazzo!”


DAVIDE (fintamente scandalizzato)

“Oè arrivano due gnocche stasera, non avrai mica cambiato sponda?”


EMANUELE (grattandosi la testa)

“No no…è che…tu mi credi se ti dico che in questi anni ho fatto ben poco sesso?”


DAVIDE (sistemando la tavola)

“No, non ti credo, sei un bel ragazzo e le occasioni non ti sono mancate. Adesso però non ci pensiamo, relax! Ha organizzato tutto il vecchio Davide. Vedrai che ci divertiremo.”


EMANUELE

“Speriamo, se lo dici tu. E’ da un bel po’ che non faccio feste a sorpresa.”


DAVIDE

“Mica salta fuori la bionda dalla torta, Manu. A proposito di torta ho una idea (va verso il frigo). Visto che adesso sei diventato così delicatino (lo apre), te la faccio passare io la timidezza, dov’è? Eccola (tira fuori la torta). Mi aveva detto che è una torta Sant’Honorè (la appoggia sul tavolo, la scarta). Siii è una Sant’Honorè!!!”


Primo piano sulla torta.


EMANUELE

“E allora?”


DAVIDE (che intanto scruta la torta)

“Facciamo così…”


EMANUELE sospettoso

“Che intendi combinare? Dai, son finiti quei tempi.”


DAVIDE

“E’ la serata giusta, viene su una bonazza tutta per te. Ti ricordi quanto ci divertivamo quando facevi il prete, ti ricordi? ”


EMANUELE

“E chissà perché lo facevo sempre io.”


DAVIDE

“Perché ti veniva benissimo. Adesso bono, lasciati servire. Dopo arriva Beatrice, una bionda con cui ho una bella situa, e porterà una vicina intrippata con le filosofie orientali... e se le facessimo uno scherzo? Dai, dimmi che in questo non sei cambiato. L’occasione è perfetta.”


EMANUELE

“Oddio, l’avevo finita con gli scherzi. Sempre idee del cavolo. Lascia stare i santi, David. Che hai in testa?”


Davide armeggia sulla torta e con cura toglie il bordo di cartone e lo ripulisce.


DAVIDE

“Piano...piano...occhio a non rovinarla...eeeeeccola! -alza l’anello di cartone bianco della torta-. Dai Emanuele mettila intorno al collo!”


EMANUELE

“Cooosa?”


DAVIDE

“Dai dai, così che esce dal tuo maglioncino con discrezione sotto la mascherina sembrerai un prete! (sistemandogli il collare bianco sul collo che spunta dal maglioncino nero) Fai finta di essere un prete come ai vecchi tempi! Sarai irresistibile, ci divertiremo un sacco.”


EMANUELE (sconcertato)

“No, non mi piace......”


DAVIDE

“Eddai, che ti costa?...fammi ‘sto favore, fai finta che sei appena tornato dall’Amazz... (Plin! Plon! Suona il campanello) Sono loro! Mi raccomando, reggimi il gioco e tieni la mascherina! Ho detto che eri una persona importante. Vado ad aprire!”


Davide si infila la mascherina e va alla porta. Mdp su un imbarazzato Emanuele che sente Davide aprire la porta ed esclamare “Ragazze! Vi aspettavamo, entrate!”.



7.interno casa, tutti e 4: Davide Emanuele Beatrice e Stefania


Mdp su Beatrice e Stefania sulla soglia della porta, entrambe con la mascherina. Ma Beatrice è frizzante nel suo tubino nero con la borsetta, Stefania invece è timida, con mascherina e guanti, in minigonna, camicia colorata e un fiore di loto in mano.


BEATRICE

“Eccoci qua! Guarda cosa ti ho portato.”


Fa un gesto e indica Stefania. Mdp squadra Stefania ben truccata e in tacchi a spillo, che con una mano tiene il loto e con l’altra cerca imbarazzata di tirarsi giù la minigonna.


DAVIDE

“Beatrice! Stefania! Entrate! Faccio io gli onori di casa. Mettetevi comode, dai che vi presento il mio amico….ma.. (stupito) Stefania! Ma che bella che sei! Non ti riconoscevo!”


STEFANIA timidamente unisce le mani per il saluto orientale.

”Namastè. Buonasera. Questo fiore di loto è per il padrone di casa. Pace.”


DAVIDE lo prende e guarda Emanuele indicando Stefania

“Oh ehm grazie. Emanuele, guarda che capolavoro! Sembra la Madonna di Okinawa! (si volta verso Beatrice) Bea, ma come hai fatto?”


BEATRICE la prende sotto il braccio ed entrano entrambe in casa

“Vieni Stefania! Ragazzi guai a chi me la tocca! Stefania l’ho truccata io! Voi non lo sapete, ma le ho messo pure il rossetto. Questa ragazza mi apre il cuore! Mi ha raccontato dei suoi interessi e sono straordinari.”


DAVIDE

“Entrate entrate. Vi presento il mio amico Emanuele, è appena arrivato dall’Amazzonia in Brasile! Salutatelo, occhio che è importante.”


BEATRICE dandogli la mano

“Buonasera Emanuele! Finalmente ci incontriamo, Davide mi racconta sempre di quanto eravate amici.”


STEFANIA stupita intravedendo il collare bianco

“Ohhhh...ma lei...che...!”


EMANUELE cerca di schernirsi. Davide e lui si guardano, Davide lo ammonisce sbarrando gli occhi aperti

“Ma ...buonasera a tutte. Sia lodato Gesù Cristo.”


BEATRICE guarda Davide e mentre attacca la borsetta all’attaccapanni gli sussurra sottovoce “Ma è un prete?”, Davide sorride sornione. Intanto Stefania ed Emanuele si guardano. A Stefania trema la mascherina dall’emozione


STEFANIA

“Reverendo (si inchina)! Non mi avevano detto... oh mi perdoni se mi presento così...non volevo mancare di rispetto...”


EMANUELE bonario

“No no comoda. Non si preoccupi. E’ una festa, stasera celebriamo tutti in letizia. Ho sentito che lei è interessata all’oriente. Le nostre spiritualità possono avere questo in comune, un grande rispetto.”


STEFANIA sorridendo con gli occhi

“Giusto. Io rispetto lei (indica Emanuele) e lei rispetta me (indica se stessa). Mi sembra un’ottima partenza.”


EMANUELE rispondendo al sorriso

“Sono parole meravigliose. Esiste qualcosa di migliore del rispetto la prima volta?”


STEFANIA che segue con lo sguardo Emanuele e si illumina

“Che meraviglia, che meraviglia.”


La mdp si sposta su volto di Davide che sorride, Beatrice lo guarda. Davide le dice sottovoce.


DAVIDE

E’ tutto un teatro, non è un prete


BEATRICE sottovoce

ma perché? Stronzo!”


DAVIDE se la ride cercando di non farsi vedere e dice sottovoce

Dopo ti spiego.

Poi ad alta voce

“Forza ragazzi, tutti in salotto!”


Mentre vanno tutti in salotto, Beatrice intravede la torta sul tavolo.


BEATRICE

“Ma qui manca….”


Guarda il collo di Emanuele, circondato dal cartone bianco, e poi Davide che fa finta di niente e dice ancora ad alta voce:


DAVIDE

“Ragazzi, voi due mettetevi comodi sul divano e chiacchierate, che io e Beatrice intanto finiamo di preparare il sushi. Stefania dai, siediti e fai compagnia a Emanuele. Chiedigli dell’Amazzonia! (mdp sul volto di Emanuele che alza gli occhi al cielo, poi sul volto di Davide rivolto a Beatrice) Dammi una mano, biondassa mia.”


Intanto Stefania ed Emanuele si sono seduti sul divano in salotto e si sono messi a chiacchierare.


STEFANIA cerca di nascondere la sua emozione parlando con un tono alto e gesticolando troppo

“Don Emanuele, sa che durante i nostri incontri buddisti a volte leggiamo parti del Vangelo?”


EMANUELE

“Veramente? Forse mi sbaglio ma… Avevo sentito dire che nel buddismo Dio non c’è.”


STEFANIA

“Ma no, semplicemente Buddha non prese in considerazione il problema. In realtà i nostri percorsi spirituali sono molto compatibili, sa?”


EMANUELE con fare bonario

“Brava brava, me ne rallegro, ma questa me la deve spiegare.”

STEFANIA

“Noi vorremmo unire le fedi di tutto il mondo. Durante questo tempo di pandemia per esempio abbiamo pregato perché si ristabilisca al più presto la serenità in tutto, ma proprio in tutto il mondo.”


EMANUELE

“Mi sembra un’ottima cosa questa fede profonda.”


STEFANIA

“Dobbiamo averla! Perché ci sia un nuovo patto fraterno tra gli esseri umano, un mondo di pace e giustizia. La felicità è il nostro obiettivo come seguaci di Buddha. Tutto quello che rende felice il mondo.”


EMANUELE

“Felicità per tutti. Molto molto bello ma non è un po’ troppo ambizioso?”


STEFANIA unendo le mani

“E questo nel rispetto di tutte le fedi, glielo posso assicurare reverendo. Sopra il mio letto per esempio ho appeso la immagine della Madonna Nera di Loreto, è per me la più vera. Ne tengo sempre una copia con me. (mostra immaginetta)”














EMANUELE

“Ah la Madonna Nera...Brava Stefania, ma non c’è bisogno di dimostrarmi nulla. Si vede subito che lei è una donna attenta agli aspetti spirituali della vita.”


Stefania sorride timidamente con gli occhi, toccandosi la mascherina e abbassando lievemente la testa


La mdp si sposta su Davide e Beatrice che finiscono di apparecchiare poco distanti e parlottano sottovoce.

DAVIDE

“Allora. Che ne dici?”


BEATRICE

“Che sei cattivo, quella ragazza è timidissima. Vestirla così è stata una fatica e tu me l’hai messa subito in imbarazzo. Mi raccomando, teniamo su la mascherina, ha il terrore di essere contagiata dopo quello che è successo a sua madre.”


DAVIDE accendendo una candela

“Ma no, prima non mi hai capito. E’ che voglio darle una scossa, sta troppo in casa.”


BEATRICE

“Così? Non so se è il modo giusto. Appoggiala lì la candela. Ma lo sai che quella minigonna l’ho cucita io? Manco un vestito decente aveva. E non ti dico per trovare le scarpe col tacco, non le indossava da anni. Tacco 5, ti rendi conto?”


DAVIDE

“Ma dai? Allora avevo indovinato, è tutta casa e preghiera! Non so perché ma penso che vadano benissimo insieme. Comunque non sapevo ce ne fossero ancora.”


BEATRICE

“Uff non hai idea, è pieno. Solo nel mio ufficio piccolino ce n’è una. Aspetta che accendo altre candele, qui per l’atmosfera ce ne vogliono altre.”


DAVIDE

“Sono sul ripiano. E io son contento che tra noi due almeno tu hai buon gusto.”


BEATRICE prende altre candele, le accende e le mette in tavola, dice sempre sottovoce

“Eccole qua. Stefania mi ha raccontato che da quando è mortia sua madre sta sempre chiusa in casa, a parte dei corsi che frequenta. E il lockdown maledetto l’ha isolata ancora di più.”


DAVIDE

“E’ un bel problema. Dai, dai Beatrice, che stiamo facendo un’opera buona. Anche Emanuele è single.”


BEATRICE

“Veramente? Un così bel ragazzo? Strano. Però l’hai bruciato vestendolo da prete.”


DAVIDE

“Questo lo dici tu. Guardali (la mdp inquadra i due che parlano fittamente sorridendosi sul divano), non ti sembrano una coppia perfetta? Guarda come si parlano bene.”


BEATRICE

“Mi sembrano molto simili.”


DAVIDE

“E’ quello che intendevo! Dai cerchiamo di coinvolgerli un po’, di smuoverli, scommettiamo che prima di finire la serata...?” (Davide unisce pollice e indice)


BEATRICE

“Volentieri. Sfida accettata.”


Davide si dirige verso l’armadio dove c’è lo stereo. Armeggia un po’ poi si rivolge ad alta voce ad Emanuele

DAVIDE

“Beccati questa Manu, tre la ricordi? Intanto che aspettiamo le patatine in forno io e Beatrice balliamo un po’. Dopo però dovete venire anche voi!”


Parte “Oh oh oh!” di Faust’o e Davide si mette a ballare sul tappeto.

Mdp su Beatrice che prende una mela dalla fruttiera in centrotavola e raggiunge ondeggiando Davide in mezzo al salotto che le fa segno con le dita di avvicinarsi. Entrambi hanno tenuto la mascherina.

Mdp su Davide e Beatrice fanno gli scemi con la mela, lei la struscia sul corpo, fa finta di morderla, lei e Davide se la dividono nello stesso momento tenendola con le mascherine. Si divertono.


DAVIDE rivolto a Stefania ed Emanuele

“Dai, venite a ballare. Emanuele, cerca di convincerla!”


EMANUELE rivolto a Stefania con tono dolce

“Andiamo, anche nostro signore Gesù Cristo partecipava alle feste. E’ lecito divertirsi, non c’è nulla di male, anzi.”


STEFANIA

“Ma io non so ballare...”


EMANUELE

“Senza paura Stefania, senza paura….”


La prende per mano, si alzano dal divano, Stefania lo segue docile sul tappeto, dove intanto Davide e Beatrice ballano sempre divertiti.

La musica continua. Stefania ed Emanuele ballano senza toccarsi e intanto si guardano. Emanuele sorride, Stefania lo guarda con occhi sgranati. La mdp ruota intorno a loro.


(sottotitoli)

Noi due in vista di un week-end
Senza sorriso assomigli un po’ a me
Dio mio con te a vedere un film
vorrei venire ma non riderei mai


Emanuele e Stefania timidi si guardano negli occhi. Sono visibilmente attratti l’uno dell’altro.

Mdp su Davide che li nota e vorrebbe intervenire ma Beatrice lo ferma.


BEATRICE sottovoce

“Zitto. Non rovinare. Non vedi che si stanno innamorando?”


La musica continua, Emanuele e Stefania continuano a guardarsi. Ad un certo punto Stefania inciampa sul tappeto che si arrotola come un serpente, un tacco le si rompe e lei oscilla e fa per cadere per terra.


STEFANIA

“Ahh!”


Emanuele si protende verso di lei


EMANUELE

“Stefania!”


STEFANIA

“La caviglia!”


Emanuele riesce ad afferrarla prima che cada, la prende tra le braccia e la porta sul divano. Lei ha gli occhi chiusi.


BEATRICE si avvicina mentre Davide va a spegnere la musica.

“Stefania, che è successo?”


STEFANIA

“Che male, che male...”


EMANUELE

“Ha inciampato, il tappeto si è arrotolato come un serpente, il tacco si è rotto e si è fatta male alla caviglia.”


Emanuele distende Stefania sul divano, gentilmente le mette un cuscino sotto la testa e le prende la mano sedendosi accanto a lei.

Mdp su Davide che si china a raccogliere il tacco rotto per terra e lo fa vedere.


BEATRICE apprensiva, si tira giù la mascherina

“Si è slogata la caviglia? La portiamo al Pronto Soccorso?”


EMANUELE

“No (tocca la caviglia, Stefania geme), non è slogata, solo una distorsione. Però le farà male per qualche tempo. Domani andiamo dal medico per fasciarla. Probabile dovrà stare a riposo.”


BEATRICE

“Davide, spegni le luci per favore. Poi vai a prendere una coperta, hai un antidolorifico?”


DAVIDE

“Subito. Adesso vedo per la pasticca, ne ho qualcuna in bagno. Lascio le candele accese.”


La mdp inquadra le candele sul tavolo, quando si spengono le luci artificiali rimane solo la loro luce tremolante in penombra. La mdp poi inquadra Davide che prima di uscire dalla stanza dice


DAVIDE

“Vado a prendere il tutto.”


EMANUELE

“Grazie”


BEATRICE

“Tutto bene Stefania?”


Torna Davide portando coperta e pasticca, Beatrice fa segno di dargliele


DAVIDE

“La pasticca è una di quelle forti. Toglie il dolore, ma le darà sonnolenza.”


BEATRICE

“Sì sì ok, prendi un bicchier d’acqua, per favore.”


Intanto Beatrice appoggia la coperta su Stefania e le toglie entrambe le scarpe.


BEATRICE

“Tutto bene Stefania? Ti fa tanto male?”


Stefania fa sì con la testa ad occhi chiusi. Intanto Davide è tornato con l’acqua, Beatrice prende il bicchiere e si rivolge a Stefania togliendole la mascherina


BEATRICE

“Su Stefania, bevi, solo un sorso per la medicina.”


Stefania alza la testa e prende la pasticca, con qualche smorfia la ingoia.


STEFANIA

“Come è amara”


Beatrice la guarda, poi si alza e si rivolge a Davide.


BEATRICE

“Davide, andiamo di là adesso. Lasciamola riposare. (a Stefania) Ti lasciamo tranquilla con Emanuele, dopo torniamo.”


Mdp su Beatrice e Davide se ne vanno.

Mdp su Stefania che nella penombra si copre gli occhi con la mano. L’altra gliela tiene Emanuele, seduto ai bordi del divano.


STEFANIA

“Che vergogna.”


EMANUELE

“Ma no, e di che? L’importante è che adesso stai bene.”


STEFANIA

“Sono imbarazzatissima, ero così goffa. Vorrei essere morta. Perché non sono morta?”


EMANUELE

“Per così poco? Che esagerata. E poi questo non si dice, Stefania. Solo Dio può disporre della nostra vita.”


STEFANIA

“Di solito sono forte ma da quando è morta mia madre non me ne va bene una. Ho fatto una vita da reclusa, altro che isolamento. E’ la prima festa dopo...dopo tanto tempo e ho rovinato tutto. Tutto. Non dovevo...”


EMANUELE

“Non dovevi cosa?”


STEFANIA

“Venire qui. Lo sapevo che per il mio karma mi succedeva qualcosa, me lo sentivo che dovevo restare a casa.”


EMANUELE

“Avresti fatto male. E poi io non ti avrei conosciuta.”


STEFANIA aprendo gli occhi e guardandolo

“Sì?”


EMANUELE tranquillo

“Sì, c’è un tempo per tutto, anche per l’allegria. Il primo miracolo Gesù lo ha compiuto durante una festa di nozze, trasformando l’acqua in vino. Lui voleva che l’allegria andasse avanti, che si continuasse a ridere e scherzare.”


STEFANIA

“Non ho mai visto Gesù ridere, è sempre sofferente.”


EMANUELE

“Lui ci vuole felici, Stefania. Basta tormentarsi, Stefania.”


STEFANIA

“Oh Don...”


EMANUELE

“Emanuele. (stringendole più forte la mano) E adesso riposati, non è niente di preoccupante, starò qui vicino a te. Non ti succederà più nulla, nulla.”


STEFANIA chiudendo gli occhi

“Grazie, ho molto sonno. Di solito vado a dormire presto. Adesso dormirò un po’.”

mormorando qualcosa Stefania si assopisce


Mdp su Beatrice e Davide che li guardano affacciati dalla porta del salotto.

Mdp su Stefania che ormai si è addormentata serena, mentre Emanuele le tiene la mano.

Mdp su Davide che fa dei gesti interrogativi a Emanuele. Con le bocca senza emettere suoni chiede “Si è addormentata?

Mdp su Emanuele che annuisce e sistema la mano di Stefania baciandola, le sistema bene la coperta e poi si alza dal divano dirigendosi verso Davide e Bestrice. Tutti e tre senza fare rumore si siedono a tavola per chiacchierare sottovoce, nessuno ha più la mascherina. Penombra, l’unica luce che brilla sono le candele. C’è ancora la torta e il vino sul tavolo.


DAVIDE sottovoce, tutti parlano sottovoce

“Come sta adesso?”


EMANUELE

“Bene, dopo la caduta si sta riposando, era solo un po’ emozionata. Adesso dorme come una bambina. Questa ragazza ha una visione del mondo tutta sua.”


DAVIDE

“Però deve smuoversi da quella casa.”


BEATRICE

“Sai che di questi tempi non è facile. Questo virus ha scombussolato tutto. Se non usciva di casa prima figurati adesso.”


DAVIDE

”Porco Covid. Non si possono più fare programmi, magari tra una settimana cambia tutto. Ma che sta succedendo, che cazzo di colpa abbiamo?”


EMANUELE

“L’essere umano ha distrutto la natura, era naturale che prima o poi restituisse qualcosa. Ho l’impressione che ci stia punendo per la nostra avidità e che non finirà tanto presto.”


DAVIDE

“Io sono molto incazzato. Pensavo che con l’estate sparisse e invece quello stronzo ha fatto il giro del mondo e si è ripresentato alla porta. Voi siete tutti vaccinasti?”


EMANUELE e BEATRICE

“Sì”


BEATRICE

“E meno male che comunque c’è il vaccino.”


DAVIDE

“Non sono mica tanto sicuro, sai? Ho sentito brutte storie sulle varianti. Tu Emanuele che ne pensi?”


EMANUELE

“Te l’ho detto prima. Forse Dio ci sta punendo per come abbiamo trattato il mondo. Per tanti anni ho abitato in un paesino e anche da lì notavo come il mondo stesse andando veloce, sempre più veloce. Era solo questione di tempo. Questa pandemia, rallentando tutto, forse ci ha offerto una seconda possibilità per riflettere e cambiare.”


DAVIDE

“Ma a che prezzo. Sta andando tutto in malora.”


BEATRICE

“In questo ha ragione Davide. Sul lavoro stanno arrivando tempi durissimi, non so se ce la faremo.”


EMANUELE

“Pensate al lato positivo.”


DAVIDE

“Ah, c’è?”


EMANUELE

“Bisogna vederlo. Questo virus è il segnale che bisogna cambiare qualcosa e che non è troppo tardi. Vivere più in armonia. In fondo è quello a cui aspira anche lei.” (guarda Stefania addormentata)


BEATRICE seria

“Avete esagerato con quella ragazza.”


DAVIDE versandosi del Verdicchio e bevendolo

“Dai Beatrice, non è più una bambina. Buono (riferito al vino).”


BEATRICE rivolta a Emanuele

“Senti Emanuele, Davide prima mi ha raccontato tutto. Tu….tu non sei un prete (gli sfila il collarino di cartone)”


EMANUELE tranquillo la lascia fare

“Grazie, mi stava stretto. E’ vero, l’abito non fa il monaco ma Dio segue strade misteriose.”


BEATRICE e DAVIDE perplessi

“Ma.. in che senso?”


EMANUELE

“Non sarei così sicuro che non sono un sacerdote (da un taschino interno estrae il vero colletto bianco che si mette, insieme alla spillina di un piccolo crocefisso sul maglione nero). Ho preso i voti due anni fa in Umbria, adesso reggo una piccola diocesi in Toscana.”


DAVIDE stupito

“Cosa? Perché non mi hai detto niente?”


BEATRICE sottovoce

“Che figlio di buona donna...”


EMANUELE

“Aspettate, le cose non sono così semplici. In realtà qualche mese fa sono stato sospeso at divinis.”


DAVIDE

“E che vuol dire?”


BEATRICE

“Che ha combinato qualche casino.”


EMANUELE

“...Con una parrocchiana sposata. (chiudendo gli occhi, palmo sulla fronte, abbassa il capo, qualche attimo di silenzio) Che Dio mi perdoni. Ho ceduto alla tentazione. Sono un peccatore, sono solo un peccatore (riaprendoli, Davide e Beatrice lo guardano muti). E’ scoppiato uno scandalo che è arrivato alle orecchie del Vescovo. Prima di spedirmi lontano, sono ritornato dai miei per un po’. L’amore...la lussuria è amica del Demonio”


BEATRICE

“Guarda Emanuele che l’amore non è mai un errore, lo è innamorarsi delle persone sbagliate.”


DAVIDE

“E’ vero. Beatrice ha ragione, io ti conosco Emanuele, tu sei sempre stato un tipo sin troppo onesto. Erano ...le circostanze ad essere sbagliate, non l’amore.”


EMANUELE che ha rialzato la testa e guarda lontano

“Ho peccato, devo espiare. Voi non capite. Non sum dignus.”


BEATRICE

“Questa volta sei tu che dici sciocchezze: sei una bella persona Emanuele, è facile innamorarsi di te. Pensa a Stefania, lei ti vuole già bene, fidati del mio istinto di donna. Vi ho guardato prima mentre ballavate, tu puoi essere l’uomo per lei. E lei diventare la donna per te.”


EMANUELE meditabondo

“La donna per me...Amor omnia vincit, l’amore vince tutto… Strano però, non mi aspettavo certo questo venendo qui.”


DAVIDE

“La vita è pienadi sorprese, eh?”


EMANUELE

“Stasera, mentre ballavo con lei, ho capito un lato importante di me.”


DAVIDE taglia la torta

“E noi vogliamo sentirlo. Intanto prendo anche una fettina di torta. Tu spara.”


EMANUELE

“Voglio amare...e se è destino voglio amare questa donna, voglio amarla veramente. Soprattutto di questi tempi, in cui il futuro è così incerto.


BEATRICE

Dovrai ricominciare da zero.”


DAVIDE

Bel casino, amico. Però ti invidio, è bellissimo ricominciare.”


EMANUELE guarda il piccolo crocefisso, alza la testa e sorride

Non importa, non si può essere puniti per una cosa così bella.”


DAVIDE

Ma, aspetta un attimo, se i tuoi capi ti dicessero “Va bene, stai pure con una donna, basta che non te ne vai”, tu che faresti?” (intanto Beatrice con un cucchiaino gli prende un pezzetto della sua torta)


EMANUELE alzando la mano

Uh! Me l’hanno già fatto questo discorso. Non sai quante volte. Basta nascondersi! Voglio amare alla luce del sole.”


DAVIDE mettendo una mano sulla spalla di Emanuele

Questo! E’ questo l’Emanuele che conoscevo! Bea, che ne pensi?”


BEATRICE portandosi il cucchiaino alle labbra

Che Emanuele preferisce l’amore di una donna a quello di Dio. Come donna io ne sarei molto lusingata.”


EMANUELE riflettendo guardando la luce di una candela

Come Adamo. Invece di Dio, ha preferito amare una donna, la sua Eva. In fondo è questo il peccato originale. Adamo ha scelto lei. E io adesso mi sento così, come lui non tornerò indietro nel Paradiso. Sarà quel che sarà. Grazie, dovevo venire qui per scoprirlo. (Apre lo sguardo, guarda Davide e Beatrice) E a voi due voglio dire una cosa.”


DAVIDE

Dicci.”


EMANUELE

Voi è tutta la sera che osservate me e Stefania, è inutile che dite di no. Ma io ho osservato voi. E voi due vi amate veramente, è innegabile. C’è tanta complicità tra voi. Avete la stessa fiamma negli occhi. Questa sera l’amore è sceso anche per voi, questa casa è un covo d’amore.”


Davide e Beatrice si guardano e si stringono la mano sotto il tavolo.


EMANUELE

Davide, questa donna ti ama intensamente, non fartela scappare. E sposatevi presto.”


DAVIDE

Faremo il possibile. (si volta verso Beatrice che si sta commuovendo)”


Beatrice lo guarda in silenzio e gli dà una carezza, mentre con l’altra mano si asciuga gli occhi. Poi lo prende per la nuca e lo spinge verso le sue labbra. Mentre Davide e Beatrice si baciano, intanto Emanuele si alza e va verso Stefania che riposa sul divano.

Mdp su Emanuele, che si siede accanto a lei, piano per non disturbarne il sonno, le stringe la mano e parla dolcemente.

EMANUELE

Stefania, tesoro. Mi sento appena nato, come se avessi appena aperto gli occhi. Come è bello il mondo. Staremo insieme per sempre. Sei tu il mio per sempre.”


Stefania sorride nel sonno.

(Pretenders - Forever young)

Titoli di coda


Fine






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