UNA FAVOLA
C’era una volta
un Gufo che viveva nella spaccatura di una montagna, da cui non usciva mai e da
cui osservava il mondo. Aveva un’ala rotta e non poteva volare ma il suo
spirito, aiutato dal Grande Gufo, ogni notte volava sopra le nuvole e sognava
il mondo dall’alto. I prati erano più verdi di come li ricordava, i fiumi erano
linee azzurre che si intrecciavano, gli alberi puntini, le montagne coperte di
neve bianca. Tutto era libertà e gratitudine.
E poi, quando
Gufo si svegliava, anche nella realtà non era solo. Il vento gli portava ogni
giorno tanti amici e due gli erano particolarmente cari: Serpente, che con la sua
bocca gli trasportava sempre qualcosa da mangiare, e Rospo, che grosso e grasso
gli saltellava intorno raccontando storie buffe sulla origine del mondo per
farlo sorridere.
A suo dire il
mondo aveva avuto origine da una grande bocca di rana, che aveva vomitato le
montagne, solo che poi vedendole rana si era pentita e aveva mandato la neve per
coprirle. Serpente annuiva e malgrado avesse l’ala rotta, Gufo rideva e la vita
era dolce con gli amici, le giornate liete, le notti stellate.
Un giorno di
primavera Rospo andò a trovare la sua fidanzata che abitava lontana e chi
meglio dei suoi amici Gufo e Serpente poteva accompagnarlo? In tre si sentivano
forti, si proteggevano a vicenda e potevano ciacolare tra loro tutto il
viaggio. Dovevate vederli mentre passavano lenti per la strada, ognuno a suo
modo: Rospo saltellava, Serpente strisciava e Gufo zampettava. E niente li
fermava.
Quante
avventure, quanti boschi e castelli incontrarono (ve ne parlerò un’altra volta),
la natura fiorìva intorno a loro durante il viaggio. Arrivarono dopo qualche tempo
in riva al mare dove abitava la fidanzata di Rospo che, aiutato dai suoi amici
e qui il contributo di Serpente fu decisivo, costruì uno speciale rifugio sotto
una mangrovia.
Le onde del mare
tentavano ogni giorno di scardinare il rifugio ma le radici della mangrovia ben
intrecciate da Serpente resistettero e non solo. Il saggio Gufo pregò il suo spirito
guida e avvenne un vero miracolo: la mangrovia iniziò a trasformare l’acqua
salata del mare in acqua dolce. Che pianta meravigliosa, che dono dello spirito.
L’acqua dolce divenne una cascata, un fiume limpido che si riversava nel mare.
Rospo e la sua fidanzata
avevano trovato il loro posto nel mondo. Serpente decise di rimanere vicino a
loro mentre Gufo scelse di ritornare nella sua montagna. Malgrado l’ala fosse
sempre rotta il viaggio di ritorno fu per lui breve, un vento caldo sollevò subito
Gufo e lo portò in alto, sempre più in alto. La sua ala rotta non contava più
nulla ormai, poteva vedere con i suoi occhi quello che nei sogni aveva sempre
immaginato.
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