AMORE MIO
“Mi
racconti allora cosa è successo. Al telefono sembrava molto agitato.”
“Oh
dottore, era tanto che non mi succedeva. Due sere fa sentivo che i miei
pensieri stavano prendendo una brutta piega. Ero lacerato dentro, mi sentivo
freddo, vuoto…il mondo non aveva più senso per me.”
“Mmmm…discorsi
pericolosi, che lei mi ha già portato in passato. A volte dopo le è capitato di
avere una crisi. Ma non avevamo trovato un rimedio?”
“So
a cosa si riferisce, all’ora di punta. Io amo l’ora di punta, tutta quella gente
che ti spinge, ti circonda, ti tocca. Prendo un biglietto della metropolitana
quando è più affollata e per un’ora mi lascio andare alla calca. E’ bellissimo
muovermi come un’alga insieme a tutti, siamo un corpo unico. Mi fondo in quella
gelatina, i brutti sentimenti svaniscono e sto meglio.”
“Come
mai non l’ha fatto anche stavolta?”
“Era
troppo tardi, era piena notte con l’ora di punta finita da un pezzo. Allora…”
“Allora?”
“Ci
ho pensato, mi sono vestito, uscito, passato dal bancomat, ho prelevato e poi
con la macchina ho girato e girato sino a quando ho adocchiato una prostituta
che mi piaceva. Era non tanto alta ma pienotta come piace a me. Abbiamo
contrattato per tutta la notte,,,”
“Tutta
la notte. Le sarà costata parecchio.”
“Eh,
un botto ma stavo troppo male. Per fortuna lei è stata comprensiva e ha capito
che iniziavo a star male. Siamo andati a casa sua, ci siamo spogliati nudi e
sono rimasto abbracciato al suo corpo caldo senza parlare tutta la notte. Amore
mio. Poi la mattina dopo ci siamo svegliati, mi ha preparato il caffè e me ne
sono andato contento.”
“Bravo,
il suo bisogno di oneness è stato soddisfatto, ha trovato una soluzione
pratica.”
“Bisogno
di che?”
“Di
oneness, vediamo come tradurlo…di fusionalità, di unità. Lei prende sempre il
Serenase?”
“Sì
dottore, 5 gocce la mattina e 5 la sera.”
“Vedremo
di far correggere la dose se è il caso. Adesso come sta?”
“Sto
bene ma sono preoccupato, non è che mi sta arrivando una crisi come nell’estate
dell’anno scorso?”
“Non
penso, lei adesso è ben compensato e poi è bravo a trovare soluzioni
alternative. Altri sintomi o robe strane?”
“Beh,
c’è sempre quella sensazione che ho dentro sin da ragazzo. Quando al cinema o
alla televisione vedo scene di massa, di folle, di popoli in marcia allora
io…io mi commuovo. A volte piango.”
“Non
si preoccupi di questo, capita a tanti. Siamo animali sociali, vogliamo tutti
far parte di, costruire qualcosa di bello in cui non separarci più.”
“Vero
dottore. Posso dirle una cosa? Lei sa che ho problemi di identità ma in questi
giorni ho scoperto una cosa importante. Che l’amore è toccarsi. E che io… io
sono chi mi ama.”
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