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lunedì 14 maggio 2018


LA PASTORALE

Quando la mattina apro gli occhi davanti a me c’è La Pastorale di Pablo Picasso, detta anche La joie de vivre. Ho fatto appendere la stampa in modo strategico, in modo che sia la prima cosa che vedo ogni mattina.

E’ un’opera surrealista del maestro spagnolo semplice e grandiosa nella sua semplicità: una festa di campagna in cui figure mitologiche suonano e danzano. I colori sono tenui, le figure comprensibili. Mi ispira molta serenità, la barca sulla sinistra mi fa pensare che tra poco partiremo. Adesso divertiamoci, dopo salperemo.
Sarà sciocco ma dopo aver visto questa immagine, che non mi stanco mai di guardare, mi alzo con un sorriso anche se è lunedì.

Non tutto ciò che ha dipinto Picasso forse è all’altezza, ma alcune opere sono veramente straordinarie e in ogni caso sono tutte riconoscibili. E questa Pastorale secondo me è una delle migliori. Non a caso è stata dipinta nel 1946, quando il mondo stava rinascendo dopo la guerra. Le figure sono nude (“sessualità e arte sono la stessa cosa” è una delle frasi più celebri dello spagnolo) ma non c’è volgarità o malizia, solo tanta gioia di vivere o, come direbbero gli inglesi, Lust for life. Che bel messaggio.

E quando torno a casa la sera e mi sdraio sul letto un attimo, solo un attimo, vedo una festa davanti e dentro me, la vita non può essere solo fatica ma, una festa favolosa: fauni, meduse e centauri che cantano e ballano, si impegnano e sono contenti e allora mi si apre il cuore.
Suvvia Luca, la vita non è così complicata.



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