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domenica 24 maggio 2015

LA DITTA DI SGOMBERI

“Buongiorno signora, è lei che ha chiamato?”
“Si sono io. Avete portato il camion?”
“Certo, è quello qui fuori. Guardi.”
“Pensavo almeno a un tir, mi sembra piccino. In casa mia ci sono troppe cose, volevo far pulizia a fondo.”
“Non si preoccupi, dentro la camionetta c’è tutto il necessario. Dovrebbe bastare e se non basta ne chiamiamo un’altra. Da dove cominciamo?”
“Da dove volete. Sa, ho compiuto 50 anni e volevo fare un po’ di spazio in casa mia. Da sola non ce la facevo. Mi prosciugava tutte le energie.”
“Siamo qui apposta. Ragazziii, venite su che incominciamo. Le presento i miei ragazzi, Sereno e Libero. Son giovani, hanno braccia di ferro e sono molto determinati. Sono un po’ inesperti, ma tanto li guido io. Signora, ma in questa casa non entra nemmeno la luce! E’ troppo piena.”
“Guardi, ho resistito tanto ma alla fine non ce la facevo più. Non riuscivo più a muovermi. Se potete, iniziate a portare via questa roba ingombrante in mezzo al salotto, è una relazione malsana che è durata sin troppi anni. Ma adesso voglio liberarmene.”
“Ai suoi ordini. Ci metteremo un po’ di tempo ma vedrà che daremo una bella ripulita alla sua casa.”
“Finalmente, grazie. Adesso fate voi. Mi spiace per il disordine.”
“Tranquilla signora, sappiamo fare il nostro mestiere. Ogni tanto le chiederò delle consulenze per vedere quali corpi estranei buttare e quali invece tenere. Anche se a occhio qui bisogna eliminare un sacco di roba. Vedrà che bello vivere in una casa sgombra, che si può pulire bene.”
”Non vedo l’ora guardi. Ho accumulato troppi pensieri nella mia vita.”
“Ma da quanto non si liberava delle cose?”
“Da troppo tempo. Io poi sono una che conservavo tutto. Ma alla fine proprio non c’era più spazio. Non riuscivo più a camminare tranquilla in casa. Troppi brutti ricordi.”
“Lo vedo. Quanta roba: telefonate, cene d’affari, programmi noiosi, ricordi dolorosi, gente che l’ha trattata male, litigate, delusioni sul lavoro, un diploma inutile. Quanta amarezza nella sua vita, signora, non mi stupisce che voglia liberarsene. Ah, non sapevo che avesse visto così tanti ospedali. Questo cassetto è pieno di lettere…che faccio, butto via tutto?”
“Butti via, butti via. Non mi hanno mai risposto.”
“Questi vecchi rancori?”
“Via via, non mi ricordo nemmeno chi devo perdonare. Ciò che è stato è stato.”
“E questo armadio? “Errori di gioventù” mi sembra di leggere.”
“No aspetti, quello mettiamolo da parte per il momento. Poi me lo vedo con calma.”
“Qui ci sono lacrime, abiti strappati, tante bugie di uno a cui aveva creduto, un tipo un po’ disturbatello, uno schiaffo... Lei non ha avuto molta fortuna con gli uomini, signora.”
“No, non molta. Ma penso che ero io che me li sceglievo male.”
“…Senta, uno dei ragazzi ha trovato un settore di amori sprecati, dolore inutile, giorni senza senso. Pensavo di liberare tutto, guadagnerebbe un bel po’ di spazio.”
“Ha pensato bene.”
“Qui c’è uno scatolone pieno di conti e bollette con su scritto “Difficoltà economiche passate”. Anzi, mi sa che ce ne sono tanti.”
“Li conosco, ce la fate a buttarli via tutti? Guardate che sono molto pesanti.”
“No problem, i miei ragazzi ci sono abituati. E nella camionetta abbiamo un tritarifiuti apposta. A proposito…Gino, porta su l’aspiraincubi!”
“L’aspiraincubi?”
“Certo, è un aggeggio di nostra invenzione, brevettato, che ripulisce l’aria della camera da letto. Lei non ha idea, l’aria di certe camere è una gelatina di spiriti.”
“Quali spiriti?”
“I sogni di tutte le notti della sua vita. I peggiori si materializzano e ritornano. Lei non ha mai avuto la sensazione di respirare male e soffocare durante il sonno?”
“Sì, ogni tanto.”
“Era uno di quelli, si sedeva sul suo petto e la schiacciava. Ma adesso con l’aspiratore ce ne sbarazziamo. Tranquilla signora, dopo potrà spalancare le finestre e far entrare il sole in camera.”
“Speriamo. Purtroppo…”
“Va bene. Ci pensiamo noi…Eccoli qua! Lo sapevo che c’erano.”
“Cosa?”
“I ricordi belli.”
“Ma io non ho ricordi belli della mia vita, è stata una vita difficile, di sacrifici.”
“Signora, scherza? Tutti noi abbiamo dei buoni ricordi, altrimenti non saremmo sopravvissuti. Guardi qui: una notte d’amore, il sorriso di una bambina, il sapore di una ciliegia, una giornata sulla neve, le parole del nonno…questi li teniamo. Ce l’ha uno scatolone?”
“Eccolo qua, bello e resistente.”
“Questo scatolone se lei è d’accordo lo chiamiamo “Momenti belli della mia vita”. Ce l’ha un pennarello? Grazie. Poi lo mettiamo sotto il letto, così quando vuol passare una bella serata lo apre e li sfoglia uno per uno.”
“Ma non è che si rovinano poi?”
“No signora, mi dia retta. Niente è più importante di un buon ricordo. Ognuno ha i suoi. Scaldano il cuore e danno un senso ai giorni. Bisogna conservarli e averne cura, e durano tutta la vita. E’ una ricchezza che le tornerà utile nei momenti difficili.”
“Senta, mi vergogno un po’ a chiederlo ma c’è anche un altro locale da sistemare.”
“Scommetto che è la cantina, vero?”
“Come ha fatto a indovinare? Sì in effetti guardi, è un tarlo che ho. E’ anni che non ci vado. Una volta la usavo di più, ma è pienissima, ci ho messo tutte le cose più orribili. Viene una puzza… e state attenti nello svuotarla. Forse c’è anche qualche animale, ogni tanto sento dei rumori strani.”

“Il lavoro sporco è il nostro mestiere signora, lasci fare a noi. Ragazzi preparatevi che andiamo da basso, bisogna pulire la cantina!”

2 commenti:

  1. Roba ingombrante di cui liberarsi

    Come valigia di vecchi stracci
    su un vecchio binario
    dimenticato dai treni

    Parole di piombo
    che frantumano l'anima
    schiacciano il cuore
    soffocano il respiro

    Sì che vorresti scomparire
    dissolverti nel mare
    disperderti nell'aria come vapore
    tornare polvere nella terra

    Una lama nel cuore
    ferita che non rimargina
    perché certi amori
    son duri a morire

    Perché certi amori
    entrano nelle ossa
    penetrano la carne
    si mischiano al sangue

    Perché certi amori
    ciechi e sordi
    sarebbe meglio
    non averli mai incontrati

    Perché certi amori
    son letale veleno
    si dovrebbe ucciderli
    prima che uccidano

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  2. Ciao Daniela, come va? Tutto bene?

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