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venerdì 8 maggio 2015

E POI?

“Raccontami una storia, papà, dai. Una storia!”
“Samuele, non se ne ho tanta voglia. E poi dovresti già essere addormentato.”
“Voglio una storia!”
“Vediamo, una storia breve… Immagina un uomo che si chiama… si chiama… non mi viene. Com’è che si può chiamare?”
“Samuele!”
“Sì, bel nome. Noi però lo chiameremo Sam, d’accordo?”
“No. Sì.”
“Allora, Sam ha preso la macchina per andare a trovare la nonna che abita in un posto lontano lontano. A metà strada però rimane senza benzina, e la macchina si ferma. Oddio! Il paesaggio è sconosciuto, lui l’ha attraversato in macchina tante volte per andare dalla nonna ma non si è mai fermato lì. Non ci sono case, non c’è niente, solo campagna. Improvvisamente Sam sente dei rintocchi di campana. Sono fortissimi! BONG BONG BONG. E poi… e poi la storia finisce.”
“Vai avanti! Vai avanti!”
“Non so cosa succede.”
“Tu vai avanti lo stesso!”
“…Allora Sam decide di… di andare sopra una collinetta che c’è lì vicino per guardare il panorama meglio, e magari scoprire da dove vengono i rintocchi. E quando sale sulla collinetta… meraviglia! Vede un paesaggio stupendo davanti a lui. E’ il paradiso! C’è un bellissimo prato grande grande, alberi fiori. Ci sono due fiumi che si incrociano come una X, in questo grande paesaggio verde pieno di sole. In mezzo alla X dei fiumi Sam vede una chiesetta piccolina piccolina, era da lì che veniva il suono della campana. E poi… e poi la storia finisce.”
“Vai avanti! Ti prego, continua.”
“Allora, uhmm… Sam è lì che guarda lo splendido panorama, che a lui ricorda il paradiso, quando vede un monaco venire verso di lui. E’ un monaco delle montagne, con la tunica rossa e la zucca tutta pelata. Quando è vicino il frate lo invita a venire nel loro tempio di monaci zen, è da tanto tempo che non ricevono una visita. Sam segue il monaco, perché è curioso. E poi entra nella chiesa, che in realtà è un tempio buddista. E lì… meraviglia, vede una cosa che non pensava che ci potesse essere!”
“Cosa?”
“La chiesa fuori era piccolina, ma dentro era grandissima! Sam non riesce a vedere la fine della chiesa, è sterminata! E’ così alta che non si vede il soffitto. E’ piena di statue d’oro e ci sono migliaia di monaci che stanno pregando. Eppure da fuori sembrava così piccolina... E poi non so più andare avanti, la storia finisce."
"No! Vai avanti!"
"Ma non lo so, devo inventare!"
"Inventa!"
“Mmmm… e Sam allora vede che il monaco di prima va a chiamare il capo dei monaci. Il capo è un vecchietto, anche lui con la testa pelata ma con occhi molto intelligenti. E’ felice che un visitatore sia venuto a trovarli. “Sa –dice lui a Sam- nessuno si ferma mai in questo posto, preferiscono sfrecciare con le loro macchine e non guardano il paesaggio”. “In effetti –dice Sam un po’ imbarazzato- io mi sono fermato solo perché sono rimasto senza benzina, altrimenti penso che anch’io non avrei visto questo posto”: “E dove andava di così bello?”, chiede il monaco vecchio. “Stavo andando a trovare mia nonna all’Ospizio.” “Che cos’è l’Ospizio?”, “E’ il posto dove mettiamo i vecchi quando diventano troppo vecchi e non li teniamo più in casa”. “Voi non amate i vecchi?”, chiede stupito il capo monaco. “Ehm sì, li amiamo, ma noi pensiamo che stanno meglio lì che a casa”. “Ho capito –dice il monaco fissandolo- per cui adesso deve andare a trovare sua nonna perché non sta più in casa sua”. “Esatto, anzi se mi potesse aiutare a trovare della benzina, una telefonata… Sa, la mia macchina è rimasta ferma”. E allora il monaco dice… non so cosa dice.”
“Dì qualcosa tu. Forza.”
“Il monaco allora fa un gesto ad uno dei monacelli che stanno lì vicino. “Qui non abbiamo benzina –dice il vecchio con gli occhi intelligenti- però abbiamo una sostanza che penso le possa servire.” Uno dei monacelli si avvicina. Ha in mano una bottiglia. Boh, pensa Sam, forse è lì che tengono la roba simile alla benzina. Con il nuovo monacello, anche lui pelato e con la tunica rossa, vanno tuttiedue verso la macchina. Sam apre il tappo del serbatoio e fa cenno al monaco che è lì che deve mettere la benzina. Non è sicuro che lui capisca l’italiano, per cui si esprime a gesti. Il monaco fa un sorriso di assenso, si avvicina al buco per la benzina, apre il tappo della bottiglia e… ci parla dentro. E lì accade un’altra cosa straordinaria.”
“Cosa? Cosa?”
“Dal collo della bottiglia a poco a poco escono delle polverine coloratissime, che piano piano, come se fossero animate da sole, vanno a finire dentro il serbatoio. “Ecco –dice il monacello-, adesso il suo veicolo può ripartire”. Allora parla italiano, pensa Sam, che dopo aggiunge “Mi scusi, ma che cos’è quella roba che ha messo dentro?” “E’ uno speciale infuso ottenuto filtrando i mille fiori che nascono nella montagna. Vedrà che andrà meravigliosamente, adesso.” Mah sarà, pensa Sam, e poi la storia finisce.”
“Finisce così?”
“Sì.”
“No, vai avanti!”
“Beh, la storia finisce così. Che il monacello si allontana, e Sam rientra in macchina. Gira la chiavetta e… la macchina non parte. “Diavolo! –pensa lui- ecco cosa succede a fidarsi di quella gente. Probabilmente con quella roba mi ha rovinato anche il motore. Gesù…” E appoggia la testa sul volante. Urla rivolto alla macchina “Perché non parti, maledizione!” E la macchina fa un rombo. BRUM! Ellapeppa! Ma allora va! Benissimo! Allora la polverina funzionava! E tutto contento Sam parte di corsa. Ma dopo 100 metri…”
“Ma dopo 100 metri…”
“Si ferma. Esce fuori dalla macchina e dice “Ma come diavolo fa a funzionare?” E allora sente ancora la campana BONG BONG BONG. E si sveglia! Era tutto un sogno!”
“Tutto un sogno del mondo della fantasia?”

“Certo. E adesso, bel bambino, dormi anche tu.”

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