IL GRAN GIORNO
"Forza,
raccontami una storia.”
“Così, a freddo?
Certo che sei un bel tipo. Dimmi almeno l’argomento.”
“Una che ti
riguarda, del tuo passato che ti viene alla memoria. Ti sarà successa una
storia nella vita no? La prima che ti viene in mente.".
"Uh... la
prima? Una della mia vita? D’accordo, se vuoi ti racconto quella più
importante, quella che riguarda il Grande Giorno del Matrimonio."
"Il tuo
matrimonio?"
"No no,
quella è un'altra storia, molto più piccola fortunatamente. Io intendo quella
del Grande Giorno in cui tutti gli dei si sono sposati."
"Ah. E cosa
c'entra con la tua vita?"
"Te lo
spiegherò. La cosa importante ora da sapere è un'altra: che un bel giorno
Giove, il capo di tutti gli dei, emanò un editto in cui c'era scritto che tutti
gli dei dovevano prendersi una compagna e sposarsi. Aveva deciso così."
"E
perché?"
"Non è bene
che un uomo stia da solo, nemmeno se è un dio. E poi c'era troppa confusione,
ed era ora che tutti crescessero, mettessero la testa a posto, si sposassero ed
avessero dei bambini, una famiglia, così il mondo poteva andare avanti."
"Mi sembra
giusto, e poi cosa successe?"
"Quello che
era inevitabile. All’inizio molti presero la cosa sottogamba, ma una volta
capito che Giove stavolta faceva sul serio tutti si cercarono la moglie
migliore, quella della bellezza, della sensualità, della fecondità, della fortuna,
della felicità... Insomma, tutti erano a caccia della moglie più adatta. Presto
si sposarono e tutti formavano famiglie con bei bambini. Però c'era un
guaio...."
"Vale a
dire?"
"C'erano
tre divinità che non riuscivano a sposarsi, perché nessuna dea li voleva, ed
erano il dio della Malattia, il dio della Tristezza e il dio della Povertà. Per
quanti sforzi facessero nessuna voleva fidanzarsi con loro. Figurarsi sposarsi
e poi avere dei bambini, uh le ragazze non ne volevano nemmeno sentir parlare. E
le capivo. Se questi tre qualche sera uscivano fuori in compagnia, loro chiudevano
le porte, abbassavano le finestre e facevano finta di non essere in casa.
"
"Allora non
si sono sposati."
"Ah no. No
no, dovevano sposarsi tutti, Giove non voleva sentire ragioni. Anzi, ti dirò un
mio sospetto…”
“Quale?”
“Secondo me una delle
ragioni per cui Giove aveva ordinato a tutti di sposarsi è perché voleva
trovare anche a quei tre una compagna per la vita. Tutti hanno diritto a un
poco di felicità, e se è facile per il dio della Forza, quello della Bellezza e
quello della Ricchezza trovare una moglie…non tutti sono fortunati. Giove in
fondo è fatto così, sembra brusco ma è un buono, in una coppa amara mette
sempre una goccia di miele.”
“Vale anche il
contrario?”
“Mi sa di sì.
Non è mai esistita una vita completamente felice, qualche guaio accade sempre.
Comunque torniamo alla nostra storia. Pensa che ti ripensa, Giove cercò tre dee
che non aveva pigliato nessuno e una sera con un grande tuono emise il secondo
decreto: il dio della Malattia avrebbe sposato la dea della Pazienza, il dio
della Povertà avrebbe sposato la dea della Creatività e quello della Tristezza...
qui la scelta si fece difficile perché ne erano rimaste pochissime, ma alla
fine Giove decise di abbinare il dio della Tristezza alla dea
dell'Intelligenza."
"Nessuno
voleva sposare l 'Intelligenza?"
"Nessuno.
Anche gli dei si spaventano se devono sposare una donna intelligente, in
compenso la dea delle Oche si era sposata subito. Misteri divini,
fortunatamente tra i mortali sembra non sia così. Comunque anche se brontolarono,
e quanto pianse la Creatività nel sapere che si univa al dio della Povertà,
Giove fece la faccia cattiva e si sposarono tutte e tre le coppie insieme, una
bellissima cerimonia di nozze bisogna riconoscerlo."
"Sì?"
"Me la
ricordo bene, tutti che gettavano fiori e coriandoli alle coppie e sorridevano.
Fu proprio un Grande Giorno, tra parentesi cade nello stesso giorno in cui son
nato io. La dea della Pazienza era visibilmente felice di aver sposato il dio
della Malattia, si vedeva che alla fine si erano innamorati. Una bella coppia. Le
altre due coppie un po’ meno felici ma mostrarono in ogni caso buon viso a
cattivo gioco. Del resto la cerimonia fu solenne e commovente.”
“Ah, allora
anche tra gli dei ci sono i matrimoni combinati.”
“Sicuro. Ma che
io sappia è l'ultimo dei grandi matrimoni che sono avvenuti in cielo. Per
festeggiare Giove mandò sul mondo un clima da favola, la terra per qualche
tempo diventò un posto meraviglioso."
"Bello
ma... ma tu, tu che cosa c'entri?"
"C'entro,
c'entro. Dato che non sapeva dove mandarli ad abitare, Giove spedì tutte e tre
le coppie a casa mia. A casa mia ti rendi conto? Mi ha fregato quello lì. Mi
aveva detto che era solo per pochi mesi ma intanto io è anni che convivo con
Malattia, Tristezza e Povertà. Deficienti, quante me ne han fatte passare. E
meno male che si son portati dietro le compagne, altrimenti sai che
casino!"
Chi mi conosce sa che è una vita che convivo con
problemi di salute, più o meno seri. Adesso non vi ammorbo con il mio
bollettino medico, vi basta sapere che quando in passato riuscivo a tacitarne
una zac! me ne veniva fuori un’altra se possibile ancora più grave.
Maledizione. Comunque sono sopravvissuto, sono arrivato alla mia età e –anche
se giro con la stampella- ancora cerco di fare del mio peggio. Molti elogiano
la mia forza d’animo ma in un certo senso sono obbligato a fare così, se mi
lascio andare è finita. Fortunatamente ho scoperto poi di avere anche delle
qualità belle, che vanno aldilà dei malanni e mi rendono una persona diciamo
così migliore. Le ho coltivate per quanto possibile queste qualità e un giorno
ho volute metterle tutte insieme, belle e brutte. Così è nata l’idea per questo
raccontino.
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