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venerdì 15 maggio 2015

IL GRAN GIORNO

"Forza, raccontami una storia.”
“Così, a freddo? Certo che sei un bel tipo. Dimmi almeno l’argomento.”
“Una che ti riguarda, del tuo passato che ti viene alla memoria. Ti sarà successa una storia nella vita no? La prima che ti viene in mente.".
"Uh... la prima? Una della mia vita? D’accordo, se vuoi ti racconto quella più importante, quella che riguarda il Grande Giorno del Matrimonio."
"Il tuo matrimonio?"
"No no, quella è un'altra storia, molto più piccola fortunatamente. Io intendo quella del Grande Giorno in cui tutti gli dei si sono sposati."
"Ah. E cosa c'entra con la tua vita?"
"Te lo spiegherò. La cosa importante ora da sapere è un'altra: che un bel giorno Giove, il capo di tutti gli dei, emanò un editto in cui c'era scritto che tutti gli dei dovevano prendersi una compagna e sposarsi. Aveva deciso così."
"E perché?"
"Non è bene che un uomo stia da solo, nemmeno se è un dio. E poi c'era troppa confusione, ed era ora che tutti crescessero, mettessero la testa a posto, si sposassero ed avessero dei bambini, una famiglia, così il mondo poteva andare avanti."
"Mi sembra giusto, e poi cosa successe?"
"Quello che era inevitabile. All’inizio molti presero la cosa sottogamba, ma una volta capito che Giove stavolta faceva sul serio tutti si cercarono la moglie migliore, quella della bellezza, della sensualità, della fecondità, della fortuna, della felicità... Insomma, tutti erano a caccia della moglie più adatta. Presto si sposarono e tutti formavano famiglie con bei bambini. Però c'era un guaio...."
"Vale a dire?"
"C'erano tre divinità che non riuscivano a sposarsi, perché nessuna dea li voleva, ed erano il dio della Malattia, il dio della Tristezza e il dio della Povertà. Per quanti sforzi facessero nessuna voleva fidanzarsi con loro. Figurarsi sposarsi e poi avere dei bambini, uh le ragazze non ne volevano nemmeno sentir parlare. E le capivo. Se questi tre qualche sera uscivano fuori in compagnia, loro chiudevano le porte, abbassavano le finestre e facevano finta di non essere in casa. "
"Allora non si sono sposati."
"Ah no. No no, dovevano sposarsi tutti, Giove non voleva sentire ragioni. Anzi, ti dirò un mio sospetto…”
“Quale?”
“Secondo me una delle ragioni per cui Giove aveva ordinato a tutti di sposarsi è perché voleva trovare anche a quei tre una compagna per la vita. Tutti hanno diritto a un poco di felicità, e se è facile per il dio della Forza, quello della Bellezza e quello della Ricchezza trovare una moglie…non tutti sono fortunati. Giove in fondo è fatto così, sembra brusco ma è un buono, in una coppa amara mette sempre una goccia di miele.”
“Vale anche il contrario?”
“Mi sa di sì. Non è mai esistita una vita completamente felice, qualche guaio accade sempre. Comunque torniamo alla nostra storia. Pensa che ti ripensa, Giove cercò tre dee che non aveva pigliato nessuno e una sera con un grande tuono emise il secondo decreto: il dio della Malattia avrebbe sposato la dea della Pazienza, il dio della Povertà avrebbe sposato la dea della Creatività e quello della Tristezza... qui la scelta si fece difficile perché ne erano rimaste pochissime, ma alla fine Giove decise di abbinare il dio della Tristezza alla dea dell'Intelligenza."
"Nessuno voleva sposare l 'Intelligenza?"
"Nessuno. Anche gli dei si spaventano se devono sposare una donna intelligente, in compenso la dea delle Oche si era sposata subito. Misteri divini, fortunatamente tra i mortali sembra non sia così. Comunque anche se brontolarono, e quanto pianse la Creatività nel sapere che si univa al dio della Povertà, Giove fece la faccia cattiva e si sposarono tutte e tre le coppie insieme, una bellissima cerimonia di nozze bisogna riconoscerlo."
"Sì?"
"Me la ricordo bene, tutti che gettavano fiori e coriandoli alle coppie e sorridevano. Fu proprio un Grande Giorno, tra parentesi cade nello stesso giorno in cui son nato io. La dea della Pazienza era visibilmente felice di aver sposato il dio della Malattia, si vedeva che alla fine si erano innamorati. Una bella coppia. Le altre due coppie un po’ meno felici ma mostrarono in ogni caso buon viso a cattivo gioco. Del resto la cerimonia fu solenne e commovente.”
“Ah, allora anche tra gli dei ci sono i matrimoni combinati.”
“Sicuro. Ma che io sappia è l'ultimo dei grandi matrimoni che sono avvenuti in cielo. Per festeggiare Giove mandò sul mondo un clima da favola, la terra per qualche tempo diventò un posto meraviglioso."
"Bello ma... ma tu, tu che cosa c'entri?"
"C'entro, c'entro. Dato che non sapeva dove mandarli ad abitare, Giove spedì tutte e tre le coppie a casa mia. A casa mia ti rendi conto? Mi ha fregato quello lì. Mi aveva detto che era solo per pochi mesi ma intanto io è anni che convivo con Malattia, Tristezza e Povertà. Deficienti, quante me ne han fatte passare. E meno male che si son portati dietro le compagne, altrimenti sai che casino!"

Chi mi conosce sa che è una vita che convivo con problemi di salute, più o meno seri. Adesso non vi ammorbo con il mio bollettino medico, vi basta sapere che quando in passato riuscivo a tacitarne una zac! me ne veniva fuori un’altra se possibile ancora più grave. Maledizione. Comunque sono sopravvissuto, sono arrivato alla mia età e –anche se giro con la stampella- ancora cerco di fare del mio peggio. Molti elogiano la mia forza d’animo ma in un certo senso sono obbligato a fare così, se mi lascio andare è finita. Fortunatamente ho scoperto poi di avere anche delle qualità belle, che vanno aldilà dei malanni e mi rendono una persona diciamo così migliore. Le ho coltivate per quanto possibile queste qualità e un giorno ho volute metterle tutte insieme, belle e brutte. Così è nata l’idea per questo raccontino.



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