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sabato 3 febbraio 2024

QUALCOSA CHE SEMBRA FACILE MA E' DIFFICILISSIMO 

Quando ero ragazzo e studiavo pianoforte, tra i miei miti c'era ovviamente Frederick Chopin, il compositore polacco virtuoso del pianoforte romantico che imparai ad amare, anzi adorare. Lo sto ancora ascoltando in questo momento con lo stesso piacere che provavo 40 anni fa. Ah, i suoi rubato …

(l'unica foto conosciuta di Chopin, poco prima della sua prematura morte)

In Polonia Chopin è un eroe nazionale, l'aeroporto di Varsavia è dedicato a lui. Se volete far colpo su una ragazza polacca lasciate cadere nel discorso "…e amo Chopin" e vedrete che lei si sdilinque.

Volendo io zòvane pianista suonare qualcosa di suo che non fossero i soliti Preludio 4 in mi minore o il Valzer 19 in la minore, mi ingegnai a cercare qualcosa di più impegnativo

https://www.youtube.com/shorts/_wS_hrORMUA

Cerca che ti ricerca alla fine lo trovai il pezzone, lo Studio n° 2, che era una sequenza di scale e controscale. Un paio di minuti difficili ma a parere mio affrontabili. Che ci vuole? Basta impegnarsi, ogni montagna vista solo dal basso sembra insuperabile. Mi comprai così lo spartito ma sbiancai quando lo vidi.

https://www.youtube.com/watch?v=V_49Bp8Xr64

Quelle che a me sembravano semplici scale erano suonate SOLO usando il mignolo e l'anulare della mano destra, solo con quelle due dita. Una difficoltà mostruosa e per evitare che qualcuno facesse il furbetto, Chopin teneva sempre occupate le altre dita con gli accordi.

Insomma, malgrado la sua apparente semplicità solo i bravissimi riescono a suonare questo brano. Una lezione di umiltà: quando ti dicono che qualcosa è difficile, credici e non essere arrogante. La cosa più difficile sarà poi quella di far sembrare semplice qualcosa che non lo è affatto, e in questo devo ammettere che Chopin era maestro.

Nella vita spesso si invidia chi riesce con apparente facilità a dirigere un gruppo di persone, a far funzionare qualcosa di complicato, un matrimonio con figli, un'opera d'arte fruibile… "che ci vuole?". Poi accadono tanti fallimenti. Uno non si rende conto (se non durante) del grande lavoro che ci sta dietro e i professionisti esistono. Bisogna impegnarsi veramente, lo farò?

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