Vi racconto un lato di me di cui solitamente non parlo molto, per il timore di non essere capito.
Sin da quando ero un topino da biblioteca amavo i fumetti e li divoravo: Topolino, Snoopy, Alan Ford, Tex, Geppo, l'Uomo Ragno, Silver Surfer, Sturmtruppen, Lupo Alberto etc tutti li leggevo. Avevo la testa persa nella carta. A volte me la mangiavo (non sto scherzando). La mia idea di felicità da piccino era avere una pila di fumetti di qua e un cartoccio di caramelle di là.
Quando passavo per l'edicola mi mettevo in silenzio a sfogliare e curiosare tra i vari albi, a volte per minuti. L'edicolante mi lasciava fare perché tanto poi sapeva che alla fine acquistavo sempre qualcosa. La passione mi è rimasta anche quando son diventato adulto: Pazienza, Milo Manara, Corto Maltese, Doneesbury, Torpedo, Bobo, Mort Cinder, Sandman e tanti altri. In un nuovo quartiere il primo che mi conosce è l'edicolante.
Un giorno in edicola adocchiai un fumetto di Martin Mystere, italianissimo nonostante il nome, era infatti ideato a Milano, intitolato La Piramide Nera.
Intrighi, misteri, soprannaturale, scienza… Era bellissimo, un fumetto per adulti senza volgarità ma pieno di cultura, mai banale, fantasia come piaceva a me. Diventai immediatamente un fan, collezionando tutto il possibile su di lui. Sapere che il suo ideatore, Alfredo Castelli, aveva ideato e disegnato lui stesso la striscia cult dell'Omino Bufo fu la goccia di miele che confermò la mia venerazione.
Essendo stimato professionista e padre di famiglia evitavo di rimarcare questa infantile passione ma tanto ve ne accorgete subito entrando in casa mia. "Quanti fumetti che hai" è frase di cui ho perso il conto.
Orbene, una sera dello scorso millennio venni a sapere che in un ristorante ci sarebbe stato pure egli lui, Alfredo Castelli in persona. Mi iscrissi e aspettai il momento propizio. Quando arrivò mi avvicinai timidamente con la mia copia di Piramide Nera in mano e gli chiesi un autografo, avevo 11… anzi no correggo 41 anni.
Lui sorrise e in prima pagina oltre alla firma scrisse "Così cominciano le più grandi disgrazie". Ce l'ho! E' mia! Ho una copia firmata! Unica e preziosissima! Sì sì sìììììì!!
(nella foto scattata al ristorante, il momento in cui un emozionato Luca Tartaro, accanto al maestro bonario e sorridente, mostra orgoglioso il poster dell'esclusivo Fan Club. Invidia, crepa!)
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