Visualizzazioni totali

lunedì 11 luglio 2022

IL TERRORISTA UNABOMBER AVEVA UNA INTELLIGENZA SUPERIORE?

Avevo già sentito che Unabomber aveva un QI da genio, superiore a 170. Eppure viveva come un eremita sulle montagne, assemblava bombe fatte in casa per i suoi piani e purtroppo innocenti ci hanno rimesso la pelle.

E' la conferma per me di un vecchio adagio che si dovrebbe imparare bene: quoziente intellettivo e malattia mentale sono due entità diverse, non sovrapponibili (non lo dico io ma D. Winnicott, grande grande psicoanalista inglese) e solo raramente si incontrano. Per fortuna. Succede molto raramente ma succede, come nel caso di Unabomber: una notevole intelligenza dà una mano alla malattia mentale o addirittura criminale e la rende sfuggente e imprendibile.

E allora son dolori: può magari essere affascinante se vista al cinema (pensiamo ad Hannibal Lecter), ma queste persone intelligenti e pazze sono anche abilissime, "truffatori" capaci di tutto.

Attenzione a non cadere nell'errore: considerare  tutti gli intelligentoni dei mezzi matti, alla Bobby Fisher o Salvador Dalì. "Genio e sregolatezza", ne parlai anche altrove, è una falsità. La stragrande maggioranza delle persone molto intelligenti che ho conosciuto associavano ad un alto QI una mente equilibrata e "normale" nel senso più ampio. Pensate alla gente che avete incontrato.

Ogni tanto però qualcosa si scombina e sono cavoli, pazzia e intelligenza si fondono. Siamo esseri umani, l'eccezione capita sempre.



Nessun commento:

Posta un commento