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martedì 2 giugno 2020

Mio padre è vecchio e rinc, si muove solo a passettini e sospetto che non ne avrà per molto. Vado a trovarlo regolarmente, mi faccio fotografare insieme a lui, lo abbraccio e ogni volta mi informo come sta.
In passato però me ne ha fatte di ogni. Essendo figlio di un militare, che di norma non sono molto teneri con i figli, usava le mani molto spesso quando ero bambino. Molto spesso. E se protestavo raddoppiava la dose con la tipica frase "lo faccio per il tuo bene". (frase che oggi mi fa venire l'orticaria). Il suo disprezzo nei miei confronti era evidentissimo. Forse pensava di temprarmi, in realtà da bambino ero timoroso di tutto.
L'ho odiato e appena possibile sono scappato di casa. Per molto tempo non abbiamo avuto grandi rapporti. Ero il figlio tormentato di un uomo rabbioso.
Ultimamente mi sono riavvicinato a lui. E' invecchiato moltissimo e secondo me manco si ricorda più quello che ha fatto. Però ho deciso di perdonarlo, di fare pace con lui nonostante le sue mancanze. Non potevo continuare a vivere nel rancore, mi toglieva serenità.
Per cui se mi guardo dentro devo ammettere che l'ho fatto più per me che per lui. Ovviamente ho perdonato ma non ho dimenticato.
"Io non sarò mai come te" mi dicevo da piccolo. Spero di averlo dimostrato anche adesso. Come è difficile parlare dei propri genitori.


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