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martedì 9 giugno 2020

BRUCIARE I PECCATI
Ne ho un ricordo vaghissimo ma resistente. Però chiedo a qualcuno/a di voi se lo conferma, magari mi sono inventato tutto, ero assai piccino.
Quando frequentavo la scuola elementare tra gli anni '60 e '70, nel mese di maggio si attuava uno strano (a vederlo adesso) rituale. Essendo mese dedicato alla Madonna, la meridionalissima e cattolicissima maestra elementare ci faceva scrivere i nostri peccati su delle striscioline di carta. Poi con una cerimonia solenne si portava il cesto in giardino e si dava fuoco alla carta.
I bigliettini che non bruciavano era perché contenevano innominabili peccati che non erano stati perdonati dalla Santa Vergine. Guardavamo il falò tutti terrorizzati che il nostro bigliettino non bruciasse. Le fiamme dell’inferno ci aspettavano.
Oggi i liberi e tolleranti pensatori sarebbero scandalizzati da questa sorta di mini lavaggio del cervello. Si incuneava a fondo nelle giovani menti la paura e il senso di colpa, fondamentali colonne di ogni educazione cattolica che si rispetti, ma allora era la norma.
Come sono cambiati i tempi!


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