JUMBO
“Quando ero
ragazzino e salii in piazza Ovidio sul mio primo Jumbo-tram ebbi una
impressione fortissima. Mi sembrava enorme e vuoto. Era come di
essere entrato nella pancia di una balena!”
“Come nella
Bibbia, eri un piccolo Pinocchio, dentro la pancia del grande
animale.”
“Eh sapevo bene
che era un tram, chissà però come si faceva a guidare quel
mastodonte. Oggi il jumbo si chiama 27, prima ancora 24 e prima
ancora...12... è possibile? Ricordo che partiva da una piazzetta di
viale Ungheria, dove c’era il deposito diurno di questi giganteschi
tram.”
“Ma perché erano
così grossi?”
“Dovevano prendere
tutta la gente del quartiere e portarla al lavoro in centro a Milano.
Il suo percorso era diritto: dopo la curva di viale Ungheria, lì
dove c’è l’Anagrafe, si faceva tutta via Mecenate. Passava sotto
i Tre Ponti, passava per 5 Giornate e davanti al Palazzo di Giustizia
e poi diritta sino in piazza Fontana, dove si fermava 10 minuti a
riposare.”
“Io ricordo che
non l’ho mai aspettata tanto la 24, devo ammettere. Dopo la Tuella
è il mezzo che forse ho preso di più. Qualche volta l’ho presa da
un capolinea all’altro, una esperienza. Prima di essere gialla era
arancione. Si infilava come una freccia dentro la città.“
“Ma è sempre
stato un jumbo?”
“Ma no,
prima...cosa c’era prima?”
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