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sabato 22 luglio 2017

ARMANDO 

"Prima di finire come lui mi ammazzo". Lo so, è brutto ma confesso questo pensiero lampo quando in reparto ho intravisto Armando. 

La sclerosi multipla è stata cattiva con lui: diagnosticato a 8 anni, a 14 in carrozzina, oggi a 33 è completamente paralizzato, ingrassato e calvo. Gli rimangono malconce da usare due dita della mano destra, la lingua, lo sguardo. Cosa deve aver passato lo sa solo lui. 

La carrozzina elettrica è stata la sua salvezza e gli ha dato quella autonomia che non ha mai avuto. La mattina gli infermieri lo mettono lì sopra e lui gira per tutto l'ospedale dove passa a salutare tutti. 
Perché la cosa commovente è che Armando non è cattivo. È sorridente ed è sempre piacevole incontrarlo e fermarsi per due chiacchiere. È pur sempre un giovane di 33 anni. 

"Ciao Armando, come va?"
"Poso offrirti un afè?"
"Certo. Alle macchinette o al bar interno?"
"Al bar. È piú uono."
"Andiamo dai."
E al bar mi ha raccontato la sua vita e soprattutto una sua insospettabile passione, la poesia.
"Mi iace scrivere oesie."
"Di che tipo?"
"Oesie di amore. A me iace amore."
"Fammene sentire una."
"Veamente? Io ensavo di diventare famoso dopo morto, così sci ricorderanno di me."
"Non farmi aspettare così tanto. Dai."
"Questa è l'ultima che ho scritto. 
LA NATURA PARLA DI TE
Un uccellino si è posato sulla mia spalla
E pianino pianino cinguetta il tuo nome
Persino il vento soffia il tuo nome
E tutto questo accade mentre 
ripenso ai bei momenti passati insieme..."
"Bella, molto delicata. Ma allora c'è qualcuna nella tua vita!"
"No no ma io sono innamoato dell'amore. L'amore è una cosa stupenda." 

Questo mio corpo, crocefisso e dolorante, che disprezzo tanto ma che quando amo diventa così importante. Ogni ruga, ogni muscolo, ogni suo centimetro di pelle ha un valore grande. Adesso me ne rendo conto, voglio amarmi. 
Auguri Armando, grazie che me l'hai ricordato. Ti meriti la felicità, come vorrei darti un po' di felicità. Non so che dire davanti a te.

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