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domenica 30 luglio 2017

SEI MALATO E ADESSO? 

“Ok, ricapitoliamo. Nel 1997 ti diagnosticano la sclerosi multipla e poi?”
“E poi ho cercato su internet tutto quello che potevo su una malattia che faceva paura. Ero solo, pieno di dubbi e angosce ma lì mi si è aperto un mondo nuovo, che mai mi sarei aspettato. E’ stata una svolta. Nella sfiga sono stato fortunato.”
“In che senso?”
“C’era internet, all’epoca agli albori ma già si capiva che sarebbe diventato importante. C’erano altri malati come me e ti assicuro che in quei momenti è basilare per non sentirsi solo. Ho trovato presto un forum americano di malati che ho frequentato intensamente per qualche tempo. Ho imparato più da loro in tre mesi che dai neurologi italiani.…”
“Eh, gli americani sono sempre avanti…”
“C’era pure un italiano che mi informò che in Italia era appena nata una mailing list di malati di sclerosi.”
“Una mailing cosa?”
“Una mailing list, si chiamava Smailit.”
“Mai sentita.”
“E’ una paleo-lista di mail che esiste ancora, ogni tanto ci troviamo ancora, le cose buone non muoiono. Ma ben presto verso l’anno 2000 fiorirono sul web i vari Forum non ufficiali dedicati alla sclerosi multipla: Entrisolosesorridi, Ideamultipla, Sclerosi.org. Nomi che a te diranno ben poco ma che per noi malati italiani di sclerosi multipla hanno fatto la storia.”
“Perché non ufficiali?”
“A guardarlo adesso sembra evidente ma le varie istituzioni ufficiali rimasero al palo, tardarono ad accorgersi di un fatto mai avvenuto prima. La medicina col web era diventata democratica.”
“Cosa vuol dire democratica? Ha perso la sua aureola di intoccabilità e superiorità?”
“Oh yes. Adesso i malati si scambiano pareri, informazioni, consigli, addirittura opinioni sui vari neurologi e baroni, non è più come prima. In qualche caso si è esagerato e sono state diffuse delle vere puttanate ma nessuno vorrebbe tornare indietro.”
“La scienza va avanti, bisogna adeguarsi.”
“Oh non solo la scienza. Tu non hai idea degli amori e delle amicizie che sono nate sui vari forum. Si potrebbero scrivere dei libri. Anzi prima o poi lo faremo.”
“Questi Forum esistono ancora?”
“Sì ma oggi sono praticamente svuotati. Perché verso la fine del 2008 arrivò Facebook e presto tutti emigrarono qui. Ma proprio tutti. E c’è stata letteralmente una esplosione di siti basati sulla Sclerosi Multipla, se ne contano a decine.”
“Perché?”
“Penso innanzitutto per la sua semplicità e gratuità, fondare una Mailing List o un Forum è complesso e a volte costoso. Ma se mi stai leggendo qui avrai sicuramente le tue idee sul fenomeno del perché sono tutti su Facebook, soprattutto i giovani. Tu che ne pensi?”
“Dopo te lo dico. Tu cosa pensi che succederà?”
“Non lo so, per qualche anno andrà ancora così ma dopo…boh. Però posso dirti questo: Facebook oggi 2017 è in una evidente situazione di monopolio e la storia insegna che i monopoli prima o poi fanno una brutta fine. Ma cosa accadrà tra dieci anni non riesco proprio a immaginarlo. E’ tutto troppo accelerato.”
”Forse arriveranno i cinesi!”

venerdì 28 luglio 2017

DA QUESTO PUNTO E’ INIZIATA LA MIA SCLEROSI

Il ginocchio destro. Avevo 33-34 anni e quando camminavo il ginocchio destro mi faceva sempre più male. Il dolorino subdolo passava ma dopo inesorabile riprendeva e a volte c’erano giorni che quasi zoppicavo. Maledizione. All’epoca davo la colpa alla poca ginnastica, alla vita sedentaria, ad una storta presa anni prima etc. Mah.

Il top lo raggiunsi una domenica pomeriggio che con alcuni amici decidemmo per una passeggiata in montagna. Il dolore arrivò presto e la fatica aumentava sempre più. Quel lungo sentiero tra i pini non lo scorderò mai, sembrava infinito. Era come essere uno di quei carcerati con la palla al piede e la sentivo ingrandirsi passo dopo passo. Arrivai stremato al baretto e nel ritorno, somma vergogna, presi un lungo ramo che usai come bastone tipo Mosè. Arrancavo, ero sudatissimo. Che stava succedendo al mio corpo?

Mi recai dalla dottoressa di base che dopo una rapida visita al ginocchio sentenziò: “ti consiglio una visita dal neurologo”. Il neurologo?? Io pensavo di andare dall’ortopedico… Comunque andai dal neurologo che con il martelletto mi diede parecchi colpetti alla gamba per poi dichiarare: “le consiglio un ricovero in Neurologia”. Eh? Ma a me fa solo male la gamba… Quei medici avevano già capito tutto, ora me ne rendo conto, ma lasciarono agli altri il piacere della bella notizia.

Nella estate del 1997 mi ricoverai nel reparto di Neurologia a Milano. Avevo mille pensieri, cercavo di rimanere calmo. Seguirono settimane di passione, mi infilarono sondini da tutte le parti e mi sottoposero ad esami sconosciuti. Mi infilarono in un tubone rumorosissimo ed un giorno un medico estrasse con un ago dalla mia colonna spinale un liquido trasparente. “E’ tipico”, mormorò poi esaminando i risultati. Tipico di cosa?

C’era qualcosa che non andava, il ricovero durava troppo (fui comunque fortunato, ho saputo di gente che ci ha messo anni prima di avere la diagnosi di Sclerosi Multipla). Quando passavo io i medici abbassavano la voce. Brutto segno. Poi una mattina il Primario mi chiamò nel suo studio e mi spiegò come stavano le cose.

Sono passati 20 anni. Guardo il mio ginocchio destro, è partito tutto da lì. Lo accarezzo, fai parte di me, per primo ti sei accorto della faccenda e mi mandavi dei messaggi. Ormai è fatta, andremo insieme sino alla fine.

UN ESCHIMESE IN ESTATE

È una sensazione orribile. Mi capiterà una volta al mese ma fa paura.

A notte fonda mi sveglio di botto con i brividi, mi sembra di essere stato immerso nel ghiaccio. Per la sensazione di freddo intenso mi raggomitolo e batto i denti senza riuscire a fermarmi. Capita sia d'inverno che d'estate, anche in queste afose notti di luglio. È orribile.

È inutile che mi copra di lenzuola e coperte, è un gelo che nasce da dentro. Fortunatamente dopo dieci minuti che batto i denti ho imparato che passa, ritorno alla temperatura normale e posso rimettermi a dormire, altrimenti non so che farei.

Stanotte è stato fortissimo. Ne avevo parlato anche in passato di questo problema, ma non ho risolto nulla e magari nel frattempo è stato scoperto qualcosa. Ditemi.

Sento spesso parlare tra i miei compagni di sventura di sensazioni "ustorie" come se la pelle bruciasse. Mai del contrario, mi pare però evidente come questa "sensazione anomala" sia un sintomo legato alla sclerosi.

Insomma, voi cosa fate o fareste in questi casi? Suggerimenti? Scaldate l'eschimese!
PRANZO DI LAUREA

Tua mamma oggi era tanto orgogliosa di te, Matteo. E quando il magnifico Rettore dell'università di Siena ti ha proclamato dottore in medicina si è messa a piangere.
Grazie per averle donato questa emozione.

E poi, come nella migliore tradizione italiana, tutti a tavola!

Brindisi con prosecco e confetti rossi
Salmone al pepe rosa
Carpaccio di tonno
Cocktail di gamberetti etc etc.... 


Auguri, dottore!

martedì 25 luglio 2017

PEPPA PIG

Oggi è arrivato a casa nostra Samuel, un bambino albanese di 5 anni. La sua grande passione sono i cartoni animati di Peppa Pig.
Mi sono improvvisato babysitter, ho cercato su Youtube, li ho trovati ed è un'ora che stiamo guardando una compilation di episodi insieme commentandoli.
Interessanti questi cartoni britannici. Si tratta in pratica delle avventure di una famiglia di maiali (!!!), protagonista assoluti sono la piccola Peppa Pig (tradurlo in Giuseppa la Maiala pareva brutto) e suo fratellino George, un maialino con la passione dei dinosauri.
A loro modo questi brevi cartoni non sono solo piacevoli ma sono anche educativi: vengono affrontati in maniera leggera vari temi, l'amicizia, il riciclaggio dei rifiuti, il primo giorno di asilo, l'avvicendarsi delle stagioni, lavarsi i denti prima di andare a dormire etc.
La vita è un piacevole gioco e il mondo è un posto colorato. Diavoli di inglesi!
La parola alla Scienza

lunedì 24 luglio 2017



GUADAGNARSI IL PARADISO



“Buongiorno, signor Luca. Dov’è mio figlio Giuseppe?”

“Buongiorno signora Teresa, se cerca il mio compagno di stanza è andato a prendere un caffè alle macchinette. Lo trova nei sotterranei dell’ospedale.”

“Uh, sempre in giro quello. Lo aspetto qui, a 87 anni non posso mica tanto muovermi. Ringraziando la Madonna sono ancora in piedi ma non devo esagerare.”

“Fa bene signora, qui c’è l’aria condizionata ed è bello fresco. Prenda pure quella sedia e mi faccia gli auguri, che domani esco dall’ospedale!”

“Gesù santissimo, tanti auguri Luca! Che il Signore ti doni tante cose belle.”

“Grazie signora, grazie, ne ho proprio bisogno con la mia malattia. Essere malati di sclerosi multipla non è tanto bello.”

“Non preoccuparti e non ci pensare, la Madonna ti protegge. Lei mi ha salvato quando ho provato il dolore più grande che una mamma può provare, due figli mi sono morti, uno a 28 anni l’altro a 52. Scusa….scusa se piango…”

“Mi dispiace signora. Io solo una cosa chiedo a Dio, di morire prima di mio figlio. E spero che lei abbia altri figli.”

“Io ho fatto dieci figli!”

“Dieci?”

“Dieci, e due sono morti. E sai cosa è successo? Che dopo mio marito è scappato con un’altra donna e mi ha lasciato sola!”

“Eh purtroppo ci sono uomini disgraziati così. E lei come ha fatto?”

“Per fortuna il figlio più grande già lavorava come carrozziere, ha iniziato un altro come muratore e ci siamo arrangiati. E io ho fatto cento cose.”

“Lei ha avuto una vita difficile, signora.”

“Sì, ma con l’aiuto della Madonna si è sistemato presto tutto, ai miei figli non ho mai fatto mancare niente, niente!”

“Lei si è guadagnata il Paradiso, signora.”

“Anche per te Luca, anche per te. Stringimi la mano, vedrai che con l’aiuto di Dio tutta questa sofferenza servirà a qualcosa.”

“Speriamo, signora, speriamo.”

“Torna bene a casa, ti auguro tante belle cose.”

domenica 23 luglio 2017

IL MATRIMONIO DI VENERE

“Uffa, mi annoio. Dai, raccontami una delle tue storie.”
“Pigliamone una dai miti greci che lì dove si pesca si pesca sempre bene. Ti va di sentire la storia di Afrodite ed Efesto?”
“Afrodite la donna più bella di tutte, la dea dell’amore sensuale?”
“Certo, già da bambina si intuiva che sarebbe diventata bellissima da grande. E quando compì 12 anni (a quei tempi quando scattava l’età giusta), Zeus, capo di tutti gli dei, la destinò come sposa ad Efesto, il dio fabbro dei vulcani che lavorava i metalli, bruttino ma bravo guaglione e lavoratore. Lavorava anche di notte, hai mai visto un vulcano che erutta lava di notte?”
“Come lo Stromboli nelle isole Eolie! Spettacolare.”
“E’ lui che ci sta dando dentro. Magari l’hai anche visto Efesto, era quello raffigurato nelle vecchie monete da 50 lire. Si meritava proprio una bella moglie, però teneva un difetto…”
“Sarebbe?”
“Gli antichi avevano notato che chi lavorava nelle miniere presto diventava sciancato, probabilmente per l’intossicazione da piombo. Il dio dei fabbri e dei minatori non poteva che essere come loro, zoppo e nu’ poco stortarello.”
“Efesto era dunque un dio handicappato?”
“Tutti hanno bisogno di protezione. E Afrodite ed Efesto secondo il volere di Zeus si sposarono ma presto ahimè accadde quello che spesso succede in questi casi.”
“Non mi dire che…”
“Proprio così. Gli dei greci sono come gli esseri umani, hanno tutti i loro pregi e difetti. La sposina Afrodite, frizzante e giovane, si annoiava in questo matrimonio combinato e presto iniziò a guardarsi in giro.”
“Ahia.”
“Presto Afrodite iniziò una tresca con il baldanzoso Ares, il dio della guerra bello muscoloso, altro che Efesto. I due amanti si incontravano a casa di lei nelle notti in cui Efesto lavorava…”
“Un classico.”
“I due avevano dato incarico ad un servo di svegliarli appena nasceva il sole, solo che una notte il servo si addormentò, il Sole sorse e appena vide i due amanti subito andò ad avvisare il povero Efesto, che scoprendosi cornuto diventò una furia e iniziò a pensare come vendicarsi.”
“Vendetta tremenda vendetta…”
“Essendo un fabbro abilissimo, Efesto costruì una rete metallica resistente ma così sottile da essere quasi invisibile, poi la mise sotto il letto. Dopodiche disse ad Afrodite che per qualche giorno doveva assentarsi per andare in un vulcano lontano. Afrodite cascò nella trappola, salutò il maritino…”
“Vai caro vai…”
“E appena Efesto partì, lei chiamò subito Ares per un incontro di fuoco. Solo che appena i due amanti balzarono sul letto la trappola scattò e i due vennero imprigionati dalla rete in una morsa indistruttibile. In quel momento si spalancò la porta e comparve un incazzatissimo Efesto con tutti gli dei, che videro i due amanti nudi e abbracciati. Una foto inequivocabile.”
“Che sputtanamento! E poi?”
“Zeus scacciò Afrodite su una isoletta lontana, dove comunque mise ancora in atto le sue tresche. Efesto, stanco di tutto questo, lasciò l’Olimpo e tornò per sempre sulla terra per insegnare agli uomini l’arte del metallo e delle costruzioni. Si dice che adesso abiti sotto l’Etna, dove si sente ancora lavorare mentre riflette sulla morale di questa storia.”
“Quale morale?”
“Ce ne sono almeno due. La prima è evidente: occhio ai matrimoni combinati, se superficiali rischiano di generare solo tanta infelicità. E poi la seconda, che è valida ancora oggi, che di matrimoni “combinati” ce ne sono sempre meno.”
“E meno male.”

“Il mito lancia un messaggio chiaro a quelli onesti ma non tanto belli come lui: lasciate perdere le varie Veneri, prima o poi vi tradiranno. Prendetevi una donna normale se volete essere felici. Efesto, pensaci mentre lavori!”

sabato 22 luglio 2017


Again!

OGGI ESCO DALL'OSPEDALE!

Io oggi esco dall'ospedale! 
Oggi riprendo la vita normale
Forza dottore si sbrighi, c'è tutto un mondo che aspetta
Che aspetta fuori dall'ospedale

I miei compagni di stanza li ho salutati tutti 
Insieme abbiamo passato momenti belli e brutti
È tempo di ringraziare Infermieri e dottori 
Mentre raccolgo il mio zaino
Prima di andarmene fuori
Voglio tornare nel mondo e rivedere la luce
La luce fuori dall'ospedale

Oggi riparto!
SMOKE ON THE WATER
Un giorno chiesero a Jon Lord, indimenticato tastierista dei Deep Purple, cosa ne pensasse di Smoke on the Water, il loro brano più famoso.
Jon sinceramente rispose che per lui era un mistero, il suo successo non se lo spiegava.
Era una buona canzone, certo, ma a suo parere i Deep Purple ne avevano scritte di migliori. I fan però, per qualche strana alchimia, avevano scelto quella e ogni sera era la preferita dal pubblico. Vai a capí.
Ecco, una sensazione simile l'ho provata davanti al mio post La Guerra Invisibile, quello che parlava della fatica nella sm, con il cellulare al 2% che non si ricaricava.
Nei giorni seguenti ha spopolato. I riscontri sono stati incredibili, ci sono state più di 4000 condivisioni (!!!!). Bang! 4000…Mai successo, non ci sono abituato.
Perché? Boh. Mi fa piacere ma sono inquieto dentro. E adesso? Se ve ne parlo è perché vorrei sinceramente capire cosa è accaduto. Chi vuole mi dica il suo parere, ve lo chiedo come favore personale.
Come invidio le persone che sanno subito a colpo sicuro cosa venderà e cosa no, vorrei averla io quella dote. Per avere successo nella vita è indispensabile.
È solo fortuna? Io se ci riesco si è capito che sinora è stato per caso. Qualcuno conosce il segreto? Mi sa che se lo tengono stretto, bastardi.
Vabbè ho capito. chi se ne frega, godiamoci l'attimo.
.
"Fuuumo sull'acqua e fuoco nel cielo!"
ARMANDO 

"Prima di finire come lui mi ammazzo". Lo so, è brutto ma confesso questo pensiero lampo quando in reparto ho intravisto Armando. 

La sclerosi multipla è stata cattiva con lui: diagnosticato a 8 anni, a 14 in carrozzina, oggi a 33 è completamente paralizzato, ingrassato e calvo. Gli rimangono malconce da usare due dita della mano destra, la lingua, lo sguardo. Cosa deve aver passato lo sa solo lui. 

La carrozzina elettrica è stata la sua salvezza e gli ha dato quella autonomia che non ha mai avuto. La mattina gli infermieri lo mettono lì sopra e lui gira per tutto l'ospedale dove passa a salutare tutti. 
Perché la cosa commovente è che Armando non è cattivo. È sorridente ed è sempre piacevole incontrarlo e fermarsi per due chiacchiere. È pur sempre un giovane di 33 anni. 

"Ciao Armando, come va?"
"Poso offrirti un afè?"
"Certo. Alle macchinette o al bar interno?"
"Al bar. È piú uono."
"Andiamo dai."
E al bar mi ha raccontato la sua vita e soprattutto una sua insospettabile passione, la poesia.
"Mi iace scrivere oesie."
"Di che tipo?"
"Oesie di amore. A me iace amore."
"Fammene sentire una."
"Veamente? Io ensavo di diventare famoso dopo morto, così sci ricorderanno di me."
"Non farmi aspettare così tanto. Dai."
"Questa è l'ultima che ho scritto. 
LA NATURA PARLA DI TE
Un uccellino si è posato sulla mia spalla
E pianino pianino cinguetta il tuo nome
Persino il vento soffia il tuo nome
E tutto questo accade mentre 
ripenso ai bei momenti passati insieme..."
"Bella, molto delicata. Ma allora c'è qualcuna nella tua vita!"
"No no ma io sono innamoato dell'amore. L'amore è una cosa stupenda." 

Questo mio corpo, crocefisso e dolorante, che disprezzo tanto ma che quando amo diventa così importante. Ogni ruga, ogni muscolo, ogni suo centimetro di pelle ha un valore grande. Adesso me ne rendo conto, voglio amarmi. 
Auguri Armando, grazie che me l'hai ricordato. Ti meriti la felicità, come vorrei darti un po' di felicità. Non so che dire davanti a te.

LA MAESTRINA DALLA PENNA ROSSA

"Bentornato Tartaro, oggi come si sente?"
"Sono un fiore.…un crisantemo. Mi sento tutto incriccato."
"Le passerà. Le è servito questo ricovero in ospedale? Come va la sua respirazione?"
"Meravigliosamente, dottoressa. Sono pronto per un'altra seduta di logopedia. Cosa mi fa leggere oggi?"
"Prendiamo un'altra pagina a caso dal libro Cuore, mi sembra che le fosse piaciuto."
"È uno dei miei preferiti, dottoressa."
"Mi raccomando, non inventi come l'altra volta. Allora mi legga...aspetti che apro a caso…vediamo un po'... Ecco, questo racconto. Vediamo se legge bene e lo capisce. Pronto?"
"Sì sì pronto. Dunque.… Tra le maestre mi piace più di tutte la maestrina della prima inferiore, quella piccola milf col viso color di rosa..."
"Piccola cosa? Legga bene."
"Milf, vuol dire donna piacente di mezza età. Sembra sia stato De Amicis a coniare il termine per primo."
"Non sapevo."
"...che ha due belle pozzette nelle guance e porta una gran penna rossa sul cappellino e un piccolo fallo stilizzato appeso al collo."
"Scusi? Non ho capito."
"Significa che la maestrina portava un ciondolino a forma di cá…"
"Si sì vada avanti, non ricordavo questo particolare."
"È sempre allegra, parla sempre con la sua voce calda e sensuale che ci fa tanto sognare...ah, la maestrina, sogno erotico di tanti italiani! Quante pippe con lei!"
"Che fa, Tartaro, commenta? Legga, legga che il tempo fugge."
"Si mi scusi, tanti ricordi… allora… par che canti con la sua voce profonda, picchiando il frustino di pelle sul tavolino e battendo le mani per imporre silenzio come una vera dominatrice, scrutando la classe con i suoi occhi languidi."
"Il frustino? Me la ricordavo diversa."
"…e quando i bambini escono, corre dietro all’uno e all’altro, per rimetterli in fila. Però si sa che è una scusa per toccarli, perché a questo tira su il bavero, a quell’altro abbottona le braghe perché non infreddino, a quello dà una palpatina al ventre, poi li segue fin nella strada perché non s’accapiglino dando frustatine in abbondanza a tutti."
"Usava questi metodi? Quella donna era un pericolo pubblico."
"Eh altri tempi...ecco, qui arriva un brano che sapevo a memoria: ed è tormentata continuamente dai più piccoli che le fanno carezze e le chiedon dei baci, tirandola pel velo e per la mantiglia; ma essa li lascia fare e li bacia con passione tutti…che donna!"
"Non so se oggi potrebbe farlo con tutte le norme anti pedofilia che ci sono."
"Ha ragione dottoressa, che tristezza. Comunque… ritorna a casa ogni giorno arruffata e sgolata, con il rossetto sbavato e tutta ansante, cosciente che verrà pensata dai suoi studenti sotto le lenzuola."
"Ma non ci credo dai che è scritto così, mi faccia vedere!"
"Guardi pure! La maestrina, eh sì, con la penna rossa ci sapeva proprio fare! Dottoressa a proposito, lo sa che a leggere di questa milf sono rifiorito? Grazie!"

LE PAROLE GIUSTE

Un frate francescano andò dal suo padre superiore e dopo essersi inginocchiato gli chiese umilmente: "posso fumare mentre prego?" Il padre superiore gli disse risoluto "No, e se lo fai non ti darò l'assoluzione!", scacciandolo via scandalizzato. Il povero fratino andò via tutto contrito.

Poco dopo entrô nel confessionale un gesuita con un'altra richiesta: "posso pregare mentre fumo? Mi viene una gran voglia di pregare in quei momenti". "Ma certo figlio mio, anzi mi raccomando!" rispose lieto il padre superiore.

In ospedale un medico andò da un malato per spiegargli che doveva sottoporsi ad una operazione, indispensabile ma che purtroppo presentava dei rischi, dato che 1 su 20 dei pazienti moriva. Il malato era rimasto terrorizzato e già pensava a far testamento sino a quando giunse un altro medico che lo rassicurô dicendo: "tranquillo, i numeri sono dalla sua parte, il 95% dei pazienti sopravvive!"

Un utente di internet si lamentava che i suoi post non li vedeva nessuno, eppure li scriveva con cura. Arrivò un amico che condivideva i suoi post parola per parola, aggiungendovi solo una immagine accattivante e simbolica, scelta con cura, niente di volgare. Ed ecco le visualizzazioni e i commenti crescere come per incanto. Eppure le parole erano le stesse.

Insomma, se queste storie ci insegnano qualcosa è che non basta badare al contenuto per avere un riscontro, attenzione anche alla forma, a COME lo si comunica. Ne dipenderà il successo o meno dell'impresa, snobbare questo aspetto porta ad effetti amari.

Ricordiamoci del frati!



ELOGIO CON INDUGIO DELLA BAMBAGIA

"Ah se il mondo fosse tutto come il Don Gnocchi."
"Ma cosa, l'ospedale dove sei ricoverato?"
"Sí. Bello, pulito, liscio. Un po' in discesa e con tanti maniglioni. E se cadi c'è sempre un infermiere pronto a rialzarti senza tante domande."
"Seeee e poi?"
"E poi bagni larghi, fisioterapia, aria condizionata e un medico che ti vede tutti i giorni.…"
"Basta così, dai. Aspetti negativi?"
"Beh il menù non é molto vario ma conta che è cibo da ospedale e poi il panorama non è certo il massimo."
"Quale panorama?"
"Qui a Milano da ogni finestra vedi l'onnipresente stadio San Siro."
"Allora?"
"Diciamo che ad ogni goal c'è un
boato che fa tremare i piatti. E poi con le finestre aperte si sentono i concerti gratis."
"Bello!"
"Si, questa estate abbiamo risparmiato i soldi del biglietto per sentire i Coldplay."
"Che figata libidinosa. Mi faccio ricoverare pure io!"
"Prima devi ammalarti, Ciccio bello. Comunque sarà anche brutto da dire ma per me entrare qui ormai dopo anni è diventato qualcosa di familiare." 
"Ah ah una grande famiglia!"
"Ridi ridi. Sai cosa significa letteralmente la parola Ospedale?"
"Dimmi, sapientone."
"Ormai ho imparato. Posto che ospita, ha la stessa radice di hotel o ostello. E invece il mondo esterno…"
"Che ha il mondo?"
"È scomodo, accidentato, in salita. Nessuno ti aiuta. Per gente che ha le mie difficoltà di sclerosi multipla il mondo è spesso una grande e faticosa barriera architettonica. Ma io ho concluso che alla fine devo…voglio uscire nel mondo."
"E perché, dato che l'hai elogiato tanto prima l'ospedale? Ti piacciono le scomodità?"
"Niente affatto ma, vedi, l'ospedale è un posto limitato, presto diventa troppo piccolo. È comodo e confortevole ma è tutto qui. Uno si rende conto che la vita vera è fuori."
"E immagino anche la felicità e l'amore. In questo non è difficile darti ragione."
"Grazie. Rimanendo dentro si morirebbe soli e in perfetto confort. È difficile da spiegare. Voglio essere libero."
"Buona fortuna allora, poi mi racconterai cosa ti è accaduto."



COSA HAI FATTO OGGI PER ONORARMI?
"TU!"
"Eh? Chi è? Mi ero appena addormentato…ma… sei tu, oggi non ti avevo ancora visto.."
"SONO IO, IL DIO DELLA SFIGA! COSA HAI FATTO OGGI PER ONORARMI?"
"Meno male che tu dai un senso alla mia vita. Beh, mi sono capitate delle cose che forse ti piaceranno…"
"CONFESSATI E SARÒ CLEMENTE."
"Innanzitutto stamattina sono incespicato nel tappetino del bagno e a momenti mi spaccavo la faccia."
"BRAVO!"
"Devo levarlo quel tappetino."
"NON OSARE, SONO IO CHE LO CURO!"
"Poi a tavola a momenti mi strozzavo."
"BRAVISSIMO! MI DAI TANTE SODDISFAZIONI."
"E infine dei miei amici sono andati a fare una passeggiata ma io sono rimasto a causa della mia malattia al bar. Mi sono sentito una schifezza."
"SONO FIERO DI TE FIGLIO MIO"
"E queste sono solo le cose capitare oggi. Non è possibile cambiare tono? Io ci soffro!"
"No, IL TUO TRIBUTO DI SOFFERENZA DEVE ESSERE QUOTIDIANO!"
"Non ne posso più di questa vita. Ma quando arrivano altri dei? Mi accontento anche di un Dio minore, come quello della Piccola Felicità, o la Dea dell'Amore Occasionale o anche quello della Fortuna al Gioco. Me l'avevano promesso!"
"TU NON PUOI FARE DOMANDE. E LUNGA È LA STRADA."
"Senti, è un po' che ci pensavo e oggi voglio dirtelo. Ti ho servito per troppo tempo, sarebbe anche ora di cambiare. Sempre disgrazie."
"SEMPRE, È IL TUO DESTINO."
"No, io mi ribello a questo destino!"
"NON OSARE! TU SEI MIO! TI SEGUO SIN DA QUANDO ERI PICCINO"
"Basta, è ora di cambiare veramente. Voglio solo essere felice, non ti voglio più nella mia vita. Sono malato, non sfigato. Vattene per favore, voglio serenità."
"LA MIA VENDETTA SARÀ TERRIBILE"
"Sí, ciao pepp! Non voglio credere più in te. Mi capiteranno dei guai in futuro, sicuro ci saranno difficoltà ma non te li offrirò più. Sparisci!"
"AAARGH!!"
"Ma vaffanculo va!!"
IL QUOTIDIANO

Oggi vi racconto una storia che ho letto su un giornale, riguarda un uomo fortunato che ha avuto un incidente. Sebbene come notizia fosse piuttosto triste a me è venuto proprio da ridere. 

Vi spiego: c'era una fotografia in cui si vedeva che gli era quasi scoppiata la testa in macchina, non si era accorto che il semaforo era cambiato. 

Tutti però si accalcavano intorno alla macchina per guardarlo, anche perché sembrava una faccia nota. Alla fine si scoprí che apparteneva aella Camera dei Deputati. 
Non è stupefacente? Un politico.

Ho solo storie di questo genere, quasi dei sogni, ma mi piacerebbe tirarvi su il morale...

CUORE REVISITED

"Buongiorno sono la logopedista dell'ospedale. È lei il paziente con la sclerosi multipla?"
"Sí dottoressa, buongiorno. Come mai è qui?"
"Mi hanno chiesto una valutazione logopedica delle sue condizioni per vedere se ha problemi di parola, fonazione, comprensione etc. È d'accordo se le faccio qualche test?"
"Volentieri ma non mi sembra ci siano probl…"
"Non si sa mai. Come primo esame partiamo con la lettura di un testo. A leggere e capire un testo nessun problema?" 
"Mi sembra nessuno, dottoressa. Sono pronto comunque."
"Bene. Mi legga allora…questo brano. È il racconto Ottobre, tratto dal libro Cuore."
"Ah, Edmondo de Amicis. Bel libro, pieno di belle storie ambientate in una scuola elementare, il preferito della mia vecchia zia."
"Legga. E stia attento al respiro."
"Lo farò. Allora…Quando entrai nella classe il maestro non c’era ancora e tre o quattro ragazzi tormentavano il povero Crossi, l'handicappato coi capelli rossi che ha un braccio morto. Sua madre lavora in piazza e fa i tatuaggi...."
"C'è scritto veramente così?"
"Certo. Vado avanti?"
"Vada."
"... Lo stuzzicavano colle righe, gli buttavano in faccia la carta igienica e gli davan dello storpio, contraffacendolo col suo braccio al collo. Ed egli tutto solo in fondo al banco, come un povero pirla smorto, stava a sentire, guardando ora l’uno ora l’altro incazzato come una bestia ferita."
"No non ci credo, non può esserci scritto così!"
"Ma sì, dottoressa! Forse lei si ricorda l'edizione censurata Se vuole rileggo."
"No no vada avanti."
"Allora… sempre più sbeffavano quello sfigato di Crossi, ed egli cominciò a tremare e a farsi rosso dalla rabbia. A un tratto Franti, quella brutta faccia e l'idolo indiscusso di questo modesto libretto, salì sur un banco e scimmiottò benissimo la mammetta di Crossi, malata di sifilide. Molti si misero a ridere forte. Quel Franti era un vero boss, si capiva che nella vita avrebbe avuto successo! Oggi gli handicappati domani il mondo!"
"Tartaro! Non ci credo! Ma.…c'è scritto così?"
"Aspetti ora arriva il bello…Allora quello sfigato di Crossi perse la testa l'ora della vendetta era arrivata… ecchecczz! Afferrato un calamaio glie lo scaraventò al capo di tutta forza; ma Franti fece civetta e il calamaio andò a colpire nel petto il maestro siciliano che entrava
Tutti scapparono al posto e fecero silenzio, impauriti. Il maestro, pallido, salì al tavolino, e con voce alterata domandô in siciliano "Cu fu?", ma nessuno rispose anche perché nessuno aveva capito. "Cu fu, minchia?", disse ancora."
"Non mi ricordavo che in Cuore si parlasse siciliano."
"Cuore è un libro pieno di sorprese, dottoressa. Grazie per aver scelto questo brano, dottoressa. Vado avanti, anche perché entra un personaggio nuovo che io ho sempre detestato…Allora Garrone, l'odiato primo della classe, si alzò di scatto e disse risolutamente: "Sono stato io", facendo la definitiva figura da coglione davanti alla banda di Franti e dando un cattivo esempio a tante generazioni future."
"Va bene va bene Tartaro basta così. Lei legge bene a sufficienza ma mi chiedo quanto abbia capito. Non me lo ricordavo però così intrigante il libro Cuore!"

GATTARI DI TUTTO IL MONDO, RISPONDETEMI. 

Ho un problema felino. Il mese di agosto io e la mia gattina di un anno lo passeremo a casa della mia morosa e i suoi due gatti birmani. 

I gatti non si conoscono, prima volta che si vedranno. I due birmani sono paciosi ma la mia è selvatichina. 

Per evitare un mese di furiose lotte feline cosa ci consigliate di fare o non fare?

Nella foto, la mia Bea quando le ho detto che dovrà convivere con altri due mici.