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giovedì 1 febbraio 2018

VIETATISSIMO E’!

Ah, che esperienza è stata! Indimenticabile! Un vero rito di iniziazione.

Dovete sapere che tanti, tanti anni fa, nei “favolosi” anni ’70 uscì in Italia un film che fece scalpore, L’Esorcista. Ne parlavano proprio tutti, era il film del momento tanto che i più fighi a scuola erano soprannominati Pazuzu, come il maligno dio assiro-babilonese della pellicola.
Bisognava al più presto andare a vederlo per averne una idea, così io e Paolo, il mio compagno di banco, ci mettemmo d’accordo per il pomeriggio dopo. Il nostro obiettivo era semplice: il cinema Tonale, dove non ci conoscevano affatto.

Perché c’era un problema e mica da poco, per noi allevati dai Salesiani, che forse non saranno rigidi come i Gesuiti ma son pur sempre dei preti e sui sensi di colpa ci marciano. Io ero un timidone e Paolo riusciva a battermi.

Purtroppo il sever censore aveva disposto che il film horror fosse vietato ai minori di 14 anni e noi ne avevamo 13. Anzi, io 13 e mezzo, Paolo li aveva appena compiuti. Il dettaglio forse oggi fa ridere ma ci frenava, anche se era proprio Paolo il più convinto. Forse era vietato perché… c’erano delle scene di nudo? Si sa che a quella età non si va tanto per il sottiglione.

Per cui alla fine ci dicemmo “ma chi se ne frega, proviamoci! Al massimo non ci fanno entrare”. Il pomeriggio dopo eravamo davanti al cinema Tonale. Per darci coraggio facemmo prima il giro dell’isolato. Due volte. Faceva un freddo cane e indossavo il cappotto di lana con le mani in tasca.

Solo dopo il secondo giro prendemmo abbastanza coraggio. Aprii il portone del cinema ed entrammo in un grande salone. Deserto, il film era già iniziato da parecchio. Vivessi cent’anni mi ricorderò sempre quel momento. Cercando di dominare l’emozione ci avvicinammo alla biglietteria, mi tirai su il bavero del cappotto per sembrare più scaltro e dissi con la voce più baritonale che avevo: “Due!”

Incredibile. La cassiera staccò i biglietti e prese i soldi senza dire niente. Afferrai i biglietti con finta indifferenza mentre il cuore mi batteva bam bam bam! Ce l’avevamo fatta! Potevamo entrare! Evvai!

Entrammo nella sala buia proprio nel momento in cui la ragazza posseduta vomitava roba verde sul prete, lanciando oscure maledizioni. Splatter! Il cinema era mezzo vuoto e ci sedemmo in fretta nel primo posto libero. Ad essere sincero non capii molto della storia, anche perché eravamo entrati a metà. Niente nudi Paolo, mi spiace, a parte una fugacissima tetta. Però adesso potevamo dire di averlo visto e io avevo qualcosa da raccontare (ma nei giorni seguenti avrei tralasciato i due giri intorno all’isolato).

Ho affrontato, come tutti, molte prove di “coraggio” in vita mia. Ma questa, in cui dovetti combattere la mia timidezza interiore di adolescente, vi assicuro che non è stata tra le più piccole. Oh, proprio per niente.
E se ho trovato il coraggio a 13 anni, perché non posso trovarlo adesso?


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