Visualizzazioni totali

mercoledì 21 febbraio 2018

SE NE INDOVINI 25 SEI UN GENIO

“A cosa stai pensando?”
“Mmmm cosa? Dici a me?”
“Sì, ti vedevo assorto con gli occhi chiusi. Cos’hai? O stavi dormendo?”
“No no, stavo organizzando nella mia testa il viaggio di domani. Ripassavo se ho previsto tutto.”
“Quello in treno? Ma non hai già preso i biglietti e richiesto l’assistenza in quanto disabile? Sei a posto. Di che ti preoccupi?”
“No, non basta purtroppo. Non basta mai.”
“Non capisco. Come portatore di handicap viaggi bello comodo, servito e riverito. Non è più come una volta. Adesso ho visto che li assistono in tutto. Cosa vuoi di più?”
“Tantissimi inconvenienti possono accadere a chi è in sedia a rotelle. Come dicono nei film, almeno 50 cose possono andare storte e se ne indovini 25 sei un genio.”
“Fammi qualche esempio.”
“Ti farà sorridere ma la pipì è un problema serio. Se a te scappa che succede? Ti alzi e vai a farla. Ecco, questo uno come me non può farlo. Tra lo stimolo e sedersi sul wc passa tanto di quel tempo che succede l’innominabile.”
“Ah.”
“Non è semplice. E poi devo considerare ogni minima barriera. Badare a come mi vesto. Preparare con molto anticipo lo zaino, non posso più dire “ho dimenticato una cosa, faccio un salto su a prenderla”. Deve essere tutto già pronto. E senza cascare nell’ansia, che offusca la mente.”
“Insomma, nel tuo caso è valido quel vecchio proverbio, chi non ha gambe abbia testa. Ti conosco, so che ce la puoi fare.”
“Grazie. Anche perché pensare è l’unica arma che ho, devo usarla bene. E in generale noi malati cerchiamo di prevedere ogni ostacolo. E un qualcosa che dal di fuori non si vede, ma chi è malato conosce molto bene.”
“Stai riferendoti pure alle barriere architettoniche, presumo.”
“Anche. Si impara subito la lezione, l’assenza di barriere deve essere TOTALE, al 100%, non basta mettere una rampetta o una discesina. Un gradino di pochi centimetri a metà strada può diventare una montagna e bloccare tutto. Non è per niente facile immaginarsi un percorso.”
“A dirlo così sembra una follia.”
“Di certo è uno stress, di cui un sano ti ripeto non si rende conto. Scambia per ansia una paura reale. Lo noto anche nella vita di tutti i giorni.”
“Mica andrai sul treno ogni giorno.”
“No, mi riferivo alla vita in casa. Se posiziono le cose in una certa maniera è perché c’è una profonda ragione strutturale che però raramente viene capita. Nella mia vita nulla è per caso. Se tu però arrivi e sposti le cose senza rimetterle a posto, magari perché hai dato una pulita, mi metti nei casini e mi fai fare una fatica terribile.”
“Beh, in quel caso basta spiegarlo.”
“E’ quello che faccio ogni volta ma non immagini la faccia stupita dei miei interlocutori. Si intuisce che pensano come sia una stupidata e che se lo faranno è solo per farmi stare buono. Ma non sono inezie, ti assicuro.”
“Anche qui, fammi degli esempi.”
“Un cuscino spostato, il telecomando messo lontano, un piatto rovesciato, una sedia in mezzo al percorso, uno spazzolino distante, la carta igienica introvabile, le fasciature strettissime, un bicchiere lasciato nel lavello, un bottone allacciato, un tappo stretto troppo…ogni giorno ce n’è una.”
“E allora?”
“E allora l’unica è pensarci prima, estendere il controllo e osservare un poco tutto. E prevenire. Sì lo so, sono un rompicoglioni. Ma in definitiva per me meglio così che immobile o affaticato.”
“Sarai mica circondato da gente cattiva.”
“No, non ho detto questo. Ma la gente normale non ci pensa, beati loro, e allora devo pensarci io. In fondo io… voglio solo vivere tranquillo.”



Nessun commento:

Posta un commento