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mercoledì 28 febbraio 2018


VEDERE CON LE MANI

“Io sono cieca, signor giudice! Cieca! Non è giusto quello che mi han fatto gli assistenti sociali!”
“Si calmi signora, si calmi, siamo qui proprio per capire cosa è successo. Avvocato, cerchi anche lei di tranquillizzare la sua cliente, la sento molto turbata.”
“No! No! Non posso rimanere calma, loro hanno cercato di portarmi via la bambina.”
“Forse avranno avuto le loro ragioni, leggiamo la relazione degli assistenti sociali di zona…”
“O mioddio, aiutatemi, son disperata. Non ho mai fatto nulla di male! Sono al buio qui.”
“Avvocato, cerchi di calmare la signora. In questa relazione c’è scritto che lei mandava sua figlia a scuola trasandata e che più volte le maestre si sono lamentate di quanto fosse trascurata.”
“Non è vero, non è vero! Io amo mia figlia e l’ho sempre mandata a scuola meglio che ho potuto! A volte quando di notte sto male mi sveglio tardi e non c’è nessuno che mi aiuta. Mio marito, che mi ha accompagnato qui oggi, di solito è già andato al lavoro e devo fare tutto da sola.”
“E se lei accettasse di farsi aiutare in quelle occasioni? Allora non ci sarebbero più problemi. Se vuole diremo ai Servizi Sociali di trovare qualche volontario per la mattina e tutto si risolverà. Vi sta bene?”
“Certo, c’è una mia zia che mi aiuta ma non può venire tutte le mattine.”
“Vedremo di trovare qualcosa di più stabile. Avvisiamo allora noi i Servizi Sociali.”
“Ah! Buoni quelli! Me lo lasci dire, signor giudice, è tanto che volevo dirlo. Sono cieca ma ho una gran rabbia dentro. Sono stati cattivi con me, mi hanno spaventata! Ingiusti! Mi hanno trascinata qui in Tribunale e sono morta di paura! Non posso difendermi, sono al buio e mi hanno spaventata a morte! A morte! E non sapevo come difendermi!... (mentre la signora si sfoga il giudice onorario si mette un dito sulle labbra per avvisare tutti di stare zitti)… Ho vissuto nel terrore mi portassero via mia figlia! Nel terrore! Non è giusto!”
“Va bene signora, porterò subito il suo caso agli altri giudici perché si prenda una decisione in merito. La situazione mi sembra comunque abbastanza chiara e poi avete accettato di essere aiutati. Basta così per adesso.”
“Allora io e mio marito possiamo andare?”
“Certamente…ah signora, posso chiederle un ultimo favore?”
“Sì, mi dica.”
“Io ho visto lei, anche se lei ovviamente non ha visto me. Però so che molti non vedenti imparano ad usare le mani al posto degli occhi e penso che sia giusto pareggiare il conto. Se lo desidera può toccarmi il viso per farsi un’idea.”
“Posso? Veramente?”
(guidata dal marito, la signora si avvicina piano e posa le mani sul volto del giudice)
“Ah, lei ha la barba…e anche gli occhiali…mi sembra giovane…”
“La ringrazio per il giovane, signora, ma ho più di 50 anni.”
“Mi aiuti per favore, signor giudice, non voglio più aver paura.”
(che strana sensazione ho provato mentre la signora cieca mi esplorava il viso, Aveva dita forti ma sensibili, stavano come disegnando il mio volto).






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