UNA STORIA MAI RACCONTATA
“Che palle Luca,
ma ancora con questi raccontini stai? Non sarebbe ora di passare a scrivere
qualcosa di più lungo e impegnativo?”
“Hai ragione, anch’io
vorrei. Ma non posso farlo.”
“In che senso?”
“Non posso
proprio. E’ una storia risalente a qualche anno fa che non ho mai raccontato,
quando mi hanno sequestrato i Servizi Segreti.”
“Cosa?”
“Sì, i servizi
segreti italiani mi hanno rapito e portato in una cantina.”
“Sì, vabbeh.”
“No ti giuro, è
la verità. Dei tipacci sono entrati di notte in casa mia, mi han legato come un
salame, messo un cappuccio in testa e portato in una cantina insonorizzata.”
“In una cantina
nessuno può sentirti urlare. E poi?”
“Mi hanno
annodato stretto ad una sedia poi mi hanno sbendato e puntato una luce
accecante addosso. Avevo una paura!”
“Poverino,
chissà che fifa.”
“Io mica sapevo
che erano i Servizi Segreti, pensavo di essere stato rapito.”
“E da chi?”
“Ah non lo so,
la Mafia, la Yakuza, lo Spectre di James Bond…. Appena mi hanno levato il
cappuccio ho subito gridato Chi siete? Perché mi avete rapito? Cosa volete? Guardate
che di soldi non ne ho!”
“Ammesso e non
concesso che ciò sia vero, e loro?”
“Si sono
qualificati, hanno detto che erano i Servizi Segreti e che sapevano tutto di
me. Conoscevano anche la mia Cronologia al computer! Mi sono reso conto che ero
inerme nelle loro mani e a quel punto avrei confessato di tutto!”
“Coscienza
sporca, eh?”
“Macchè, song’
un omm’e cristallo! Però davanti a loro ho capito che era meglio capitolare. Ho
chiesto cosa volevano da me e loro…”
“Confessa. Dimmi
tutto.”
“Tu però non lo
raccontare in giro, guarda che è un segreto.”
“Tranquillo.”
“Insomma, mi
hanno intimato di non scrivere altrimenti avrei rovinato la carriera di alcuni
scrittori. Ai tempi andava forte Umberto Eco col Nome della Rosa e loro
temevano che se avessi scritto dei libri avrei offuscato il suo successo.”
“Giustamente. I
Servizi Segreti sono previdenti.”
“Sì, al massimo
potevo scrivere dei raccontini sui Social, che è quello che da allora ho fatto.
Ma sia chiaro che ho fatto questo per il bene del paese!”
“Insomma, sei un
vero patriota.”
“E certo!”
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