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lunedì 30 ottobre 2017

VOLARE UN PO’

“Senti, ma è vero che sei psicologo?”
“Certo.”
“Allora sai un  sacco di cose su di me.”
“Se vuoi ne parliamo.”
“Senti, ma tu hai poteri psichici speciali? Leggi nel pensiero? Secondo me tu fai delle magie.”
“Mi spiace, ma all’Università l’esame di lettura del pensiero non l’ho mai dato, mi sono iscritto troppo tardi. Il corso di Telepatia, come la chiamano loro, era già strapieno. In compenso ho frequentato il corso nella stanza accanto, lì c’era ancora posto.”
“Ah sì, quale?”
“Non sono riuscito a leggere il cartello, c’era troppa gente. Ricordo che iniziava con Tele qualcosa. Nell’aula un professore stava parlando e tutti stavano zitti a bere le sue parole. Entrai e mi sedetti in silenzio nel primo buco libero.”
“Che tipo era il professore?”
“Un 50enne con la barba, alto e magro. Stava mostrando a tutti come sollevare una palla da tennis con il pensiero.”
“Cosa?”
“Era la Telecinesi, ecco cosa c’era scritto sul cartello, fenomeno a cui tra parentesi io non credo. Appena ho capito di cosa parlava rimasi soprattutto per scoprire i suoi trucchi ma lui spiegava che non c’era alcun trucco, bastava sforzarsi e orientare la mente in maniera speciale. Ed era lì per insegnarcelo.”
“E funzionava?”
“La palla di gomma in effetti volteggiava nell’aria e tutti gli studenti la guardavano a bocca aperta ma come ti ho detto pensavo ad un sotterfugio. Quando mi passò vicina non mi lasciai sfuggire l’occasione e afferrai al volo la palla.”
“Cosa pensavi di scoprire?”
“Che ne so, un filo, un magnete, qualche diavoleria. Adesso le inventano tutte. La esaminai rapidamente ma ammetto che non scoprii nulla, così la scaraventai fuori dalla finestra aperta. Il professore tranquillamente arrestò a mezzaria la palla e senza toccarla me la ridiede. Poi mi guardò severo.”
“Hi, l’avevi fatto incazzare!”
“Neanche tanto a ripensarci. Doveva essere abituato. “Lei non crede alla Telecinesi”, disse. “No non ci credo –risposi-, ci deve essere un trucco”. “Qui non facciamo trucchi –rispose lui tranquillo-, faccia pure tutti i controlli che vuole. Anche lei può spostare gli oggetti ma dovrà imparare. Anzi guardi, le regalo questa palla per esercitarsi. Se vuole la porti pure a casa”. Lo ringraziai e mi rimisi la palla in tasca. La lezione era finita.”
“E poi ti sei portato la pallina a casa?”
“Certo! E ricordo anche che appena arrivato a casa non ho resistito alla tentazione, la aprii ma non trovai niente di niente. Era una normale pallina da tennis. La ricomposi e la osservai bene. Ero stupefatto.”
“Ma poi sei riuscita a sollevarla?”
“Poco, e adesso mi rendo conto che sono un po’ fuori allenamento. I risultati migliori ai tempi li ottenevo con un sassolino, scoprii presto che più l’oggetto era pesante più era difficile muoverlo. E altre cose ho scoperto di me stesso, molto più importanti della telecinesi. Arrivai presto ad una importante conclusione.”
“E quale?”
“Che la mente ha poteri straordinari. Non sottovalutarla mai, ha potenzialità enormi. Ti può far volare o sprofondare.”
“Io voglio volare! Ma è così difficile…”

“Vieni da me allora, scoprirai che si può volare un po’. Non importa se la vita ti tiene legata, tu hai i tuoi sogni.”

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