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venerdì 20 ottobre 2017

ANDANDO A VIVERE DA SOLO

…Addio casa vecchia,
addio albero che stai davanti alla mia finestra e che dopo tanti anni ancora non so di che tipo sei,
addio palazzo che da quando ti hanno costruito mi rubi il sole nel pomeriggio,
addio asilo del quartiere,
addio bar Peck con i tavolini fuori,
addio campo giochi di periferia, sempre spelacchiato e puzzolente,
addio terroni del piano di sopra, che litigate sempre e avete un figlio che gioca a biglie anche alle 10 di sera,
addio rozza metallara che quando non c’è tua madre metti su i dischi degli Iron Maiden a palla,
pianoforte mio arrivederci, appena avrò un po’ di soldi mi raggiungerai,
addio salumiere Enrico, le casalinghe ti prendono in giro perché sei gay e con te lavora il tuo compagno ma tu te ne freghi e fai bene,
addio panettiere, con la bella figlia adolescente ogni tanto al banco,
addio amici del quartiere, vi porterò nel cuore per sempre,
addio cantina umida,
addio ragazze a cui non ho mai rivolto la parola perché ero troppo timido,
addio autobus 45 che non arrivavi mai,
addio a tutti a tutti
Me ne vado nella mia casetta nuova a vivere da solo. Si volta pagina.

(dalla mia Smemoranda dell’epoca, 30 Settembre 1986)





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