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lunedì 9 ottobre 2017

IL VITELLO D’ORO

“Hey Dario, cos’è quella faccia?”
“Ho delle difficoltà sul lavoro, ma serie.”
“Che succede? Puoi dirlo o è un segreto?”
“Ma sì. Ti avevo parlato di quel progetto nuovo con quella ditta tedesca…”
“Quello che è partito un annetto fa?”
“Bravo. Se andava in porto il business eravamo tutti sistemati. Mi sono impegnato al top te l’assicuro, per questo progetto ho trascurato tutto, anche la famiglia. Quante serate in ufficio, quante volte in questi mesi mi sono recato a Dusseldorf, non hai idea. Ormai al venditore di wurstel fuori dall’aeroporto davo del tu.”
“Sì, ricordo che non ti abbiamo incrociato per mesi. Ma chissà dov’è Dario, dove sarà finito... Almeno ne è valsa la pena?”
“Certo, ne ero orgoglioso guarda, alla fine è venuta fuori una bellissima cosa. Forse la migliore che avessi costruito in vita mia e sai che ne ho passate tante. C’era qualcosa da aggiustare come sempre ma l’avevamo applicata da poco e già si vedevano buoni frutti. Stavolta la mia azienda faceva il botto e in tutta Europa. Addirittura i dirigenti tedeschi mi han fatto i complimenti.”
“E allora quella faccia da dove nasce?”
“Dal fatto che due settimane fa si sono presentati dei nostri concorrenti, in passato per quella ditta avevano realizzato delle buone cose, buonissime ma poi si erano persi. Ora però si son proposti per lo stesso lavoro nostro.”
“Ma voi avete un anno di vantaggio! E il vostro progetto era già operativo!”
“Già. Ma i crucchi davanti alla loro proposta sono andati nel pallone.”
“Cosa? Strano, non li pensavo così emotivi. O forse c’è qualcos’altro che non sappiamo.”
“Forse. All’inizio non credevo fosse possibile, sapessi quante volte ho alzato la voce in riunione, ma stanno veramente valutando l’idea di mollarci, stracciare il contratto e ricominciare da zero andando da quegli altri. Voci di corridoio anzi mi lasciano intendere che si appigliano ad una clausola e decideranno in tal senso. Mi hanno fregato.”
“Non ci credo. Ma scusa, tutto quello che è stato costruito?”
“Wuf! Svanito, come se non contasse nulla. Sembrano addirittura contenti di strappare il contratto e pagare la penale, che è molto salata. Capisci adesso la mia faccia: ho lavorato un anno per niente. Non è per la penale, ci tenevo a questa cosa, ci tenevo cazzo. Certo, sono gli inconvenienti del business ma stavolta non me l’aspettavo proprio. Sai come mi sento?”
“Io al tuo posto sarei molto incazzato.”
“Anche ma soprattutto deluso. Scoglionato e stanco. Deluso da me stesso soprattutto. Ho dato il massimo e non è stato abbastanza. E’ un momento così, mi sento come il Vitello d’Oro.”
“Che vitello d’oro? La storia della Bibbia?”
“Quella. La statua d’oro a forma di vitello che venne innalzata dagli ebrei mentre Mosè era da giorni sul monte. Poi quando Mosè tornò, andò su tutte le furie e gli ebrei ritornarono presto alla loro fede originaria.”
“E il vitello d’oro?”
“Cancellato. Poverino, lui che prima pensava di essere così importante. Da un momento all’altro venne trascinato nella polvere e distrutto. Non ne aveva colpa ma questa fu la sua fine. Io mi sento come il Vitello d’Oro. Immagino i suoi occhi nel fango che piangono e si chiedono Perché perché…forse non ho brillato a sufficienza…”
“Ah no Dario, questo non devi dirlo! A parte il fatto che io ho visto quanto ci hai dato dentro ma i tedeschi stessi ti avevano elogiato e sai quanto sono prevenuti con noi italiani.”
“Eppure qualcosa è andato storto. Mi era già successo altre volte che qualcuno cercasse di fregarmi il lavoro all’ultimo momento ma….”
“E’ la dura legge del business, Dario. Mors tua vita mea.”
“Magari se avessi avuto più tempo…””
“Macché, non era questione di tempo. Vuoi sapere la mia opinione? Non è colpa tua. Decisamente. E’ che i tedeschi hanno sempre avuto quegli altri per la testa e quando tu sei arrivato, loro ti han preso come seconda scelta. Il peccato originale è stato loro non tuo. Son loro che si son comportati scorrettamente e molto. Non tu.”
“Dici?”
“Dico: quando uno competente negli affari e dà il massimo del massimo per dedizione, tempo, energie, impegno e poi viene scartato, la colpa non è mai sua. Te lo dico per esperienza. Gli altri lo avrebbero comunque scartato. Non rammaricarti mai in queste situazioni di essere stato poco brillante, semmai di esserlo stato con la gente sbagliata, che non ti ha saputo apprezzare. Se ne accorgeranno.”
“Mi sento un fallito.”
“Dario, ti sbagli. Quando hai la coscienza a posto non sei mai un fallito, non dimenticarlo. Tu vali molto e lo sai.”
“Eppure… eppure qualcosa è andato storto in questo affare.”

“Va bene dai, vediamo come si può  rimediare…”

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