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domenica 22 ottobre 2017

PARLANDO CON UNA BAMBINA

“Luca, Luca!”
“Oh ciao, Giada. Dimmi.”
“Vuoi sapere qual è la mia favola preferita? Quella che c’è in questo libretto!”
“Fa’ vedere, Giada. Ah ma è la storia di una favola da cui hanno tratto un film a cartoni animati. Non la conosco, deve essere nuova, come si chiama?”
“La Principessa e il Ranocchio!”
“Deve essere bella. Sfogliamo il libretto insieme? Io lo tengo, tu giri le pagine e intanto me la racconti.”
“Va bene. Allora, parla di una ragazza che trova un ranocchio che una volta era un Principe e allora lo bacia per farlo diventare un Principe, no? Solo che lei non è una vera Principessa, era solo vestita così, e allora è lei a diventare una ranocchia! Poi succedono altre cose, scappano nella palude dove si fanno tanti amici ma c’è un cattivo che li vuole catturare e c’è un inseguimento!”
“Ah ma… è ambientato nella Louisiana degli anni ’20…che interessante. Poi cosa succede?”
“Che dopo tutti e due con un incantesimo vudù di Mamma Odie ritornano umani e poi lei lavora finché realizza con il Principe il suo sogno, che è quello di aprire con sua sorella un ristorante dove si suona la musica jazz!”
“Ah ma guarda, è tutto spiegato in questo libretto di Walt  Disney. Che belle queste figure.”
“Sai cosa mi piace in questa storia? Che lei lavora tanto e riesce a realizzare il suo sogno.”
“Brava. Hai capito il segreto della storia. Che malgrado le difficoltà per concretizzare un sogno bisogna svegliarsi e lavorare sodo.”
“I sogni non vengono da soli!”
“Brava Giada, è proprio così. Guarda per esempio il tuo papà e la tua mamma. Per comprare questa bella casa dove vivi tu, loro hanno lavorato sodo. Solo così hanno realizzato il loro sogno.”
“E’ vero!”
“Adesso che classe fai Giada?”
“Ho 7 anni. Faccio la 2° elementare, classe C alla scuola Sandro Pertini. La mia maestra è la signora Piera.”
“E’ simpatica o severa?”
“E’ molto buona, a me piace tanto. Mi piace andare a scuola.”
“Brava. I bambini devono andare a scuola, così imparano mentre si divertono. E un domani impareranno anche un lavoro.”
“Così i loro sogni diventano realtà. Luca, lo vuoi sapere il mio sogno?”



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