SCIACALLI
“Luca, hai sentito di quegli sciacalli nei
paesi dove c’è stato il terremoto?”
“Sì, purtroppo succede sempre.”
“Ma come è possibile esista gente del genere?”
“Gente che approfitta delle disgrazie altrui è
sempre esistita. Ogni tanto però fanno una brutta fine. Un amico mi ha
raccontato che uno è stato preso e linciato dalla folla. Gli hanno rotto la
testa con delle pietre ma la notizia non è comparsa sui giornali.”
“E come ha fatto a saperlo? Faceva anche lui
parte della folla?”
“Se ne è accorto perché il mattino ha visto un
uomo con la testa fracassata. Poi hanno portato via il corpo.”
“Ben gli sta, bastardo.”
“Anche tu l’hai già condannato.”
“Quella è gente fatta così, Luca, feccia. E’
gentaglia che bisogna solo eliminare.”
“Lavorando in Tribunale ne ho vista troppa.
Truffatori, sfruttatori, usurai, persone che circuiscono gli incapaci, gente
così. Fortunatamente non sono tantissimi ma ci sono.”
“Mi piacerebbe sapere cosa gli passa in quella
cazzo di testa. Non gli hanno insegnato il rispetto? Perché si comportano
così?”
“Parlando con loro si capisce che davanti a
qualunque fatto della vita si chiedono subito
“ma io cosa ci posso guadagnare?” Qualunque fatto, niente si salva dalla
possibilità di intascare soldi. Attaccherebbero gli adesivi sulla Gioconda se
ci guadagnassero. Stai attento quando incontri una persona che ti parla di
soldi in queste occasioni. Sono molto abili.”
“Figli della merda. E chiedo scusa alla merda.”
“E sai invece cosa pensano di noi?”
“No, ho paura a sentire la risposta.”
“Che siamo dei senza palle, dei fessacchiotti.
Polli che in un certo senso si meritano le loro disgrazie, magari non se le
cercano ma è il loro destino. “Le vittime innocenti non esistono” è una delle
loro frasi preferite.”
“E loro invece chi sarebbero?”
“I furbi. Quelli in gamba.”
“Altro che spaccare la testa, tutte le ossa.”
“Non
essere troppo severo. Attento che “Mi riguarda?” è sempre il primo pensiero di
tutti quando c’è una disgrazia. E solo se la risposta è “no” allora possiamo
dedicarci a pensieri più nobili per così dire. Pensa solo ai titoli quando c’è
una apocalisse: “nessun italiano tra le vittime”. Gli sciacalli non si fermano
al sollievo, sono persone che vanno avanti nel loro egoismo.”
“In che senso? Io non sono così egoista.”
“Certi pensieri li soffochi solamente perché
sei una persona educata e approfittare delle disgrazie altrui ti ripugna. E ti
dirò che dopo questa tragedia ho scoperto un nuovo tipo di truffatori.”
“La malapianta non muore mai. Chi intendi?”
“Quelli che con Internet ne approfittano per
spacciare notizie false, bufale, richieste senza senso. Avvelenano i pozzi per
così dire. Proprio quando avremmo bisogno di solidarietà vera incappiamo nella
malafede.”
“Ma in questo caso cosa ci guadagnano? Non
certo soldi.”
“No, soldi no, ma vedere la gente abboccare
riempie la ciotola della loro autostima. Fanno una vita miserabile, se non ci
fosse internet a dargli un minimo di notorietà la loro sarebbe una vita
insulsa.”
“E allora che bisogna fare nelle tragedie se non
possiamo fare niente?”
“Si può sempre dare una mano, soprattutto
nella prevenzione, ma se non si può forse è meglio il silenzio. E rispetto. Silentium
post clamores. Ne sarò capace?”
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