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martedì 16 agosto 2016

DIVERSA DA TUTTI

“Fin da piccola l’ho sempre saputo di essere una persona speciale, diversa da tutti.”
“E da cosa derivava questa convinzione, scusi.”
“Facevo delle cose diverse dagli altri, speciali. Vuole che le faccia un esempio, Dottore?”
”Dica, son curioso.”
“Per esempio sin da bambina quando camminavo per strada stavo attenta a non calpestare le righe.”
“Quali righe?”
“Le righe invisibili che per terra uniscono i mattoni o magari due punti del marciapiede. Guardavo in continuazione per  terra e avevo una andatura molto particolare. Se riuscivo ad attraversare una strada senza aver toccato neanche una riga avevo compiuto la mia mission impossible e il mondo era salvo.”
“In che senso?”
“C’era un divieto che conoscevo solo io. E il destino dell’intero universo dipendeva dal fatto che riuscissi a non toccare le righe. Ho salvato il mondo più di una volta.”
“Che stranezza.”
“E non è finita. Dottore, ha presente le pozzanghere sulla strada dopo che ha piovuto?”
“Certo.”
“Lei non l’avrà notato, nessuno lo nota, ma basta che in queste pozze d’acqua ci sia una goccia di olio o di benzina  e da loro si sprigiona l’arcobaleno con tanti riflessi luminosi e sfumature colorate. Incantevole.”
“Deve essere bello da come lo descrive.”
“Moltissimo. E’ uno spettacolo affascinante, di cui mi sono accorta sin da bimba. Amo camminare per le strade dopo la pioggia e superare pozzanghere multicolori. Ovviamente stando attenta a non calpestare le righe.”
“Ah ecco.”
“A dir la verità un altro aspetto mi distingue da tutti. Lei lo sa che mi piace molto la musica...  Però è un po’ imbarazzante… come faccio a dirlo…”
“Non si vergogni. Coraggio.”
“Ecco…a volte…a volte io ascolto di continuo la stessa canzone…ci sono serate che le passo ascoltando sempre lo stesso brano, anche un milione di volte, a ripetizione…ecco, l’ho detto.”
“Ma non si annoia?”
“No. Uno che ascolta dal di fuori magari sì, ma io no. Anzi provo una emozione molto particolare, è come essere dentro un sogno. Per questo di solito mi comporto così quando sono da sola in casa, non voglio essere disturbata. Per me è molto bello.”
“Niente da dire. Lei è una persona particolare, con una sensibilità tutta sua. Mi sembra di intuire che è la prima volta che ne parla.”
“Sì, temevo di non essere capita. E’ grave, Dottore? Sono pazza?”
“No, a occhio direi di no. Lei vede la bellezza oltre ciò che si vede ma in questo, le assicuro, è come tanti altri. Noi esseri umani siamo così, a volte la nostra fantasia prende il sopravvento sulla realtà.”
“La realtà…poi ritorna”
“E’ inevitabile. Ma per qualche istante sogniamo a occhi aperti e in questo non c’è proprio nulla di male.”
“Uff, meno male!”


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