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domenica 9 febbraio 2025

PESCARE GABBIANI

"Ah che ricordi di quando ero in mare, Luca, mi riempiono il cuore la notte…"

"Stai pensando a quando eri piccolino in Sicilia, Tommaso?"

"Eh sì, quando uscivo in mare davanti a Catania con mio zio Turi. Lui mi insegnò tutto, innanzitutto ad avere rispetto per il mare."

"Rispetto?"

""Sì, rispetto. Non pensare mai di essere più forte del mare. Ma se lo rispetterai poi il mare ti premierà con I pesci più grossi e buoni. Tutto mi ha insegnato zio Turi, anche a pescare i gabbiani."

"Ma i gabbiani non sono animali che volano?"

"Proprio quelli e ogni barca ha sempre un gruppo di gabbiani che la segue e aspetta. Zio Turi per catturarli aveva un metodo geniale, tutto suo."

"Raccontamelo Tommaso!"

"Infilava una alice in un amo, poi faceva finta di gettare la lenza in mare e il gabbiano si avventava sull'alice al volo per rubarla. Solo che quando chiudeva il becco, zac! rimaneva impigliato e zio Turi lo tirava sulla barca."

"Povero gabbiano!"

"Il cacciatore era diventato preda. Poi portavamo il gabbiano a riva, gli si tirava il collo, lo spiumavamo e lo si arrostiva."

"Quindi tu hai mangiato i gabbiani, Tommaso?"

"Un sacco! Accendevamo il falò sulla spiaggia e ce li mangiavamo guardando il mare. Che bello. Intanto zio Turi si fumava qualche spinello e io avevo il compito di arrotolare la paglia."

"Tramonti psichedelici. Che sapore ha il gabbiano?"

"Selvatico, stopposo, a me non è che piacesse molto. Ma lì ho imparato che mi devo adattare ogni giorno a quello che mi offre la natura. Non pensare mai di essere il più forte, adattati."

"Sì, questa è la mia forza 🙂."

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