Visualizzazioni totali

mercoledì 5 luglio 2023

I FURBETTI DEL NUMERO ZERO

Quando venne inventato il numero "zero", che i romani per esempio non avevano, c'era l'ovvio problema di come scriverlo. Derivando dalla parola sanscrita "sunya" che significa vuoto (arabo sifr > zero) venne naturale scriverlo come un cerchio vuoto, una O.

Ma ecco la storia tutta italiana: le autorità toscane proibirono infatti fin dal 1280 di scriverlo così. Come mai? Erano contro la nuova matematica? Niente affatto, si erano accorti che molti revisori contabili furbetti lo trasformavano nei numeri 6, 8, 9. bastava un segnetto di penna e alè, ecco che per magia i conti cambiavano.

Fu questo il motivo per cui la forma del numero O venne allungata come un uovo e divenne 0. Da O a 0, si sperava così di impedire la falsificazione. La confusione che spesso genera ancora oggi la differenza tra O e lo 0 (è un numero o una lettera questo dell'Iban? boh) è diventata proverbiale. Una volta addirittura si pensava che lo zero inviasse dei messaggi segreti, e dato che arabo sifr > cifra, da tale denominazione deriva l'espressione "messaggio cifrato".

Capito perché lo 0 si scrive così? Colpa di qualche italico furbetto. "Ma c'è da capirli, questi italiani. Sono stati invasi un po' da tutti e si sono adattati non facendo la lotta all'invasore ma blandendolo e cercando di fregarlo". Ne deriva che in Italia essere "furbo" è sempre stato considerato un pregio.

Siamo talmente abituati a questo che cerchiamo di fregarci anche tra di noi, a me la storia dello zero ha confermato questo. Proud to be italian, ziti e muti, vi insegniamo noi a scrivere bene che voi vi fate fregare.



Nessun commento:

Posta un commento