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lunedì 17 giugno 2019

UNA CANZONE DI GUERRA
Immigrant Song è un raro esempio di canzone cattiva, politicamente scorretta. Una canzone di guerra in cui si adotta il punto di vista degli invasori vichinghi, che terrorizzarono le coste europee per tutto il medioevo.
Pur essendo stata scritta ormai da quasi 50 anni non ha perso un briciolo della sua potenza, sia musicalmente (una progressione per ottave; per ottave, musicisti!) che per il testo, scritto rapidamente da un ispirato Robert Plant (all’epoca 22 anni) in stato di grazia, parole che hanno influenzato molti successivi testi heavy metal:
“Siamo il martello degli Dei, siamo venuti in queste nuove terre per combattere e conquistare, cantare e piangere, Valhalla sto arrivando! Abbiamo remato per tutta la notte per giungere alle vostre spiagge occidentali…”
Le origini del brano si perdono nella leggenda, come spesso accade con i Led Zep. Quando vennero invitati in Islanda uno sciopero mise in serio dubbio il concerto ma gli universitari misero in pedi in fretta e furia un palco e al concerto partecipò, si calcola, il 2% di tutta la popolazione giovanile islandese.
Robert Plant ne fu impressionato e bang!, il brano venne ideato e dopo 6 giorni suonato per la prima volta in pubblico.
Quei pochi fortunati che assistettero all'unico disastroso concerto degli Zep a Milano dissero che la voce di Plant in Immigrant Song (primo brano della scaletta) era così potente che avrebbe potuto cantarla anche senza microfono.
"Ricostruite le vostre macerie. Avete perso."


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