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lunedì 17 giugno 2019


UNA CANZONE SUONATA IN STATO DI GRAZIA
“How many more times”, l’ultimo brano di LZ I°, è una splendida canzone ma se poi viene suonata dai LZ in serata diventa una esperienza magica. Il riff di basso era già stato imitato ovunque e “Money” dei Pink Floyd si ispira nettamente ad esso.
Ed è nota l’abilità in concerto dei LZ, che erano capaci di improvvisare a lungo come un sol uomo, coinvolti ognuno in cosa stavano suonando gli altri. E stare anche attenti al contesto e senza perdere il filo puoi farlo solo se se sei un grande e ti fidi profondamente degli altri.
Gli spettatori della Royal Albert Hall si rendono conto del momento eccezionale e vengono trascinati in una trance unica.
Minuto 8.33 stop
8.37 Jimmi Page accenna il riff di Whole Lotta Love
8.43 Jones lo segue al basso
8.50 si unisce Bonzo
8.57 Robert Plant si mette a cantare dei versi di Neil Young! (Down by the river)
9.15 mentre la banda suona un crescendo Robert ritorna ai versi originari del brano
9.42 Robert come nel disco canta a modo suo The Hunter, il blues di Albert King
10.03 siamo all’orgasmo musicale
10.13 nuovo stop. Che succederà ora?
10.16 inizia un botta e risposta totalmente improvvisato tra la voce Robert e la chitarra di Jimmi (che riesce a rendere decente anche il gilet cucito da mia zia). A questi due piace improvvisare insieme e si vede.
11.47 Jimmi Page inizia un crescendo boogie
11.58 Jones al basso capisce tutto e si unisce pure lui
12.04 arriva dal basso la rullata di Bonzo
12.07 boogie! In pochi secondi il pubblico è impazzito. Nessuno riesce a star fermo.
12.47 Jimmi fa partire l’assolo
13.04 inizia una serie di stop complicatissimi. Jones e Bonzo si guardano e non perdono mai il filo.
Etc etc per altri 7 minuti. Quando Bonzo morì i 3 rimasti decisero di sciogliere la band. Potevano dare ancora tanto ma dopo aver visto questo video li capisco.
L’alchimia che si era creata era unica, non ripetibile. Mi ritengo fortunato ad averla ascoltata.

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