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lunedì 17 giugno 2019


UNA CANZONE A MIO PARERE SOTTOVALUTATA
Questa bella canzone da LZ II a mio parere è molto sottovalutata. Sappiamo tutti che è molto bella ma non solo: rappresenta un esempio perfetto della genialità musicale del gruppo.
L’inizio infatti è quasi fiabesco, sognante, la melodia e le parole dolci. Due accordi si ripetono lenti come tappeto per la voce e la maggior parte dei gruppi avrebbero sviluppato questa parte, vi assicuro, lasciando al brano quel suo andamento quasi onirico che funzionava così bene.
Ma i LZ no, volevano qualche cosa in più. E dopo 28 secondi si scatena un ritmo, in cui San Bonzo e l’elettrica di Jimmi Page la fanno da padroni. Impressiona, risentendola oggi, sentire quanto tutto sia così naturale.
Siamo ben oltre il “minore-MAGGIORE-minore” che caratterizza molte canzoni rock. Sembrano quasi due canzoni diverse ma fuse così armonicamente che oggi si fa fatica a concepirle distinte.
Questa bravura compositiva nel collegare parti separate è tipica solo dei grandi musicisti.
Anche nel testo, quasi a richiamare questa doppia anima, si fondono due parti (“come è e come non dovrebbe mai essere”).
Un aneddoto: quando ho ascoltato “Appetite for destruction”, il primo lp dei Guns & Roses (pistole e rose), con il primo lato rock e il secondo di ballate, ho capito da chi avevano imparato la lezione.
Nei LZ c’era una doppia anima e averla fuse così bene li ha resi immortali. Pensiamo alla loro canzone più famosa, Stairway to Heaven, con il suo inizio così magico e il suo finale travolgente.
Questi erano i LZ, non un semplice gruppo hard rock.
“E se ti dicessi domani
prendi la mia mano, bambina, vieni con me
ti porto in un castello
dove ciò che deve essere, così sarà...”

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