UNA STORIA DI FANTASCIENZA
(prima
parte)
Ci
sarà una volta in un lontano futuro... una astronave che dopo un
lungo viaggio ai confini dell’Universo atterrerà su un pianeta
disabitato. E’ la prima volta che quel suolo viene toccato da mani
umane.
I
componenti della navicella spaziale escono circospetti con i laser in
pugno a esplorare il territorio, nervosi e pronti ad affrontare
chiunque ma... non c’è proprio nessuno. Nessuna forma di vita, di
nessun grado, solo una distesa di sabbia grigiastra che si estende
sino all’orizzonte.
Il
pianeta non aveva insomma alcun attrattiva tranne uno: era dotato di
atmosfera, aria respirabile! Dopo le dovute analisi, il soldato più
intraprendente si levò il casco e respirò a pieni polmoni, presto
imitato da tutti gli altri. Era bellissimo respirare aria fresca,
dopo mesi passati a respirare l’aria artificiale della navicella.
L’esplorazione
continuava e presto il drappello di soldati si imbatté in una strana
costruzione, di fattura evidentemente aliena e non umana. Sembrava un
gigantesco uovo con una piccola porta.
Entrando
circospetti, i soldati scoprirono con sollievo che anche quella
struttura era totalmente disabitata. Ma dov’erano finiti tutti?
Alla fine del corridoio principale però trovarono una cassa.
Aprendola
con cautela, videro che era piena di grandi fogli. Non c’era
nient’altro altro e sui fogli si notavano dei segni strani, disegni
dalle forme sconosciute che a nessuno evocavano alcunché.
Li
raccolsero tutti e li portarono al capitano della navicella, che non
riuscendo nemmeno lui a decifrarli li inserì dentro il computer di
bordo. Forse comparando e analizzandoli il computer ci avrebbe capito
qualcosa.
Una
settimana ci mise il computer: si era basato sulla matematica, un
linguaggio universale, ma anche così non fu facile capire di cosa si
trattava.
Alla
fine il computer diede il suo responso: in quei fogli non c’erano
disegni, non c’erano tracce di letteratura o altro, bensì parevano
progetti. Gli alieni scomparsi avevano lasciato dietro di sè dei
progetti di costruzione.
Costruire
cosa? Nei fogli era descritto un complesso procedimento per
trasformare corpi solidi in aria, gli alieni avevano scoperto che
diventare come il vento era come vivere in paradiso, in una eterna
beatitudine.
I
soldati e il capitano, dopo aver sentito il computer esprimersi, si
guardarono sbigottiti. Senza saperlo, tutti avevano respirato alieni
sin da quando in quel pianeta si erano tolti il casco. Adesso erano
dentro di loro, nel sangue e nelle ossa, li avrebbero per sempre
trasportati con loro.
(fine
prima parte)
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