UN AMORE DA RACCONTARE
Il
24 giugno di quest’anno, ripensandoci ora, fu uno dei giorni più
drammatici della mia vita.
Stavo
malissimo ma, cocciuto come sono, volevo curarmi il febbrone in casa
mia dove vivo con Bea, la gattina. Ma stavo sempre peggio, quasi
deliravo.
Solo
con insistenza venni convinto a recarmi in Ospedale. Come ho già
detto altrove, quel giorno arrivò l’ambulanza, mi impacchettarono
come un salame e venni portato a sirene spiegate al Niguarda, dove i
medici riscontrandomi una seria polmonite iniettarono botte pazzesche
di antibiotico. Il Primario dopo mi rimproverò parecchio, avevo
aspettato troppo.
Ma
la storia che voglio raccontare è un’altra: ho ricordi molto
confusi di quei momenti, non ero più in me. Lacrime d’oro mentre
venivo portato via. Ricordo però che ebbi il lampo di Bea. E lei?
Non potevo abbandonarla. No no, dovevo restare a casa.
“Stai
tranquillo, tu vai in ospedale -disse
Chiara, la mia amorosa fidanzata-
Bea la porto con me, viene in casa mia a Roma”.
In
quei momenti non ero in grado di discutere, solo di ringraziare se
veniva risolto un problema (ancora grazie, Chiara).
Così
la gattina venne infilata nel trasportino e portata in treno nella
casa di Chiara, dove già c’era un altro gattone nero, Ralf. Chissà
cosa hai provato, tesoro mio, da un anno e mezzo dormivi con me e ora
ti portavano in un posto sconosciuto.
Da
quel giorno i destini di Bea e il mio divergevano e ancora la devo
rivedere. Sto recuperando e la convalescenza è più lunga del
previsto (ho dovuto reimparare a camminare e per chi ha la sclerosi
multipla non è facile) ma cosa è successo alla mia Bea? Come ha
reagito Ralf?
Incredibile,
appena Ralf l’ha vista, è andato da lei, l’ha leccata tutta e
dopo il micione ha iniziato a seguirla sottomesso e a guardarla
adorante. E il grosso Ralf pesa il doppio di Bea!
A
quanto racconta Chiara, Bea ha presto spodestato Ralf dai posti
migliori della casa, mangia prima di lui (segno nei gatti di
dominanza gerarchica) ed è sempre un passo avanti. Insomma, lui la
adora ma lei è altezzosa e quasi non lo considera.
Quasi.
Nessuno può toccare Ralf se c’è Bea, i due sono inseparabili come
fidanzatini. Tra i due è nato un legame forte, dormono vicini e
fanno tutto insieme. Quando Chiara ha provato a farli dormire in due
stanze diverse, Bea ha grattato miagolando la porta tutta la notte.
Voleva andare, non poteva stare lontana da lui.
Insomma,
pare scoppiato l’amore tra i due mici. E con che coraggio dopo
questi mesi staccherei Bea da Ralf per riportarmela a casa? Sarei un
egoista. No, meglio che resti con il suo Ralf.
Non
sei più la mia bambina, sei diventata una donna con la sua vita. Ti
devo lasciare andare.
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