LO DICA ALLE SUE AMICHE
“Buongiorno
signora, da dove viene?”
“Dalla
Bolivia, segnor.”
“Lei sa
perché oggi l’abbiamo chiamata qui in Tribunale?”
“Por la mia
bambina?”
“Certo, nel
suo caso è coinvolta anche una minorenne ma non è il motivo esatto per cui l’abbiamo
convocata qui. Qualche giorno fa ho ascoltato il suo ex con un Avvocato
agguerrito. Oggi però volevo sentire la sua versione, dopo aver sentito quella
del suo ex compagno..”
“Pedro?”
“Sì. Mi
tolga prima una curiosità, cosa ha fatto alla guancia?”
“…Una sera mesi
fa è tornato casa muy borracho…”
“Ubriaco?”
“Sì. Era
ubriaco de birra, che è terrible. Io non lo volevo far entrare, quando è così diventa
violento e mi picchia sempre. Gli ho detto cento volte che ubriaco in casa non
lo voglio. Allora lui…ha sfondato la porta, è andato in cucina, ha preso un
coltello e….mi ha tagliato la faccia…”
“Davanti
alla bambina?”
“No,
Elizabeth dormiva nell’altra stanza. O espero che dormiva.”
“Lui mi ha
raccontato che è stata lei a tagliarsi da sola perché era ubriaca anche lei.”
“Fatemi
tutti gli esami che volete (mostra le braccia). Vedrete che io non bevo.”
“E poi cosa
è successo?”
“Sono andata
in Hospital donde me hanno ricucito, anche se una cicatrice è rimasta. Da
allora non riesco più a muovere la guancia destra, è paralizzata.”
“Poi lo ha
denunciato, signora?”
“….no…no…la
dottoressa al Pronto Soccorso ha insistito mucho ma io non volevo.”
“Perché?”
“Ho detto
che mi ero fatta male da sola. Tenevo paura.”
“Di cosa?”
“Avevo paura
che arrivavano i Servizi Social e mi toglievano mia figlia. Ma non c’entra
nulla la mia nina, segnor. Non portatemela via.”
“Aveva paura
di lui?”
“No, poi
quando gli passa l’alcool si sveglia, mi chiede scusa y se disculpa. Non l’ho
mai denunciato, lo perdono siempre.”
“Il perdono
è un’altra cosa, signora.”
“Yo soy catolica.
Perdono, come Jesus mia luz.”
“Signora,
anche Gesù si è arrabbiato. Bisogna reagire, è doveroso. Si ricordi, anche Gesù
ha usato la frusta. Ah, perché non ha mai denunciato Pedro? Adesso avremmo
qualcosa con cui accusarlo.”
“Disculpeme.”
“Non si
scusi, signora, non c’è bisogno, stavo pensando ad altri casi simili. In quei
momenti lei aveva paura. Poi cosa ha fatto?”
“Son tornata
a mia casa e mentre lui dormiva ho preso la bimba e sono andata da una amica in
un posto segreto. Lui è impazzito, mi mandava i messaggi di morte al cellulare.“
“Posso
vedere questi messaggi?”
“…li ho
cancellati, segnor.”
“Stiamo calmi.
Ci sono dei vicini che possono testimoniare che la picchiava?”
“Sono tutti
clandestini, segnor, non verrà nessuno.”
“La sua
amica da cui è andata?”
“Lei se
vuole viene, è mia primera cugina.”
“…Una
parente. E così alla fine è la parola di uno contro quella dell’altro. Uno dice
bianco e l’altro nero.”
“Ma io non
voglio che mia figlia passi quello che ho passato io.”
“Lo dica
allora alle sue amiche signora, che non si può perdonare sempre tutto. Quando subiscono
un torto alla loro dignità bisogna reagire, denunciare. Altrimenti i nostri
figli cosa penseranno di noi?”
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