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venerdì 25 novembre 2016

LO DICA ALLE SUE AMICHE

“Buongiorno signora, da dove  viene?”
“Dalla Bolivia, segnor.”
“Lei sa perché oggi l’abbiamo chiamata qui in Tribunale?”
“Por la mia bambina?”
“Certo, nel suo caso è coinvolta anche una minorenne ma non è il motivo esatto per cui l’abbiamo convocata qui. Qualche giorno fa ho ascoltato il suo ex con un Avvocato agguerrito. Oggi però volevo sentire la sua versione, dopo aver sentito quella del suo ex compagno..”
“Pedro?”
“Sì. Mi tolga prima una curiosità, cosa ha fatto alla guancia?”
“…Una sera mesi fa è tornato  casa muy borracho…”
“Ubriaco?”
“Sì. Era ubriaco de birra, che è terrible. Io non lo volevo far entrare, quando è così diventa violento e mi picchia sempre. Gli ho detto cento volte che ubriaco in casa non lo voglio. Allora lui…ha sfondato la porta, è andato in cucina, ha preso un coltello e….mi ha tagliato la faccia…”
“Davanti alla bambina?”
“No, Elizabeth dormiva nell’altra stanza. O espero che dormiva.”
“Lui mi ha raccontato che è stata lei a tagliarsi da sola perché era ubriaca anche lei.”
“Fatemi tutti gli esami che volete (mostra le braccia). Vedrete che io non bevo.”
“E poi cosa è successo?”
“Sono andata in Hospital donde me hanno ricucito, anche se una cicatrice è rimasta. Da allora non riesco più a muovere la guancia destra, è paralizzata.”
“Poi lo ha denunciato, signora?”
“….no…no…la dottoressa al Pronto Soccorso ha insistito mucho ma io non volevo.”
“Perché?”
“Ho detto che mi ero fatta male da sola. Tenevo paura.”
“Di cosa?”
“Avevo paura che arrivavano i Servizi Social e mi toglievano mia figlia. Ma non c’entra nulla la mia nina, segnor. Non portatemela via.”
“Aveva paura di lui?”
“No, poi quando gli passa l’alcool si sveglia, mi chiede scusa y se disculpa. Non l’ho mai denunciato, lo perdono siempre.”
“Il perdono è un’altra cosa, signora.”
“Yo soy catolica. Perdono, come Jesus mia luz.”
“Signora, anche Gesù si è arrabbiato. Bisogna reagire, è doveroso. Si ricordi, anche Gesù ha usato la frusta. Ah, perché non ha mai denunciato Pedro? Adesso avremmo qualcosa con cui accusarlo.”
“Disculpeme.”
“Non si scusi, signora, non c’è bisogno, stavo pensando ad altri casi simili. In quei momenti lei aveva paura. Poi cosa ha fatto?”
“Son tornata a mia casa e mentre lui dormiva ho preso la bimba e sono andata da una amica in un posto segreto. Lui è impazzito, mi mandava i messaggi di morte al cellulare.“
“Posso vedere questi messaggi?”
“…li ho cancellati, segnor.”
“Stiamo calmi. Ci sono dei vicini che possono testimoniare che la picchiava?”
“Sono tutti clandestini, segnor, non verrà nessuno.”
“La sua amica da cui è andata?”
“Lei se vuole viene, è mia primera cugina.”
“…Una parente. E così alla fine è la parola di uno contro quella dell’altro. Uno dice bianco e l’altro nero.”
“Ma io non voglio che mia figlia passi quello che ho passato io.”
“Lo dica allora alle sue amiche signora, che non si può perdonare sempre tutto. Quando subiscono un torto alla loro dignità bisogna reagire, denunciare. Altrimenti i nostri figli cosa penseranno di noi?”




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