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sabato 5 novembre 2016

GESU' E LA SCLEROSI MULTIPLA
Quando mi hanno diagnosticato la sm, e la scienza non sapeva dirmi nulla ma cercavo lo stesso qualche conforto, mi era caduto l'occhio su un passo del Vangelo di Giovanni (5,2-13), dove si narrava di un uomo afflitto da una specie di debolezza cronica, come dovevano chiamare ai tempi la sm:

"...C'era una piscina con 5 portici, chiamata in ebraico Betzabea. Sotto quei portici c'era sempre una folla di ammalati; ciechi zoppi e paralitici che stavano ad aspettare che l'acqua si agitasse col vento (nt: in quel caso era ritenuta miracolosa). Uno di loro, un uomo paralizzato, era infermo da 38 anni. Gesù lo vide lì sdraiato su una coperta, e sapendo che stava lì da molto tempo gli disse "Vuoi guarire?". L'infermo gli rispose "Non ho nessuno che mi cali nella piscina in tempo; così, mentre mi avvio, un altro scende prima di me!" Gesù gli rispose: "Allora levati, prendi il tuo giaciglio e cammina"... Gli chiesero: "Chi è stato a dirti di fare così?" Ma l'uomo che era stato guarito non lo conosceva, perché Gesù si era allontanato tra la folla che c'era lì intorno".

Pietoso, certamente, compassionevole, ma energico al tempo stesso. Forse anche un po' brusco. Mi avrebbe parlato così se mi avesse incontrato?
Sono passati tanti anni, la situazione per la medicina non è cambiata di molto. A volte vorrei entrasse in questa stanza, mi chiedo sempre cosa ci diremmo.

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