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giovedì 7 agosto 2025

-UN PASSO AVANTI... FORSE 

Circa quarant'anni fa, un paese lombardo si era talmente espanso che decise di dotarsi anche di una chiesa nuova di zecca. Modernissima, lucidissima, all'avanguardia, gli altri paesini confinanti dovevano schiattare dall'invidia (siamo pur sempre in Italia, un aggregato di fazioni rivali, fratelli coltelli).

Al posto delle campane venne messo per esempio un impianto stereo da paura, che al posto delle campane din don dan aveva degli altoparlanti grandi così, che diffondevano non solo i tradizionali rintocchi ma pure le musichette adatte: a Natale tanto per dire era tutto un gingol bèl gingol bèl che metteva allegria.

Solo che… molti fedeli si lamentavano. Volevano le vecchie campane, erano affezionati al loro suono, trovavano l'impianto stereo poco poetico. E più passava il tempo più il mugugno aumentava e la chiesa si spopolava. Bisognava correre ai ripari.

Alla fine il parroco cedette, prese contatto con una fonderia specializzata e dopo mesi di lavoro (realizzare una campana non è affatto semplice) anche il paese potè finalmente sentire il suono tanto amato. I fedeli ritornarono, la voce della nuova campana ora raggiungeva l'intera comunità.

E' un sospetto che a volte viene. Sostituire il portinaio con i citofoni, le campane con un impianto stereo, gli incontri dal vivo con gli amori virtuali, la radio con la televisione, una camminata nel bosco con un integratore multivitaminico… Sorgono dei bizzarri dubbi sulla loro validità. Che forse non sempre la tecnologia è per forza un passo in avanti.

Lo so, è discorso da boomer rincoglionito quello di ripensare ai metodi della vecchia scuola. Che ci volete fare, a mia discolpa posso dire che sono nato nel millennio scorso, quando le cose erano più piccine.

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