SE UN'APE ENTRA NELLA MIA MACCHINA ED ESCE DOPO 200 KM, COME FARA' A RITROVARE IL SUO SCIAME?
E' la stessa cosa che mi sono chiesto dieci anni fa, quando ho percorso la Transiberiana, il lungo treno che va da Mosca a Pechino, più di 8000 chilometri. Una esperienza molto arricchente, era la prima volta che mi recavo in Asia.
Mentre stavamo attraversando il deserto dei Gobi (il deserto della Mongolia che si trova sotto Ulan Bator, la loro capitale) notai che un insettino era entrato nel nostro scompartimento. Non so come avesse fatto visto che tutti i vetri erano sigillati.
Appena ha visto la luce del nostro finestrino si è precipitato verso di lui. Solo che dong! ha preso una capocciata. Però non si è arreso, ha continuato per tutto il pomeriggio, in tutti i modi e non mollava. Voleva ritornare nel deserto, il deserto sconfinato di Gengis Khan per intenderci, voleva la sua libertà, era cocciuto in questo.
Io ero seduto vicino al finestrino e lo guardavo. Non c'erano distinguo per lui, incertezze tra bene e male, lo faceva e basta. Sbagliava, riprovava, dava una capocciata al vetro, cadeva, riprovava ancora. Non si arrendeva mai. "Io e te siamo simili -pensavo- continuiamo a cercare la nostra felicità anche se qualcosa ce lo vuole impedire." L'importante è provarci sempre e se lo fa lui perché non posso farlo io?
Dopo lunghe ore di caldo asfissiante abbiamo attraversato la Grande Muraglia, siamo entrati in Cina e poche ore dopo eravamo a Pechino. Mentre scendevo dal treno notai che anche l'insettino svolazzava fuori.
Ti troverai in un altro paese, con un'altra lingua, altri costumi, un altro modo di vivere. Ti dovrai arrangiare. Buona fortuna, amico mio.
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