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martedì 11 settembre 2018


UNA LEGGENDA METROPOLITANA

C’è una leggenda metropolitana legata al famoso “11 settembre” che ho sentito varie volte in forme diverse. Ho cercato conferme ma ho trovato poco, sembra una di quelle storie che rimbalzano da una bocca all’altra sottovoce.

La storia, nei tratti essenziali, è questa: un gruppo di disabili in carrozzella (numero e altri dettagli variano a seconda del narratore) quel giorno stava visitando una delle due torri gemelle quando si scatenò l’apocalisse. Tutti scappavano dal fumo, nessuno tornava a prenderli e i disabili si ritrovarono da soli davanti alle vetrate, mentre anche l’altra torre veniva colpita. Si presero tutti per mano aspettando il crollo. Cosa si dissero in quegli ultimi minuti di vita possiamo solo immaginarlo.

Un problema di difficile soluzione quello del soccorso dei disabili durante eventi di questa dimensione”, scrive con realismo un sito che racconta storie simili. Una maniera forse delicata di dire “purtroppo saranno cavoli vostri” come si è amaramente notato anche in Italia durante fatti recenti (terremoti, etc). La famosa differenza con i normodotati, che il politicamente corretto per le pari opportunità vorrebbe abolire, riemerge prepotente.

Ma la differenza è anche nella reazione. C’è infatti un dettaglio in queste storie che ho notato si ripete: oltre infatti all’angoscia, il panico, il sentirsi abbandonati etc i membri di questi gruppi negli ultimi istanti si prendono tutti sempre per mano, rafforzandosi a vicenda.
Sono persone che già sanno che esiste il male nel mondo, non è una sorpresa per loro, non perderanno altro tempo. E sanno che l’unico modo per contrastarlo veramente fino alla fine è volersi bene.



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