LO SGUARDO DEGLI ALTRI
“Che
fastidio, Luca, che roba che sento dentro.”
“Di
che fastidio parli, Andrea, sii più chiaro.”
“Ma
non ti sei accorto di come ci guardano qui al supermercato?”
“No.
Sono occupato a guardare gli articoli sugli scaffali mentre tu spingi
la mia sedia a rotelle. A proposito, grazie per avermi accompagnato.
Avevo proprio bisogno di una bella spesona, ho il frigo vuoto.
Spingimi in quel corridoio là, grazie.”
“Ma
Luca, non ti sei accorto di come ci guardano?”
“No,
cosa c’è di strano? Tonno a 2€...quello dell’Esselunga
1,89€...però l’altro sembra più buono… mah!”
“Sembra
che abbiano paura. Guarda quello, ci fissa con gli occhi sbarrati.”
“Ah
quel tipo di sguardo… io non ci faccio più nemmeno caso. Fagioli
borlotti o cannellini?”
“Quelle
che mi fanno più incazzare sono le mamme con i bambini. Appena
sbuchiamo noi con la sedia a rotelle e ci vedono se li tirano verso
di sé. Che nervi.”
“Forse
hanno paura che la sclerosi sia contagiosa. Normale, vogliono
proteggere bimbi. Ma è solo ignoranza, tranqui. Vediamo… dove si
trova il ketchup?”
“La
prossima vecchietta che ci guarda storto la investo, giurosuddio te
lo do io il ciambellone!”
“Ahò
Andrea e statte bono! Guarda che mi faccio male. E lasciami fare
questa spesa in pace e spingimi nel reparto biscotti. Allora…
frollini con pannna...le gocciole...brioches alla crema… Cosa
prendo per la mattina… tutto ok, Andrea?”
“Che
brutte facce. Minkia che disadattati. Guarda, fanno finta di non
vederci, guardano il cellulare e intanto fanno spazio per lasciarci
passare.”
“E
non sei contento?”
“Sì
ma mai un sorriso, un segno, una parola... sembra che siamo
invisibili.”
“Ti
abituerai quando mi accompagni, ti abituerai. E’ una magia.
Proverai l’ebbrezza di sentirti invisibile!”
Nessun commento:
Posta un commento